Cosa significa fare cucina di inclusione. La storia di Pizzaut
Lavorare a un progetto di inclusione mentre impera lโobbligo del distanziamento sociale โ che sรฌ, sarร pure piรน corretto definire distanziamento fisico, ma impone purtroppo un forte ridimensionamento della socialitร โ non devโessere proprio una prova semplice. Lo scorso 2 aprile la squadra di Pizza Aut avrebbe dovuto festeggiare la giornata mondiale della consapevolezza dellโautismo concretizzando un sogno in cantiere da tempo. Per quella data, infatti, i lavori alla Cassina deโ Pecchi, in condizioni normali, sarebbero stati ultimati per garantire lโinaugurazione della prima pizzeria dellโassociazione fondata da Nico Acampora ormai piรน di tre anni fa. Con suo figlio Leo, affetto da autismo, e i genitori di altri ragazzi che ogni giorno si trovano alle prese con i problemi (ma anche le grandi risorse umane) dellโautismo (che peraltro negli ultimi mesi ha scontato la sospensione dei servizi di sostegno alle famiglie), Acampora ha dato vita a un progetto di ristorazione sociale maturato nel tempo anche grazie al sostegno del crowdfunding. E lโobiettivo di aprire una pizzeria - per dare lavoro ai ragazzi in cucina, davanti al forno e in sala in nome di unโinclusione buona, piacevole e divertente - รจ sempre stato il traguardo da raggiungere. Alla fine del 2019, dopo tanto cercare, lโannuncio: Pizzaut avrebbe presto trovato casa alle porte di Milano, in una bella struttura di 300 metri quadri circondata dal giardino, destinata a ospitare anche il centro di formazione AccademiAut per ampliare sempre di piรน la squadra formata da 10 ragazzi, tra pizzaioli e camerieri.
Il food truck di Pizzaut. Aspettando la pizzeria
Poco prima dellโemergenza sanitaria, allโinizio di febbraio, ne annunciavamo la data di apertura, fissata per il 2 aprile. Giร definito anche il menu, con una sezione dedicata agli impasti gluten free e lโattenzione ai prodotti da filiera corta, per farcire pizze alla pala ad alta idratazione. Ma il cantiere, alla Cassina deโ Pecchi, si รจ fermato poco prima di tagliare il traguardo: il lockdown ha imposto alle maestranze allโopera di fermarsi (peraltro i progettisti vivono a Codogno, e gli operai al lavoro vengono tutti dallโarea di Bergamo) e lโinaugurazione รจ obbligatoriamente slittata. Nel frattempo, perรฒ, la squadra di supporto per coadiuvare i ragazzi รจ giร stata selezionata e lโintenzione รจ quella di ripartire col piede giusto. Tanto che da qualche giorno il cantiere รจ nuovamente aperto e appena sarร possibile riaprire in sicurezza senza la necessitร di rispettare il distanziamento sociale Pizzaut finalmente aprirร al pubblico. Lo racconta Acampora al Corriere della Sera, specificando che la natura stessa del progetto impone di partire sono quando il concetto di inclusione potrร essere realmente valorizzato dalla convivialitร ora penalizzata: โPizzaut รจ unโottima pizza, ma รจ soprattutto unโesperienza di inclusione che non si puรฒ vivere pienamente e con gioia in questo periodoโ. Ma allโorizzonte cโรจ unโaltra novitร , pronta a concretizzarsi nel giro di qualche giorno, dallโinizio di giugno: un food truck rosso brillante, come il colore dellโassociazione, che porterร in giro le pizze di Pizzaut. Il mezzo รจ stato finanziato dalla Fondazione della Comunitร di Milano, che ha stanziato 75mila euro per riallestire il truck di seconda mano dove si muoveranno i pizzaioli del gruppo. Le consegne saranno disponibili nellโarea tra Milano, Monza e la Brianza, soprattutto per le aziende che vogliono concordare una pausa pranzo a base di pizza per i propri dipendenti (nel rispetto di tutte le misure di sicurezza).
Cena sospesa alla Locanda dei Girasoli di Roma
Sempre a proposito di progetti di inclusione sociale, a Roma, dopo aver scampato il pericolo di sfratto annunciando anzi lโopportunitร di un raddoppio, la Locanda dei Girasoli non ha mai smesso di lavorare. Durante lโemergenza, il forno di via de Sulpici ha sfornato 150 pizze al giorno distribuite dalla Protezione Civile alle famiglie in difficoltร del quartiere. Ma il 22 maggio il ristorante โ che dร lavoro a 15 ragazzi con la sindrome di Down - ย riapre le porte ai clienti, offrendo loro la possibilitร di regalare una cena sospesa a chi non puรฒ permettersela. La ripartenza sarร graduale, niente cucina e menu limitato ad antipasti e pizza.
La ripartenza di Ventunogrammi a Brescia
Mentre a Brescia, per un altro bel progetto di inclusione sociale che passa attraverso il cibo, cโรจ bisogno di aiuto per sostenere Ventunogrammi, caffetteria con cucina ideata dalla Cooperativa Big Bang 2per dare la possibilitร ai ragazzi con disabilitร intellettive di acquisire strumenti spendibili all'interno di contesti aziendali, inserirli nel mondo del lavoro presso aziende terze e sensibilizzare clienti e colleghiโ. Il locale รจ ora attivo con servizio take away e delivery, e da qualche settimana ha aderito alla campagna Posto del Cuore, invitando i clienti a preacquistare un buono per regalarsi una cena quando sarร possibile riaprire. Ma tutte le donazioni, in un momento di crisi come questo, sono importanti.
a cura di Livia Montagnoli
foto di apertura di Valentina Santoro