Due sorelle, Martina e Lisa ed una mission: fare un vino che rispetti i nostri gusti mantenendo intatto lo spirito contadino del padre. E per fare questo una delle due, la più giovane, ha persino deciso di lasciare la carriera da architetta e tornare alla terra. Una scelta di cuore e di "pancia" che le ha fatte ritrovare più adulte a guidare una realtà che fa dell'artigianato in vigna come in cantina un chiaro biglietto da visita che le distingue e caratterizza nella blasonata Bolgheri. «Il vino fa parte del nostro Dna - spiegano - però allo stesso tempo non ci siamo adagiate vedendo che tutto andava bene, in una terra baciata, abbiamo cercato la nostra strada anche stilistica e con quest'annata la 2021 abbiamo fissato un primo punto d'arrivo e siamo molto soddisfatte di averlo raggiunto senza snaturare le nostre radici ».
L’azienda Chiappini nasce alla fine degli anni Settanta con l'acquisto del primo podere. Da allora Giovanni Chiappini, marchigiano emigrato in Toscana negli anni Cinquanta, ha subito intrapreso la strada della viticoltura, a differenza di altri corregionali che invece prima si sono dedicati alla produzione ortofrutticola. Lui è stato tra i primi sulla scia del Marchese Incisa della Rocchetta, dei Marchesi Antinori e poi degli altri produttori come Pier Mario Meletti Cavallari, Eugenio Campolmi e Michele Satta a pensare che Bolgheri potesse diventare una grande terra da vino. E così è stato.
Da Mendrisio alla terra di Bolgheri
Martina affianca Giovanni da anni, Lisa invece è entrata da poco, a pieno regime, a fianco della sorella e con una squadra di appassionati e devoti alla terra di casa. Due sorelle, e un “mestiere” quello di vignaiole che parte da lontano. Martina dopo l’università ha capito subito che la sua strada era quella tracciata dal padre. Lisa ha fatto un percorso diverso. Laureata in architettura a Mendrisio, nella “Mecca” del grande architetto Mario Botta, ha poi capito che la sua inclinazione artistica poteva riportarla al servizio dell’azienda del padre.
«I primi anni che affiancavo mio padre – racconta Martina – frequentavo ancora l’università e per rispondere ai clienti esteri andavo all’Internet point, di tempo e tecnologia ne è passata parecchia sui tavoli da allora. Sono cresciuta con l’azienda e lei con me».
«Contrariamente a mia sorella – aggiunge Lisa - mi sono avvicinata all' azienda da "grande" anche perché ho fatto un percorso apparentemente lontano dalla realtà vinicola/agricola. Ma non così tanto perché in realtà i contadini sono i primi architetti del territorio ed è una grande responsabilità saperlo interpretare, progettarlo e custodirlo. I nostri genitori ci hanno lasciato libere di fare le nostre esperienze e questo è stato molto importante, ci ha aiutate a capire il valore della nostra terra, ad apprezzarla e viverla con rispetto. Per loro è stata una grande soddisfazione vederci tornare e affiancarli nel loro progetto di vita. Come sorelle ci completiamo cercando la forma e l' estetica senza però dimenticare la sostanza ».
La Terra vale quanto chi la lavora
La Terra vale quanto chi la lavora è il motto di Giovanni Chiappini, una frase dai molteplici significati. «In un momento come questo in cui i terreni a Bolgheri hanno acquisito un altissimo valore economico – ha detto Martina - queste parole vogliono rimarcare l'importanza del lavoro e delle persone che ci sono dietro ma il più importante è che se la lavori bene e la rispetti, ti ripaga di un valore non solo economico. Come è successo a noi oggi conquistando per la prima volta i Tre Bicchieri ».
Guado de' Gemoli Bolgheri Superiore 2021
Guado de’ Gemoli Bolgheri Superiore 2021, blend bordolese con maggioranza di cabernet sauvignon, ha ottenuto i Tre Bicchieri è il vino simbolo dell’azienda che nasce nello storico vigneto de Le Grottine piantato nel 1990. Un lungo percorso quello della famiglia Chiappini, una evoluzione nei tempi sia agronomica che enologica. Biologici da oltre 20 anni che assicura qualità e benessere dei suoli e dei vigneti, molti dei quali di oltre 30 anni . «In cantina assecondiamo l' andamento climatico degli ultimi anni con estati calde e siccitose quindi abbiamo cercato di fare meno rimontaggi per estrarre meno e in maniera più delicata . Grazie allo studio degli anni selezioniamo i legni in base alla varietà delle uve e alle singole parcelle. In sostanza i nostri vini sono quelli di ieri e l' altro ieri con un tocco di femminilità in più». Tra le altre etichette il Bolgheri rosso Felciaino, il Bolgheri rosso Ferruggini e il Vermentino Le Grottine.
Chiappini 6.0.
«Restiamo per ancorate alla terra che ci ha cresciuto – concludono - Sogniamo di mantenere e di conservare sia la filosofia sia lo stile che ci ha insegnato babbo e ci ha sempre contraddistinti e che i nostri figli abbiano la stessa passione e rispetto per questo lavoro e per il territorio».