Dove mangiare a Pasqua ad Arezzo e dintorni. I 6 migliori ristoranti scelti dal Gambero Rosso

21 Mar 2024, 12:08 | a cura di
A quattro ore circa da Milano, Arezzo, nella parte settentrionale della Val di Chiana, è un gioiellino di città che affascina e conquista gli amanti dell’arte e del bello ma cattura anche i buongustai grazie ai suoi vini e ai prodotti eccellenti

Ha dato i natali allo scrittore e poeta Francesco Petrarca, a Giorgio Vasari, pittore, architetto e letterato, a Pietro Aretino, scrittore e drammaturgo. È famosa per le opere di Piero della Francesca e il Crocifisso di Cimabue. È la città dell’antiquariato, della moda e dell’arte orafa. Ma le attrattive di Arezzo non finiscono qui, contemplano anche la cucina, che attinge dal ricco bacino di risorse del territorio, dal Casentino al Valdarno e alla Val di Chiana, con la carne Chianina in pole position e una produzione enologica di livello, con ben 8 fra Doc e Docg

Dove mangiare a Pasqua ad Arezzo

Le Chiavi d’Oro

Ristorante. Nel cuore della città, un locale di sobria eleganza, minimalismo giocato sul legno, spazio esterno bello e tranquillo. Il dialogo fra tradizione - la famiglia aveva una trattoria - e attualità guida la cucina che rivisita, attenta a stagioni, prodotti e territorio, piatti di terra e di mare. Ben calibrato il menu per il giorno di Pasqua: uovo, schiacciatina di patate, pane al guanciale e chips di carciofi; flan di asparagi, fonduta di pecorino e funghi; pici, pesto di baccelli (fave), ragù di faraona e pomodori canditi; agnello e spinaci (oppure guancia in lenta cottura, purè di topinambur, fondo al tartufo e pak choi), profiterole al cioccolato e pistacchio. Cantina con focus regionale, ma curata e con proposte originali che guardano anche a Piemonte, Trentino, Lombardia e Francia.
Le Chiavi d’Oro – piazza San Francesco, 7 – 0575 403313 – www.ristorantelechiavidoro.it

Osteria Grande

Ristorante. Giovane, ambizioso e con le idee chiare Fatjon Goga, chef e patron, fin da ragazzo ha iniziato a lavorare nei ristoranti di livello, gestendo poi cucine di strutture alberghiere e infine aprendo il suo locale - anche cocktail bar - in una delle più belle piazze di Arezzo. Per Pasqua non c’è un menu predisposto, ma si conferma la proposta articolata in 4 percorsi di degustazione: La Vita è Bella (che prende il nome dal film capolavoro di Roberto Benigni) a 130 euro, L’Antiquario (in omaggio alla tradizione antiquaria della città) a 95, Il Pescatore a 95 e il Contadino a 85 (tutti con la disponibilità di pairing con vini scelti), ma i piatti possono essere scelti anche alla carta. Ingredienti di territorio lavorati con tecniche moderne marcano pietanze di personalità e gusto. Lista dei vini di respiro internazionale.
Osteria Grande – piazza Grande, 28 – 348 6910306 – www.osteriagrande.it

St. Gregory Tentazione Bistrot

Bistrot.  Locale “giovane”, per attività e gestione, che è riuscito in breve tempo a ritagliarsi un suo posto al sole. Raccolto, accogliente, con musica di sottofondo, arredi stilosi, scaffalature piene di bottiglie di vino, vede ai fuochi lo chef Marco Cacioli, al quale non mancano di certo idee e manualità. La sua proposta per Pasqua, a 45 euro a persona, è disponibile sia a pranzo che a cena: millecrunch di patate di Cetica, uovo poché, spuma di parmigiano 76 mesi e tartufo; cipolla caramellata su spuma di basilico e prosciutto dei Nebrodi; assaggio della tradizione, tortellini in brodo; scrigno ripieno di ricotta e spinaci su salsa all’aglione e croccante di carta musica; filetto alla Rossini e cipollotto in tempura; charlotte di colomba, crema al mascarpone e cioccolato caldo. A completare il quadro una carta dei vini ben calibrata.
St. Gregory Tentazione Bistrot – via Fiorentina, 239 – 0575 042657-338 1988276 – www.stgregorybistrot.it

 

Dove mangiare a Pasqua a Bibbiena (AR)


Tirabusciò

Ristorante. Affidabile insegna ultraventennale al pianterreno di un antico palazzo del centro. A tavola si celebra il territorio e i suoi prodotti migliori, secondo stagione, per merito delle mani esperte dello chef Alberto Degl’Innocenti (patron insieme alla moglie Marinella). Per il pranzo di Pasqua c’è un menu di 6 portate a 60 euro a persona: la “panina” salata, salame di Grigio del Casentino e uovo di quaglia; paté di fegatini di pollo, pan brioche e cipolle caramellate; gnudi di cavolo nero, crema di pecorino; raviolini di fagianella, fondo di piccione, burro e timo; agnello del Casentino al forno, costoletta grigliata, sformatino di gobbi (oppure petto d’anatra all’arancia con misto di verdure al forno); zuccotto di colomba, ricotta, Alkermes di Santa Maria Novella. Per la cena di Pasqua, invece, si va alla carta; stesso discorso per il Lunedì dell’Angelo. Vini all’altezza.
Tirabusciò – via Rosa Scoti Franceschi, 12 – 0575 595878 – www.tirabuscio.it

Dove mangiare a Pasqua a Capolona (AR)

Terramira

Ristorante. I due giovani fratelli Scapecchi, Filippo chef e Lorenzo sommelier, sono al timone di questo locale in un edificio del centro storico, ristrutturato e arredato in modo caldo e accogliente. Nella sala con vetrata vista Arno, si sceglie tra i due degustazione a 120 (5 portate) e 130 euro (6 portate), oppure (prenotandola con anticipo) è disponibile una proposta vegetariana a 100 euro. Per il giorno di Pasqua non c’è un menu dedicato, ma tra i piatti da segnalare ci sono broccoli e crudo di gambero rosa; carciofo, aglione della Val di Chiana, Grana di bufala e menta; gnocchi di patate, cime di rapa, salsiccia di Suino del Casentino al finocchietto e raviggiolo; piccione: petto arrosto, coscia fritta, paté dei suoi fegatini, zucca e alloro. Carta dei vini di bella selezione, con sguardo ampio anche oltre i confini.
Terramira – piazza della Vittoria, 13 – 0575 420989 – www.terramira.it

Dove mangiare a Pasqua a Cortona (AR)

Osteria del Teatro

Ristorante. Trent’anni di attività per questa insegna, che propone un repertorio di piatti di cucina tipica arricchito da sprazzi di originalità. In uno storico edificio del ’500, tra ambienti intimi e spazi più caratteristici, ci si accomoda in una delle tre sale oppure, con il bel tempo, a uno dei tavolini sul terrazzino antistante l’ingresso. Il menu cambia con le stagioni, tra classici e variazioni, punto fermo un’ottima carne. Per la domenica di Pasqua menu ad hoc: uovo poché su salsa di piselli e briciole di pane; carciofo ripieno di formaggio su salsa di spinaci; tagliolini paglia e fieno con ragù di piccione su letto di cipolla rossa; cuscini ripieni di Chianina al limone con asparagi; agnello arrosto con sfoglie di patate al pino mugo; fragole, panna e Champagne; tagliere di cioccolato con il pane. Valida cantina con focus sulla Toscana.
Osteria del Teatro – via Maffei, 2 – 0575 630556 – www.osteria-del-teatro.com

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