Carlo Cracco annuncia il su arrivo a Roma dove curerà la ristorazione all’Hotel Corinthia.
La cucina di Carlo Cracco a Roma
“Per la Capitale è il momento giusto per alzare il livello della proposta qualitativa”, afferma in una intervista alla cronaca milanese di Repubblica. E spiega:“Il cibo è cultura, noi decisivi per il turismo ma non considerati". Così il fatto di portare la sua cucina a due passi dal Parlamento, secondo lui potrebbe anche sensibilizzare un po' di più la politica alla realtà della ristorazione.
La ristorazione e il ruolo delle Istituzioni secondo Carlo Cracco
Afferma infatti lo chef milanese di adozione: "Continuiamo a non avere un ruolo importante a livello istituzionale. Il cibo è cultura eppure siamo ancora considerati effimeri quando in verità potremmo essere decisivi per il futuro del turismo in Italia. Rappresentiamo l’eccellenza, siamo garanzia di grande qualità come proposta finale e come prodotti del territorio ma le istituzioni non ci considerano tali. E chi paga le conseguenze, oltre a tutti noi, sono soprattutto i ragazzi che potrebbero trovare uno sbocco, avere una prospettiva in un Paese che dovrebbe avere nel turismo un grosso traino all’economia". Dice lo chef a Carlo Annovazzi che lo intervista: "È per me una grande opportunità ma lo è anche per tutto il mondo della ristorazione. Roma ha una vocazione turistica naturale ed è il momento giusto per la Capitale di assicurarsi un nuovo futuro, alzando il livello della proposta qualitativa".