Un classico soffritto di carota, sedano e cipolla, più patate a cubetti, brodo, qualche pomodorino, sale e pepe quanto basta, pasta “mischiata”, provola (c’è chi usa quella affumicata), una spolverata di Parmigiano grattugiato (possibili aggiunte pancetta, una crosta di formaggio, un pezzetto di cotenna di prosciutto, basilico o rosmarino). Poi il “riposo”, a fornello spento, in modo che diventi bella “azzeccosa” tanto che quasi si riesca a mangiarla con la forchetta. Chi l’avrebbe detto che pasta patate e provola, una preparazione così semplice (ed economica!), sarebbe diventata un piatto cult per i buongustai, eppure… Qui gli 8 ristoranti migliori scelti dal Gambero Rosso.
Dove mangiare la pasta, patate e provola a Napoli
Ieri, Oggi, Domani
Trattoria. L’insegna è dedicata all’omonimo film diretto da Vittorio De Sica del 1963, poi premio Oscar nel 1965. Ambienti in stile contemporaneo studiati in ogni dettaglio fanno da cornice a un percorso culinario che si muove sul binario “ieri” e “oggi” con gran divertimento per il palato. Così può capitare ad esempio che la pasta e patate affumicata con Provolone del Monaco e basilico si affianchi ai tubettoni in zuppa di dentice, calamaro, pomodorini del piennolo e limone. In carta troverete anche buone pizze. Lista dei vini con etichette per tutte le tasche. Convenienti menu per il pranzo, a partire da 7.50 euro.
Ieri, Oggi, Domani – via Nazionale, 6 – 081 206717 – www.ierioggiedomani.it
La Locanda Gesù Vecchio
Trattoria. Due le sedi (l’altra è sulla stessa via, al civico 4), in entrambe si fanno due turni di servizio, il primo alle 19 e il secondo alle 21.30. Forse alcuni storceranno un po’ il naso, ma ci sembra un peccato veniale a fronte della piacevolezza della serata, scandita da un gradito clima conviviale e da un’offerta di livello. Fra i cavalli di battaglia, la mozzarella in carrozza, la zuppa di fagioli e scarole, gli ziti alla genovese, la pasta mista con patate, provola affumicata e Parmigiano grattugiato, le uova in Purgatorio, il baccalà in cassuola. Molte le opzioni adatte ai vegetariani e ai celiaci. Birre artigianali e buoni vini in accompagnamento.
La Locanda Gesù Vecchio – via G. Paladino, 26 – 081 4613928 – www.lalocandagesuvecchionapoli.it
Mimì alla Ferrovia
Ristorante. Comodamente raggiungibile dalla Stazione Centrale, gestito dalla famiglia Giugliano, è un affidabile indirizzo con più di 80 anni di storia alle spalle, da sempre promotore e divulgatore della cultura gastronomica napoletana. In menu tutti i classici, alcuni non facili da trovare altrove: il peperone ‘mbuttunato (ripieno), la parmigiana di melanzane fatta come tradizione vuole, gli spaghetti con le vongole veraci, la pasta mista con patate, provola e guanciale, il baccalà fritto, le polpette al ragù. Non manca qualche divertente divagazione, come il “taco bao” con la genovese. Si beve bene. Servizio take away.
imì alla Ferrovia – via A. D’Aragona, 19 – 081 5538525 – www.mimiallaferrovia.it
Nennella
Trattoria. Dal 1949, anno di apertura grazie a Elisabetta Vitiello (la “nennella” dell’insegna) nel cuore dei Quartieri Spagnoli (mentre oggi si trova in una nuova sede), a tavola si celebra la tradizione culinaria napoletana, quella “vera” tanto nelle ricette che nella genuinità degli ingredienti. In carta non manca mai la pasta e patate con provola, pancetta, pomodorini, basilico e pecorino romano. Per completare il pasto salsicce e friarielli, polpette al ragù, zucchine alla scapece. In linea anche i dolci, dal babà alla pastiera. Prezzi davvero modici, menu a 15 euro. Nota di servizio: non si accettano prenotazioni.
Nennella – piazza Carità, 22 – 081 414338 – www.trattorianennella.it
Osteria della Mattonella
Trattoria. Un ambiente raccolto con pochi coperti in tavoli ravvicinati, un bellissimo pavimento originale, travi di legno ai soffitti, antiche mattonelle in stile vietrese alle pareti, scaffalature piene di bottiglie, oggi gestito con passione da Massimo Marangio. Dalla cucina, supervisionata dalla signora Antonietta, mamma di Massimo, escono crocchè di patate, penne lisce alla genovese, spaghetti alla puttanesca, pasta e patate con provola e (abbondante) Parmigiano grattugiato, lenticchie e broccoli, polpo alla luciana, braciola al ragù. Potabile il vino della casa, oppure si sceglie da una valida carta di etichette regionali.
Osteria della Mattonella – via G. Nicotera, 13 – 081 416541 – www.osteriadellamattonella.com
RestaQmme
Ristorante. Un locale di tendenza, che nell’edizione 2024 della guida Ristoranti d’Italia ha ottenuto il premio Tradizione Futura. Il patron, Genny Parlati, ha affidato la cucina alla giovane chef Magdalena Buczynska, che con bella mano e il giusto tocco di fantasia dà una rilettura molto personale e originale di piatti della tradizione partenopea. Tra queste, spiccano la minestra maritata (con 27 tipi di verdure a foglia verde, 4 tipi di carne e i suoi brodi) servita con tarallo napoletano, “La Leggenda” (pasta mista, patate, provola, guanciale e astice al burro) e il trancio di pescato del giorno con potage di fagioli di Controne, pacchetelle gialle e emulsione di erbe aromatiche.
RestaQmme – via Lucilio, 11 – 342 5268598 – facebook
Pizzeria Salvo
Pizzeria. Circa 6 anni fa i fratelli Salvo hanno aperto la loro succursale a Napoli città (la casa madre è a San Giorgio a Cremano), un locale moderno nei pressi del lungomare Caracciolo. Qui, oltre a proporre le loro fantastiche pizze (ricordiamo che hanno ottenuto il riconoscimento dei Tre Spicchi nella guida Pizzerie d’Italia 2024), offrono fragranti e appetitose fritture. Tra le tante, non poteva mancare la frittatina di pasta e patate con pasta mista di Gragnano Igp, patate, Parmigiano Reggiano Dop 24 mesi, prosciutto crudo e pepe. In abbinamento un buon vino a calice oppure una bottiglia scelta dalla nutrita lista.
Pizzeria Salvo – Riviera di Chiaia, 271 – 081 3599926 – www.pizzeriasalvo.it
Umberto dal 1916
Ristorante. Appartiene all’associazione Locali Storici d’Italia. Nelle sale, arredate in stile classico, tante foto d’epoca ma anche opere d’arte contemporanea. La proposta spazia dalle buone pizze cotte nel forno a legna a piatti stagionali, da opzioni per celiaci e vegetariani a pietanze di schietta matrice partenopea. Fra queste ultime, spiccano la zuppa di fagioli di Controne, il gattò di patate in versione mignon, gli ziti spezzati con la genovese, la “mescafrancesca” (pasta mista) con patate, provola di Agerola e salsiccia rossa di Castelpoto (Presìdio Slow Food), il baccalà, le polpette di Nonna Ermelinda in tre versioni (fritta, al forno e al vapore). Vini all’altezza.
Umberto dal 1916 – via Alabardieri, 30 – 081 418555 – www.umberto.it