"Veniteci a trovare, queste sono le ultime settimane". Uno storico ristorante delle Langhe chiude dopo 35 anni

18 Giu 2024, 12:48 | a cura di
Lo hanno annunciato sui social Vera e Cesare Lo Nardo della Luna nel Pozzo di Neive. Una storia di passione, coraggio, dedizione durata 35 anni e che ora sta per volgere al termine

ยซE nel fondo del pozzo si rispecchia la tremolante luna e racconta di un posto straordinario fra le colline di Langaโ€ฆยป. Cominciava cosรฌ giusto ventโ€™anni fa la scheda della guida Ristoranti d'Italia dedicata alla Luna nel Pozzo di Neive, uno splendido borgo in provincia di Cuneo, a destra del Tanaro e in terra di Barbaresco. Il locale giร  mieteva consensi fin dal 1990 quando due coniugi, medico lui e biologa lei, con l'incoscienza della passione, cambiarono radicalmente vita tuffandosi fra pignatte e bottiglie. Ci arrivarono non giovanissimi con alle spalle la professione medica, la dirigenza, lโ€™insegnamento. Vera e Cesare erano e sono due grandi appassionati che hanno trovato la loro luna nel pozzo qui a Neive. E che ora sono in procinto di godersi il meritato riposo.

La Luna nel Pozzo di Neive: l'accoglienza e la cucina

Sobrio nell'architettura, caldo ed accogliente negli arredi, tovaglie bianche, credenze, specchi e candelabri come una sala da pranzo d'altri tempi, il locale affacciato su piazza Italia esprimeva (e lo farร  ancora per qualche settimana) nella forma l'empatia e il senso di familiaritร  con cui Cesare ha sempre ospitato i suoi clienti, molti dei quali sono divenuti nel tempo anche amici nel condividere cortesia e professionalitร  a tutto tondo. Da Vera, poi, diventata cuoca non da ragazzina ma che questo mestiere ce l'aveva evidentemente nel sangue, ci si aspettavano non solo "semplici" prelibatezze, ma piatti e sapori figli di una sensibilitร  rara nel trovare gli equilibri e di valorizzare al massimo la nobile materia prima di un territorio che non difetta in eccellenze. Piatti quindi sinceri e comprensibili, curati con amore e fedeli alla tradizione pur nel tocco personale dato, per esempio, dall'aggiunta di una spezia o da qualche accostamento piรน originale.

Il bollito misto nel brodo da bere e altre storie

Ed ecco l'album dei ricordi delle tante visite nel corso di questi lunghi anni: si parte da lontano col giambonetto d'oca speziato e farcito con insalatina di verza all'aceto di mele, col trancio di baccalร  con insalata di risina di Spello e crema di cipolle, coi tortelloni di cimone (cavolo verde) alla salsa di acciughe e nocciole, per non parlare dei mitici "macarun del fret" al ragรน di agnello e carciofi. E ancora la quaglia farcita al foie gras con fichi al Porto e cipolle rosse di Tropea oppure il carrรฉ di cervo in salsa al Nebbiolo, farro, castagne e prugne allo speck. Piรน avanti nel tempo citiamo una trippa gratinata al forno con le mandorle, un filetto di maiale affumicato in casa con insalata di piedino, foie gras, melograno e salsa tzatziki, le lasagne al nero di seppia con asparagi, piselli e gamberi (anche il mare trovava il dovuto spazio), la rana pescatrice in leggero agrodolce, il patรจ di foie gras d'anatra con pesche, gamberi, peperoni canditi e riduzione di Moscato passito, gli gnocchi di patate con zuppa di polpo. Ovviamente senza trascurare la tradizione: carne cruda battuta al coltello, tagliatelle alle nocciole con crema di peperoni e acciughe, bollito misto servito nel suo brodo (poi da bere!) con deliziose salse e insalata di fagioli cannellini, il pollo ruspante su crostone di polenta e flan di funghi in salsa al lemon grass.

Il saluto di Vera e Cesare

Lโ€™anagrafe ha le sue regole, magari non sempre lineari con la biologia (e Vera potrebbe di certo spiegarlo), ma complice il difficile momento per reperibilitร  del personale o ricambi generazionali, lโ€™avventura come in ogni favola che si rispetti giunge al termine. Vera e Cesare ripongono attrezzi e abiti del mestiere per indossare quelli del meritato riposo. Ci sarร  un altro pozzo? Non รจ dato sapere, almeno per ora. Di certo quel loro era immaginario e magico ma succedeva che appena usciti sazi e appagati, alzando lo sguardo, una luna, gonfia nel cielo di Langa, paresse sorridere.

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