Troppo vino disponibile in Ue, con produzione, consumi, import ed export stimati in ribasso, scrive la Commissione europea nel suo outlook d'autunno per i mercati agricoli, pubblicato in questo mese di ottobre. Nel complesso, i mercati agricoli europei stanno dando qualche segnale di parziale ritorno alla stabilità. Tuttavia, la situazione «resta fragile» a causa dei problemi legati al meteo, alla congiuntura di mercato e alle epidemie del comparto degli allevamenti. In particolare, per il settore vitivinicolo, il servizio agricoltura di Bruxelles evidenzia una produzione 2024/25 in leggera diminuzione (-1%), proprio per il meteo e per le fitopatie, al di sotto di circa il 7% rispetto al livello medio quinquennale.
Volumi di vino in calo in tutta l'Europa
Considerando i singoli Paesi, la Spagna si riporta sulle medie quinquennali grazie alla risalita della regione di Castilla-La Mancha, colpita da siccità e temperature elevate un anno fa. Migliorano anche le prospettive per Extremadura e Rioja. Situazione eterogenea in Italia, con una limitazione delle quantità al sud ma con vini di buona qualità, grazie all'assenza di malattie (ad esempio in Sicilia); l'umidità al nord potrebbe provocare infezioni fungine ma la produzione complessiva di vino italiana crescerà del 7%, seppure al di sotto dei livelli medi. In Francia, la vendemmia sarà in calo nella maggior parte delle regioni vinicole, per le fitopatie causate da un clima umido e dalla grandine in primavera. Complessivamente, la diminuzione è del 10% rispetto alla media quinquennale. La Germania attende un raccolto di buona qualità nelle principali regioni, ma nelle regioni a est del Paese il gelo di primavera ha provocato perdite fino all'80%; i volumi complessivi dovrebbero scendere del 6 per cento. In Portogallo, i volumi di vino sono attesi a -3%, per il calo delle principali regioni vinicole: Douro, Lisbona e Alentejo.
Le stime sul commercio di vino
Le esportazioni di vino dell'Ue sono scese dell'8% in volume e in valore nel 2023/24 (a 27 mln di ettolitri), scrive la Commissione, evidenziando il difficile contesto per il commercio mondiale del vino, in cui emerge la performance negativa degli Stati Uniti. Il calo dell'Ue si deve soprattutto a Francia e Spagna, per tutte le categorie di vino, a esclusione del bag in box. Stati Uniti, Russia e Cina sono i mercati con cali più evidenti. Per quanto riguarda l'Italia, la Commissione Ue segnala una performance stabile, con un incremento dell'export di vino in bottiglia e una riduzione dello sfuso.
Troppo vino in Europa
Complessivamente, c'è una elevata disponibilità di vino nell'Unione europea, che spiega la tendenza al ribasso delle importazioni dell'Ue, proseguita nel 2023/24, per un totale di 5,8 milioni di ettolitri (-6%) con valori diminuiti del 12 per cento. Nel 2024/25, si legge nel report della Commissione, si prevede che il trend al ribasso sia delle esportazioni sia delle importazioni di vino in Ue proseguirà, con una diminuzione rispettivamente del 4 e del 5 per cento. Sul fronte dei consumi, infine, la stima è verso un ribasso, con un -3% sia nel 2023/24 sia nel 2024/25, condizionato guidato dai cambiamenti demografici e sociali. Uno sguardo, infine, sulle scorte finali di vino dell'Ue: nel 2023/24, dovrebbero essere inferiori alla media del quinquennio (170 mln/hl) considerando la distillazione sui vini rossi e sui rosati; per il 2024/25 dovrebbero restare al di sotto di quel livello - prevede la Commissione Ue - entro la fine della campagna di commercializzazione.