La mozzarella di bufala e il bianco Natale perfetto, ecco quali vini scegliere per le ricette migliori

21 Dic 2023, 17:09 | a cura di
Come molti altri prodotti a base di latte, anche la mozzarella di bufala campana Dop non è semplicissima da abbinare. Ecco quindi una guida pratica buona per questi giorni di festa. Cartellino rosso per rossi di struttura e vini troppo duri, via libera a bianchi sapidi e rossi leggeri. E quante sorprese dalle bollicine...

Mozzarella di Bufala Campana Dop e vino, vi guidiamo passo passo in un matrimonio di sapori affascinante ma complesso. Il latte per sua natura non è una grande amico della bevanda di Bacco e ci sono alcuni registri da maneggiare con attenzione per evitare note spiacevoli. I fattori sono tanti, sicuramente sono da evitare vini troppo duri sulla parte acida, come tanti Dosaggio Zero sul Metodo Classico e, all’inverso, rossi ricchi di struttura e tannini che facilmente diventano metallici a contatto con il latticino. Vediamo insieme alcuni incontri che regalano grandissimi risultati a tavola.

Nella sua versione senza filtri la bufala si sposa a un ampio spettro di vini, ma alcuni abbinamenti sono imperdibili. Il match con il Fiano di Avellino è forse il più classico, con un incontro naturale tra note di fieno e frutta secca tipiche della varietà, insieme a una freschezza capace di danzare allo stesso ritmo della mozzarella. In caso di mozzarelle particolarmente sapide consigliamo di salire d’intensità, minerale e di consistenza, con un Greco di Tufo rimanendo nel territorio campano. Importante, alziamo di un paio di gradi la temperatura di servizio del bianco (sui 10°) e l’incontro tattile sarà ancora più avvolgente. Uscendo dalla regione, consigliamo di giocare anche con varietà semi-aromatiche, come un Incrocio Manzoni o un Vetliner dell’Alto Adige. Elegante anche l’abbinamento con un Franciacorta Satèn.

Come abbinare la mozzarella di bufala campana Dop

Caprese

Mozzarella di bufala campana Dop, pomodoro e una foglia di basilico. Accanto ci mettiamo una Falanghina del Sannio che con la sua versatilità sposa perfettamente tutti gli elementi della ricetta, da una parte, ravvivando in freschezza e slancio. Ottimi anche gli abbinamenti con un Soave Classico non troppo duro sulla parte acida, o un bianco del Collio, pensiamo a un Friulano o un classico blend in vigna con le tre varietà che riprendono i tre ingredienti del piatto. Sul fronte Rosé funzionano benissimo anche i pairing con rosati freschi, non particolarmente carichi, si pensi a un Valtènesi, un Chiaretto o un Negroamaro della Puglia. 

uve. valtenesi brindisi

Mozzarella di Bufala in carrozza

La musica cambia. Ci spostiamo volentieri sul terreno delle bollicine. La tradizione chiama un Lettere della Penisola Sorrentina per una coppia spumeggiante e centrata. Ottimo e consigliato l’abbinamento con il Metodo Classico, a partire da un Trento Brut o Extra Brut, un Oltrepò a base Pinot Nero un Franciacorta Extra Brut. Andando Oltralpe, perfetto l’abbinamento con lo Champagne, qui benissimo anche un Meunier in purezza o un Blanc de Noirs, ricordando sempre che un leggero residuo zuccherino ci aiuta: funziona da collante tra bicchiere e forchetta.

Affumicata

Abbiamo davanti due opzioni. Nel primo caso riprendiamo la nota fumé anche nel bicchiere e abbiniamo uno Chardonnay maturato in legno così come un Verdicchio o un Lugana sempre affinati in botte. Nel secondo caso, lasciamo che sia la mozzarella a giocare da sola su note fumé andando a metterci vicino un Etna Bianco o un Riesling per giocare su registri che non hanno a che fare con note tostate ma che richiamo sensaizoni minerali o di idrocarburi. In entrambi casi, l'effetto funziona e le sensazioni sono molteplici. La sorpresa? Provata con un Sauvignon Blanc. E il jolly? Un Lambrusco a base grasparossa.

Pizza Margherita con Bufala

Chiudiamo con una tonda. Qui funziona molto l'abbinamento con un rosato carico come il Cerasuolo d'Abruzzo, così come caldeggiamo l'incontro con un Piedirosso fresco e fragrante, una Schiava dell'Alto Adige o un Rosso di Valtellina leggero e arioso. D'impatto e da provare anche con rossi leggermente più strutturati (possibilmente non maturati nel legno piccolo) come un Rosso di Montalcino o un Rossese di Dolceacqua.

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