Lo Champagne è buono anche con il ghiaccio (e non è un reato)

20 Lug 2024, 09:21 | a cura di
Dimostrando di non aver paura dell'innovazione, alcune note maison francesi producono uno Champagne studiato appositamente per essere servito con ghiaccio

Bisogna dimenticare, per un attimo, i manuali da sommelier ed essere pronti a sfidare i puristi del vino, perché alcune aziende vinicole hanno riscritto le regole del galateo enologico. Del resto, se i francesi – notoriamente severi con le loro tradizioni vinicole – hanno aperto le porte allo champagne con il ghiaccio, perché non parlarne? Grandi maison come Moët & Chandon, Pommery e Veuve Clicquot sono ormai anni che producono i cosiddetti “Champagne da ghiaccio” o “Champagne da cocktail”, da consumare on the rocks.

Un modo diverso di bere Champagne

Moët & Chandon non poteva che essere il primo a lanciare, nel 2011, l’Ice Impérial, il primo pensato per essere servito con ghiaccio. Il "servizio perfetto" di Moët & Chandon Ice Impérial demi-sec, secondo Benoît Gouez (chef de cave della storica azienda), inizia con un bicchiere freddo in cui viene prima versato lo Champagne, a cui vengono aggiunti poi tre cubetti di ghiaccio, fette di fragola e lime. Anche la scheda tecnica del Veuve Clicqot Rich non è da meno: «Il rituale di servizio consiste nel riempire il bicchiere a metà e aggiungere delicatamente una sfera di ghiaccio. Da gustare sotto il sole». Seguendo le orme di Madame Clicquot, l’intraprendente vedova dello Champagne francese, la maison ha introdotto nel 2015 l’etichetta Rich, una bottiglia racchiusa in una sorprendente confezione in lamina d'argento decorata con il motivo dell'ancora di Veuve. Questo spumante è stato lanciato allo Yacht club di Toronto nell’estate 2015, nel tentativo di spostare questo prodotto fuori dal regno delle “occasioni speciali” e portarlo nei cocktail bar, nei locali sulla spiaggia e nei club. Anche la maison francese Pommery, infine, progetta il suo Royal Blue Sky, ideato per essere servito in ampi bicchieri, stile coupè, ovviamente con ghiaccio, per esaltarne la freschezza e le note fruttate.

Consigli per l'uso

In realtà una regola da seguire c’è, ed è quella per cui questi Champagne non sono mai nella loro versione brut o extra brut, perché non funzionerebbe con il ghiaccio. Il dosaggio (cioè, il contenuto di zucchero) deve essere più alto, circa di 45 grammi al litro, il che, in realtà, risale al XVIII secolo, quando lo Champagne era prodotto per essere molto più dolce di quanto non lo sia oggi: Veuve Clicquot chiama la sua nuova gamma "Rich" in omaggio a questi dettagli storici, poiché queste bevande alcoliche, con un grado zuccherino più alto a cui veniva aggiunta frutta all'interno per una maggiore dolcezza, erano tradizionalmente destinati alle tavole dei ricchi. Questo però non significa che si può mettere del ghiaccio in qualsiasi Champagne: Ice Impérial, Rich, Royal Blue Sky sono miscelati con cura per raggiungere l'equilibrio perfetto, e aggiungere ghiaccio non li diluisce o ne modifica i sapori.  A casa? Lasciate in pace i millesimati e osate prestando attenzione al grado zuccherino e a un cubo di qualità.

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