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Il Gerry’s Bar è a 674 passi dalla Scala. Insieme al gourmet Don Carlos e al Caruso, con veranda e dehors, è uno dei tre spazi dedicati alla ristorazione del Grand Hotel et de Milan, un luogo denso di fascino e di storia da oltre 150 anni simbolo dell’hotellerie di lusso cittadina. Che, dopo l’ultimo restyling realizzato da Dimorestudio, ritorna a splendere anche sul piano gastronomico. Accanto al fine dining del Don Carlos, infatti, riapre in una veste nuova – anche nell’ambiente – il bistrot, nuovo appunto, sotto la guida di una delle stelle più luminose della Costiera Sorrentina. Gennaro Esposito ha già messo un piede a Milano con l’apertura, quattro anni fa, di IT (oggi chiuso) dove la proposta, mediterranea, solare, d’autore ma leggibile, aveva conquistato in poco tempo una folta schiera di milanesi e non.
Il Grand Hotel et de Milan. Un posto alla moda da 150 anni
Qui si gioca su un campo diverso. L’hotel, il primo a dotarsi di servizi postali e telegrafici, nasce il 23 maggio del 1863, e la sua posizione nel cuore della città lo rende subito “accogliente rifugio per i più grandi artisti di sempre: Verdi, Caruso, Callas e Nureyev sono tutti stati nostri assidui ospiti”, come racconta il sito. Ma non solo. Nel fabbricato realizzato a suo tempo da Andrea Piazzali confluiscono pure uomini d’affari, diplomatici, imprenditori, e ha vissuto per quasi trent’anni ed è morto (1901) Giuseppe Verdi, che in queste stanze ha composto le arie di Otello e Falstaff. A lui è intitolata la Suite Presidenziale.
Gennaro Esposito alla guida del Caruso Nuovo
Delle 12 suite dedicate a grandi personaggi dell’arte, della letteratura, del teatro, del cinema e della danza (Da Giorgio De Chirico a Luchino Visconti, da Tamara De Lempicka ai duchi di Windsor), la junior 306 è quella dove nel 1902 Fred Gaisberg, pioniere dell'industria discografica (e successivamente tra i fondatori dell’EMI), ha registrato la voce di Caruso sul primo vinile della storia. Qui esiste ancora la vignetta disegnata dal tenore in ricordo della celebre registrazione. E proprio Caruso è il nome del ristorante più casual – aperto tutto il giorno – con tanto di jardin d’hiver nella piazzetta Croce Rossa e tavoli all’aperto, dove finora la proposta ha navigato sulle rotte di una tradizione milanese e italiana in chiave moderna rivolta al pubblico internazionale dell’albergo. La riapertura delle sue porte sotto la guida di una squadra condotta dal cuoco campano è prevista per metà settembre. Certamente le sorprese non mancheranno. Intanto, sipario.