Con l'estate torna in primo piano la questione dei dehors di ristoranti e di locali che invadono le strade. A Torino, per esempio, come riportato dal Corriere della Sera, la situazione pare fuori controllo, con sedie e tavolini che rubano sempre più spazio nelle vie della movida. I cittadini esausti chiedono un intervento che possa riportare la normale vivibilità delle aree più animate, qualcuno lamenta l'impossibilità di entrare nei portoni senza fare uno slalom tra i tavolini, esercizio impossibile per chi ha difficoltà nel camminare, per chi si muove in carrozzina o per chi spinge un passeggino, creando disagi e impedendo di fatto, a intere fette della popolazione, di vivere serenamente la città, e mettendo a rischio la sicurezza stradale: in via Lagrange – è riportato dal quotidiano – i furgoni durante la settimana faticano a passare per consegnare le merci, mentre nel fine settimana la situazione è ancora peggiore, con la strada completamente occupata dai tavolini.
Irregolarità nel 75% dei controlli
La sensazione che ci sia un'invasione di tavolini non è solo un'impressione dei residenti, ma è confermata dai dati forniti dalla polizia locale, che ha effettuato accertamenti: su 1.554 dehors controllati, ben 1.193 non rispettavano le normative in fatto di occupazione del suolo pubblico, con conseguenti sanzioni, tra i 173 e i 694 euro «È corretto che i trasgressori paghino una sanzione - Vincenzo Nasi, presidente Epat, l'associazione dei pubblici esercizi di Torino - spiace che siano così tanti». Tra chi rispetta la normativa e chi invece fa il furbo, c'è forse anche qualcuno che non ha chiaro come procedere «Ritengo ci sia un po' di confusione sulla gestione dei dehors» conferma Nasi, che aggiunge: «Le attività possono occupare un numero maggiore di metri quadri rispetto al passato, comunicandolo al Comune e pagando la relativa tassa. Da qui nasce la tendenza ad occupare più spazio pubblico, che però rientra nei parametri di legge se vengono rispettate tutte le regole». Nel frattempo, però, 70 dehors abbandonati sono stati rimossi, dando un po' di respiro ai cittadini del capoluogo piemontese.
Quello di Torino non è un caso isolato, ma una situazione che si ripete da una parte all'altra della Penisola, eredità del periodo del Covid, quando furono incentivati i dehors per aggirare le restrizioni imposte dal distanziamento sociale, con norme prorogate dall'attuale governo fino alla fine del 2024, prolungando il regime straordinario anche dopo la fine dell'emergenza. In previsione c'è l'ipotesi di rendere strutturale la normativa sui tavolini all'aperto, come annunciato dal ministro Urso.