Tre Stelle per Noma e Maaemo
L'attesa è finita: dopo anni in cui Renè Redzepi and friends sono rimasti a bocca asciutta, suscitando più di qualche mugugno, finalmente la Michelin ha sciolto le riserve assegnando le Tre Stelle al Noma – che da circa 3 anni è nel nuovo complesso, definito una “oasi urbana” - nella guida dedicata ai Paesi Scandinavi presentata a Stavanger.
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Un piatto del menu estivo del Noma
Dopo circa 15 anni in seconda linea (ma continui riconoscimenti, tra cui la nomina a miglior ristorante del mondo assegnata ben 4 volte dalla 50 Best), finalmente la promozione, in virtù del suo forte legame con la natura e il suo approccio definito “olistico” in cui “ingredienti stagionali insoliti concorrono a dare vita a piatti creativi e complessi”. Un riconoscimento così tanto atteso che sembrava quasi irraggiungibile ormai: “L’apparentemente impossibile è successo” si legge dai canali social del ristorante che ringrazia ospiti, collaboratori, e tutta la filiera di agricoltori, viticoltori, raccoglitori e chiunque abbia contribuito – in 18 anni - a comporre quel “gigantesco puzzle” che è il Noma. Fatto di ristorazione, riflessioni, esperienze all'estero, proposte casual, hamburgheria Popl (nata sull'esperienza temporanea creata per smarcare le difficoltà imposte dal Covid), trasferimenti e progetti collaterali. Non solo: è un “sorpreso” René Redzepi (che forse aveva perso la speranza a conquistare le Tre Stelle) quest'anno a conquistare il Mentor Chef Award, che premia chi è riuscito a indicare una strada ai colleghi, e l'influenza di Redzepi sul mondo della gastronomia mondiale è sotto gli occhi di tutti. Sono due, dunque oggi, i tre Stelle danesi: oltre al Noma, infatti, anche il Geranium di Rasmus Koefed che dal 2016 si assesta sul gradino più alto del podio.
Ma non è l'unico ristorante a fregiarsi per lacrima volta degli ambiti tre macaron: con il Noma anche il Maaemo nella sua nuova sede di Oslo, in Norvegia, dello chef-proprietario Esben Holmboe Bang che conquista anche la stella verde che premia la sostenibilità.
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Kong Hans Kælder
Il nuovo bistellato
Raddoppia la stella il Kong Hans Kælder di Copenaghen dello chef Mark Lundgaard, che imprime il suo carattere a una cucina “dagli ingredienti lussuosi e i sapori ricchi che guarda a quella francese”, ma in cui lo chef Mark Lundgaard dà vita a “piatti moderni e riusciti”. Il Kong Hans Kælder oggi si unisce dunque al novero dei ristoranti bistellati, tra gli altri l'Alchemist con la sua “esperienza immersiva e originale di un percorso unico nel suo genere”, il Jordnaer a Gentofte in Danimarca - “tecnica accurata e la delicatezza dei piatti”, lo svedese Aloe, appena fuori Stoccolma, il norvegese Re-Naa, a Stavanger.
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The Samuel
Le nuove stelle
Sono nove le insegne che conquistano la prima stella, uno in Finlandia, il Finnjävel Salonki di Helsinki, quattro in Svezia: Aira a Stoccolma, Project a Gothenburg (promosso dal Bib Gourmand), ÅNG a Tvååker (che conquista anche la Stella Verde), Hotell Borgholm all'isola di Öland. Quattro anche in Danimarca; The Samuel di Copenhagen, Substans di Aarhus, LYST a Vejle, Syttende a Sønderborg.
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Tèrra
Le stelle Verdi
Oltre ai succitati Maaemo e ÅNG, conquistano la Stella Verde – riconoscimento alla sostenibilità - altri 7 ristoranti (arrivando così a 34 referenze complessive nella guida): Gron di Helsinki in Finlandia, e – in Danimarca – Ark, Brace di Nicola Fanetti e Tèrra a Copenhagen di Valerio Serino e Lucia De Luca (Tre Forchette e Ristorante Emergente nell’ultima edizione della Guida Top Italian Restaurant) due presidi tricolori in Danimarca; Domestic ad Aarhus; Henne Kirkeby Kro a Henne; e LYST in Vejle.
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FAGN-Bistro
I Bib Gourmands
Buon cibo, buon rapporto qualità prezzo caratterizzano i ristoranti premiati con il Bib Gourmand e quest'anno conta sei nuove insegne. In Svezia, Babette a Stoccolma e Mineral a Malmö, in Danimarca, anx e Aarhus, Møntergade, Silberbauers Bistro e Norrlyst a Copenaghen. In Norvegia, FAGN-Bistro a Trondheim.
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Christoffer Sørensen
Gli altri premi
Christoffer Sørensen, chef di Stud!o, The Standard, a Copenaghen ha conquistato lo Young Chef Award: “la maturità della cucina raffinata ed elaborata dello chef Sørensen ha davvero impressionato gli ispettori Michelin”; Henrik Dahl Jahnsen, Wine Director e Head Sommelier di Speilsalen, all'interno del Britannia Hotel di Trondheim, in Norvegia, è il miglior Sommelier “per il suo approccio molto abile e moderno all'abbinamento del vino”, infine, il premio alla migliore sala – il Welcome and Service - è andato al Finnjävel Salonki di Helsinki (Finlandia): “il team di questo ristorante non è solo attento e professionale, ma è anche affascinante e di bell'aspetto: prende sul serio i propri ruoli aggiungendo un tocco di umorismo ai procedimenti”.
a cura di Antonella De Santis