Il riscaldamento globale sta ridisegnando la mappa dei vini, aprendo nuove frontiere anche in Irlanda. Agronomi e ricercatori sono al lavoro per studiare i vitigni più adatti al clima irlandese e individuare le zone con il maggior potenziale. Già diversi imprenditori agricoli hanno deciso di scommettere sul vino, investendo nella creazione di nuovi vigneti. Tra le colline della contea di Wexford, a due passi da Wellingtonbridge, ne è un esempio un piccolo vigneto che sfida i pronostici: The Old Roots Vineyard, fondato da Esperanza Hernandez, una donna tenace che ha visto nel cambiamento climatico un'opportunità. Il vigneto ospita 11mila viti, le prime piantate nove anni fa: un azzardo che ad oggi si rivela vincente.
Il terroir irlandese
Tra le zone più vocate per la viticoltura irlandese troviamo il sud-est del paese, caratterizzato da un clima temperato e da terreni calcarei. Cabernet, Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco sono le varietà che prosperano in questa terra un tempo impensabile per la grande produzione di vino. «L'Irlanda ha un enorme potenziale per la produzione di vino. Il clima sta cambiando e questo apre nuove opportunità per coltivare vitigni anche in zone che un tempo erano considerate inadatte», afferma il professor Kees Van Leeuwen, esperto di viticoltura dell'Università di Bordeaux (citato da OggiItalia.it). Ma, dato che la bevanda alcolica più diffusa in Irlanda ad oggi rimane la birra, seguita dal whisky (chiamato whiskey), e visto il consumo di alcol pro capite piuttosto alto, nel 2022 è stato istituito dal governo irlandese un prezzo minimo per le bevande alcoliche, per salvaguardare la salute della popolazione (ne abbiamo parlato qui), e nel 2023 sono state introdotte etichette informative obbligatorie per sensibilizzare sui rischi causati dall'alcol (sollevando non poche polemiche da parte dei paesi europei).
Un settore in crescita
Il clima poco favorevole alla viticoltura, caratterizzato da umidità e instabilità, ha orientato l'Irlanda, nel corso degli anni, anche alla produzione di vini ottenuti da frutta: l'azienda Wicklow Way Wines, di Brett Stephenson e di sua moglie Pamela Walsh, nell'omonima contea a sud di Dublino, produce da 10 anni vini da bacche (lamponi, more, mirtilli), frutta che è reperibile con facilità e in grande quantità nell'isola (qui la loro storia). Nonostante questo, ad oggi, le viti piantate negli ultimi anni si stanno adattando alle temperature locali, dimostrando una buona resistenza alle malattie e producendo uve di qualità. Le sfide poste dal clima irlandese alla viticoltura potrebbero essere un ostacolo, ma il caso del vicino Regno Unito è una testimonianza di gran successo: le statistiche recentemente pubblicate dal Dipartimento dell'Ambiente del Regno Unito (Defra) mostrano infatti che la crescita della superficie viticola è ora al primo posto, ancor prima di altre colture, portandola a essere, al 2023, una delle regioni vinicole in più rapida crescita al mondo.
Questo fa ben sperare per il settore vitivinicolo irlandese, ancora agli inizi, ma con un potenziale di crescita significativo.