Il messaggio, postato sabato sulla pagina Instagram, aveva allarmato i tanti fan del ristorante di Cernobbio. “Materia chiude”, c’era scritto in maniera laconica. In un’epoca in cui le insegne cadono come mosche di fronte alla crisi dell’alta ristorazione, c’era di che temere il peggio. E infatti i commenti riportati sotto da parte degli utenti erano piuttosto preoccupati. Ma una freccia disegnata sotto il messaggio rimandava ad altri messaggi. “Domenica 15 luglio effettueremo l’ultimo servizio al ristorante”. Allarme sempre alto. “La motivazione di questa scelta è difficile da spiegare…”. Allarme altissimo. “Ma la potrete scoprire qui, sul nostro profilo Instagram, domenica 2 giugno alle ore 18”. Qualche speranza.
Trecento metri di distanza
E noi, alle 18, ci siamo collegati e abbiamo scoperto che non di chiusura si tratterà, bensì di un trasloco, nemmeno molto lontano. Un video in bianco e nero di qualche decina di secondi mostra dei lavori in corso e lo chef Davide Caranchini, che ha portato alle due forchette del Gambero Rosso e alla stella Michelin il ristorante del lago di Como, aggirarsi in giacca bianca per un cantiere. “Carissimi amici – si legge sotto -. E’ tutto vero, il ristorante chiude… ma per riaprire! Siamo felicissimi di annunciare che dopo quasi otto anni, Materia si trasferirà in una nuova sede sempre qui a Cernobbio, in via Trieste 1/b, a soli 300 metri dalla nostra attuale posizione”. Lo spazio, spiega il social media manager del locale, è stato progettato assieme ai “talentuosi” Emilia e Stefano di vparchitects.design, e “ci permetterà di esprimerci al meglio e rendere la vostra esperienza ancora più speciale”. Il primo servizio nella nuova location è previsto per il 1° agosto, e l’ultimo nella sede di via Cinque Giornate la sera del 14 luglio. A breve saranno aperte le prenotazioni per il nuovo Materia. Il post si chiude con un ringraziamenti. “Tutto ciò che abbiamo realizzato – si legge – non sarebbe stato possibile senza i legami speciali che abbiamo costruito nel tempo con il nostro team, i fornitori, gli artigiani e soprattutto von coi, i nostri ospiti”. La firma sotto il messaggio reca i nomi di Ambra Sberna, 34 anni, responsabile di sala, Luca Sberna, 35 anni, sommelier, e dello stesso chef Caranchini, 34 anni. Manca il nome di Marco Sberna, 37 anni, altro responsabile di sala e fratello di Luca.
La serra
Materia è uno dei ristoranti più interessanti della scena lombarda. La cucina di Caranchini è provocatoria e audace, e caratterizzata dal proposito dello chef, che è un “enfant du pays” di valorizzare i prodotti di un territorio la cui narrazione è sempre stata abbastanza ignorata da chi fa cucina fine dining con una vocazione internazionale che è la condanna di chi lavora in riva al lago. Tra le caratteristiche salienti di Materia la bella serra da cui lo chef attinge ortaggi ed erbe aromatiche che sono parte fondamentale di molti piatti e soprattutto del menu interamente vegetale (Green Power, 100 euro) che comprende la Zuppa di funghi e ciliegie sott’aceto, l’Insalata alla griglia e tartufo nero, il Risotto al burro affumicato, betulla e olivello spinoso, l’Indivia, nocciola, whisky e tartufo nero e il Sedano rapa caramellato e gelato al rosmarino. Gli altri menu degustazione sono il Revolution Revival (cinque piatti a 100 euro, sette a 120), e il teatrale The Last Dance a 160 euro. Chissà se l’impostazione resterà immutata nella nuova sede. Basterà attendere due mesi per scoprirlo.