LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI THE BEST IN LOMBARDY
Il successo di Flower Burger
Se il concetto di hamburger oggi si associa più facilmente a quello di alimentazione vegana è anche grazie al lavoro fatto negli anni (dal 2015, per la precisione) da questa catena di panini vegetali che è riuscita a sfatare un mito (più di uno, a dire il vero…) e dimostrare che non c’è bisogno di ingrediente di origine animale per gustare una cena sostanziosa, golosa e senza rimpianti. Con 14 store in Italia, uno in Francia e uno nel Regno Unito, Flower Burger è partita da Milano – dove lo scorso 7 maggio ha aperto la quarta sede – per conquistare non solo il palato di vegani e vegetariani, ma soprattutto quello degli onnivori, grazie a proposte colorate e invitanti, dai toni psichedelici che ricordano lo stile dei figli dei fiori a cui si ispira il format. Un obiettivo raggiunto in breve in tempo, ben prima che la tendenza vegana iniziasse a mettere radici più profonde in Italia, prima ancora dell’avvento delle carni sintetiche e dei surrogati: qui, infatti, si usano solo legumi e verdure, che vengono trasformati in burger soffici e deliziosi, da abbinare a salse (tutte fatte in casa) e pani morbidi e ben lievitati.
La quarta sede di Flower Burger a Milano
Al civico 34 di Corso Garibaldi ha aperto da pochi giorni la quarta sede meneghina della catena: un negozio sviluppato su due piani, con un dehors esterno originale e colorato e un totale di 50 coperti, tutto arredato in stile Flower Burger, ovvero con grafiche e linee che rimandano al mondo hippy. Ma il nuovo punto vendita milanese è solo il primo traguardo di una serie di progetti sviluppati dall’azienda. Tante, infatti, le idee in cantiere, a cominciare dall’inaugurazione della prima sede ad Amsterdam, all’interno di De Negen Straatjes, prevista fra qualche settimana. L’azienda guidata da Matteo Toto ha in serbo, però, altre sorprese: saranno 5 in tutti i nuovi punti aperti entro la fine del 2021, sia all’Italia che all’estero.
La ghost kitchen in America
Nel frattempo, negli States si sperimenta con il format delle ghost kitchen, le cucine virtuali che lavorano solo con consegne a domicilio. È in programma per questi giorni l’apertura a Culver City, Los Angeles, ma nel prossimo anno prenderà vita anche uno store fisico. L’obiettivo finale? Riuscire ad arrivare a 28 locali in 4 anni, attraverso “accordi e partnership strategiche”, come ha spiegato il fondatore. Si guarda al futuro con ottimismo, da Flower Burger, “non smettiamo mai di cercare location interessanti per continuare a rincorrere il sogno di portare i nostri fiori in giro per il mondo”.
a cura di Michela Becchi