Dove mangiare e cosa vedere nel lato più nascosto dell'Etna. I migliori ristoranti

7 Nov 2023, 12:41 | a cura di
Preannunciato dalle gole dell’Alcantara, il versante nord del vulcano nasconde paesaggi incredibili, che vanno dai canyon di lava alle cime innevate, passando tra antichi borghi e vigneti leggendari. Con lo Stretto di Messina ai piedi

L’uscita dell’autostrada è quella di Giardini Naxos: se si resiste alla tentazione di un tuffo nello splendido litorale (ad agosto è tremendamente affollato, ma qui, dato il clima, si nuota nove mesi l’anno) si può scoprire una Sicilia a dir poco inusuale.
Direzione Etna nord. Attraversando le frazioni a valle di Taormina si arriva a Graniti, porta di ingresso della valle dell’Alcantara e di un territorio che, man mano che ci si avvicina alla sommità etnea, diventa sempre più montano: i paesi sono scuri, in pietra lavica, ricordano la grande Madre ad ogni angolo. Qui la cucina è fatta di carni, ortaggi, funghi, tartufi. I vini, neanche a dirlo, sono figli del vulcano.

Graniti

Il paesino più a valle appare come un borgo arroccato, stradine anguste e balconi che si toccano l’un l’altro: tante case vuote, ma ancora una comunità forte, con un incontro trasversale fra generazioni da far invidia a tanti progetti di rigenerazione urbana. Dal 2017 Graniti è stata scelta da una serie di artisti internazionali per la realizzazione di coloratissimi murales. Nelle belle giornate si tira tardi, magari davanti a una granita con doppia panna in uno dei bar del paese. 
Per assaggiare una buona cucina di territorio bisogna andare in contrada Muscianò, in campagna. Qui c’è il ristorante Paradise della famiglia Lo Giudice – Platania, che propone piatti tradizionali, dalla caponata al coniglio alla cacciatora. In estate, quando si mangia in un lussureggiante giardino mediterraneo, tra piante e filari di lucine, da non perdere il menu di mare.

Paradise – c.da Muscianò – Graniti (ME) - facebook.com/paradisealcantara

Motta Camastra

Diventata famosa per aver ospitato i set siciliani de Il Padrino (come la vicina Graniti), Motta Camastra è la sede del Parco Botanico e Geologico delle Gole dell’Alcantara. Con veri e propri canyon di lava basaltica, la formazione dell’alveo del fiume Alcantara è antichissima: l’aspetto recente delle gole, dato dalle colate laviche, è il fenomeno più recente, risalente a circa 8000 anni fa. Qui si viene per fare trekking e rafting, o anche solo per passeggiare in un paesaggio extraterrestre. La noce è il prodotto simbolo dell’agricoltura di zona, celebrata in una festa che cade ogni anno in ottobre, ma qui la natura è generosa, con fichi, agrumi, erbe, ortaggi. In contrada Sciara - Larderia (dove si trovano le Gole) c’è l’azienda bio Terralcantara, che crea conserve, liquori, olio (anche shop on line).

Castiglione di Sicilia

Nel circuito dei Borghi più belli d’Italia, Castiglione è il cuore produttivo della viticoltura locale: qui nascono alcuni dei grandi vini dell’Etna e le più influenti aziende siciliane hanno scelto queste contrade per impiantare i propri vigneti. Il gigante Firriato, ad esempio, ha costruito a Castiglione il Cavanera Wine Resort, struttura di ospitalità che comprende il bistrot La Riserva, con la cucina del giovane e talentuoso Andrea Macca (l’executive chef dei resort aziendali, anche nel trapanese Baglio Soria). Castagno, pietra lavica e vetrate vista cratere, è un gioiellino che punta su ospitalità e cucina di qualità per valorizzare il progetto dei vini prodotti. Chi vuole tuffarsi in una vera e propria collezione dei vini locali, selezionati e degustati uno ad uno, annata per annata, deve andare da Cave Ox, a Solicchiata. La cucina qui propone piatti tradizionali eseguiti con attenzione, come le tagliatelle salsiccia e cavuliceddi, che si accompagnano a una cantina impressionante. Altro indirizzo sicuro è Terra Mia, in mezzo ai vigneti tra Castiglione e Solicchiata: un piccolo palmento in pietra lavica, con bella terrazza, ospita una piacevole trattoria di campagna. I piatti parlano di semplicità e di eccellenze territoriali: da provare, in stagione, le specialità a base di tartufo nero siciliano e funghi porcini.
 
La Riserva Bistrot – loc. Verzella - Castiglione di Sicilia (CT) - riservabistrot.it


Cave Ox – via Nazionale Solicchiata, 159 – Solicchiata, Castiglione di Sicilia (CT) - caveox.it
Terra Mia – s.da prov.le 64 – Solicchiata, Castiglione di Sicilia (CT)

Linguaglossa

Fu fondato in epoca normanna questo paesino ricco di storia, chiese e monumenti, il suo territorio si estende fino alla sommità dell’Etna (comprendendo la stazione sciistica di Piano Provenzana). In un antico palazzo della cittadina, di proprietà della famiglia Pennisi, c’è il celebratissimo Shalai, boutique hotel e ristorante, con la cucina di Giovanni Santoro, chef “autoctono” che interpreta materie territoriali di eccellente qualità, in raffinati percorsi di degustazione. 
A pochi passi di distanza, ecco invece la macelleria con cucina guidata da oltre 50 anni sempre dalla famiglia Pennisi, nella quale la proposta carnivora si divide tra ‘banco’ e cucina. Ci si accomoda in un locale accogliente, tra carni locali e del Continente (e oltre), scegliendo tra crudi, cotti e griglia, oltre che tra piatti della tradizione, salumi, anche fatti in casa, e formaggi. 
Fuori dal paese, a ridosso del parco naturale, c’è il 12 Fontane, ristorante dedito al fine dining del resort Villa Neri (e della countryhouse Casa Arrigo), tra piscina e oliveti. Valorizza e trasforma i tesori del territorio, con tecnica siculo-francese, l’executive chef Elia Russo. Valida la produzione di olio e vini delle tenute di famiglia.

Shalai – via G. Marconi, 25 - Linguaglossa (CT) - shalai.it
In Cucina dai Pennisi – via Umberto, 9 - Linguaglossa (CT) - daipennisi.it
 12 Fontane – c.da Arrigo - Linguaglossa (CT) - www.nerietna.com/12-fontane-ristorante

Piano Provenzana

Dal centro di Linguaglossa parte la SP Mareneve (il nome già ne fa presagire il paesaggio) che porta verso la pineta Ragabo e poi alla stazione sciistica di Piano Provenzana, 1800 m d'altitudine, detta anche Etna Nord, tra boschi di pini e querce e panorami abbaglianti sullo Stretto. Una volta giunti in quota, le colate di lava che tagliano la vegetazione, gli antichi crateri e gli immancabili negozi di souvenir in pietra lavica ricordano che questo è uno dei vulcani più attivi d’Europa (la stazione sciistica fu completamente cancellata dall’eruzione del 2002). 
Quassù l’aria è frizzante e i chioschi propongono panini con la salsiccia al ceppo, specialità di Linguaglossa, salsiccia con finocchietto selvatico tagliata al coltello sul ceppo di quercia locale. Al ristorante Monte Conca si assaggia una valida cucina di territorio, semplice ma ben fatta: atmosfera calda da rifugio, bella struttura di legno, da provare l’antipasto misto, colmo di specialità di stagione.
Passeggiando tra i boschi, non è difficile imbattersi nella casetta di Beetna’s Home: tre amici hanno dato vita a un alveare itinerante per portare le api sull’Etna, produrre miele di astragalo e sensibilizzare adulti e bambini con incontri didattici sull’importanza delle api per il nostro ecosistema e per la biodiversità.

Ristorante Monte Conca – Etna Nord Piano Provenzana, Linguaglossa (CT) - www.ristorantemonteconca.com

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