In un mercato quanto mai decisivo per le sorti del vino e degli spirit non solo italiani, come gli Stati Uniti, il 2025 potrebbe segnare l'avvio di un quinquennio ancora più difficile per il mondo del beverage, rispetto a quanto accaduto negli ultimi anni. Perché le autorità statunitensi potrebbero scegliere di abbassare gli attuali limiti previsti nelle raccomandazioni alla popolazione in materia di consumo di alcolici. Si tratterebbe di una svolta nel segno della salute pubblica che, per il mondo industriale, sarebbe un nuovo duro colpo dopo quanto già accaduto a più livelli sul tema del rapporto alcol e salute: dalle ripetute e recenti prese di posizione dell'Organizzazione mondiale della sanità fino ai piani dell'Unione europea per l'abbattimento delle patologie cancerogene legate all'abuso di alcolici.
Le nuove linee guida in discussione
Le linee guida emanate dal governo di Washington sono in fase di revisione. L'aggiornamento dei documenti ufficiali è atteso per il 2025 e per ora valgono quelle approvate per il quinquennio a partire dal 2020, in un clima di accesa discussione sugli effetti positivi o negativi dell'alcol sulla salute umana. Ma a far riflettere, e a creare una certa preoccupazione, sono le parole di uno dei massimi esperti in materia.
Secondo quanto dichiarato da George Koob, direttore dell'Istituto nazionale sull'abuso di alcol e sull'alcolismo (Niaaa – national institute of alcohol abuse and alcoholism), in una intervista al quotidiano britannico Daily mail, è da escludere che gli Stati Uniti scelgano di incrementare o mantenere invariati gli attuali limiti raccomandati alla popolazione, bensì si propenderà per un avvicinamento ai quantitativi in vigore nel vicino Canada. Vale a dire che si andrà verso una riduzione di tali limiti.
Il Niaaa, va sottolineato, non decide direttamente sulle politiche sanitarie nazionali ma la scelta è in capo ai due ministeri statunitensi dell'Agricoltura e della Salute, che si baseranno a loro volta sul lavoro di un comitato di esperti che fa riferimento al Food and nutrition board delle Accademie nazionali, su preciso mandato politico del Congresso americano, che ha chiesto nel 2023 di prendere in esame gli ultimi studi e prove scientifiche pubblicati in materia di alcol ed effetti sulla salute.
Gli attuali limiti in Usa e in Canada
Oggi, negli Usa, i quantitativi suggeriti dalle linee guida per il consumo di alcolici, validi fino al 2025, sono di due drink al giorno per gli uomini e di uno per le donne. Un drink equivale, grossomodo, a una birra o a un bicchiere di vino o a un bicchierino di liquore. Lo stesso Koob ha dichiarato di consumare due bicchieri di vino Chardonnay a settimana. Nel vicino Canada, non più di un anno fa, il governo aveva preso posizione ufficialmente indicando agli abitanti canadesi di non bere per nulla vino oppure, al massimo, di bere due bicchieri di vino a settimana.
Se anche gli Stati Uniti propendessero per questa scelta (rispetto agli attuali due bicchieri di vino al giorno per gli uomini e al bicchiere suggerito per le donne), si tratterebbe di una rivoluzione che, senza alcun dubbio, avrà effetti importanti sul mercato degli alcolici nel continente americano. E i produttori europei si troverebbero di fronte le istituzioni di due piazze altamente strategiche, come quelle nordamericane, unite nel suggerire alla popolazione una drastica riduzione quotidiana dell'uso di alcol.
L'onda della moderazione conquista i giovani Usa
Gli Stati Uniti stanno osservando una decisa ondata di moderazione nel rapporto dei cittadini rispetto agli alcolici. Secondo dati Iwsr, più di un terzo degli abitanti (37%) in un'età legale per bere alcolici afferma di non consumarlo per niente durante gli ultimi sei mesi (indagine Iwsr ad aprile 2023). Una percentuale più alta (54%) se si considerano le fasce dei consumatori più giovani, appartenenti soprattutto alla Z Generation. Per fare un raffronto, nei 15 mercati principali per il consumo di alcolici nel mondo (vale a dire Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Giappone, Messico, Sud Africa, Spagna, Taiwan, Regno Unito, Stati Uniti) è del 24% la media di coloro che, ad aprile 2023, avevano dichiarato di non aver consumato bevande alcoliche negli ultimi sei mesi.