Un volo solo andata per New York: doveva essere una consulenza di tre mesi, ma la chef Silvia Barban in cuor suo sapeva che la Grande Mela non l’avrebbe mai mollata. E così è stato: dopo aver lavorato al fianco di Giancarlo Perbellini, nel 2012 si è presentata la possibilità di partire per gli States per seguire l’apertura di Giovanni Rana Pastificio & Cucina a Chelsea Market. Così è cominciata la grande avventura stellestrisce della chef che oggi conta due ristoranti: LaRina Pastificio e Vino e l’ultimo nato, Briscola Trattoria, dove insegna ai clienti a giocare a carte.
Angolotti del plin, LaRina Pastificio e Vino
Il pastificio e la trattoria italiana a Brooklyn
«Dopo la consulenza, mi sono fermata a lavorare come sous chef da Giovanni Rana, e dopo due anni e mezzo ho ottenuto il primo lavoro da Aita» racconta la chef al Gambero Rosso. Aita è un ristorante italiano di Clinton Hill, Brooklyn, che le ha permesso di stringere importanti connessioni: è insieme ai soci di Aita che nel 2016 ha aperto LaRina Pastificio e Vino, «inizialmente avevamo anche un piccolo alimentari, poi chiuso durante il Covid». Il focus è sulla pasta, «come gli agnolotti del plin con limone nero fermentato oppure gli spaghetti affumicati aglio, olio, peperoncino e nocciole» ma ci sono anche secondi e un’ampia cantina.
Briscola, trattoria all'italiana
Le cose a LaRina vanno bene, ma Barban non sa stare con le mani in mano: così, il 12 settembre 2024, insieme a Luca Pelliccioni, Andrea Mancin e Federico Cesi ha dato vita a Briscola Trattoria, ristorante nato nell’ex Aita Trattoria, «per cui avevo seguito l'apertura: in soli 10 giorni abbiamo rivoluzionato lo spazio, trasformandolo in una vera trattoria italiana». Una cucina fresca, «siamo comunque giovani e abbiamo un approccio moderno» ma «con un cuore retrò», capace di rievocare sapori perduti, «la bomba di riso piacentina, per esempio, che nella mia versione ricorda un po' il sartù». Fiore all’occhiello, poi, è il carrello dei dolci, «una vecchia abitudine che dovremmo riportare in auge». Silvia è originaria di Varese, con madre calabrese e padre veneto, i soci vengono dalla Romagna, Puglia e Veneto, «un bel mix che ci piace riportare nei piatti».
Silvia Barban
La trattoria dove imparare a giocare a briscola
Il design è contemporaneo, ma ci sono forti richiami all’Italia, come il mosaico con la scritta Briscola all’ingresso, o la tenda per entrare in cucina in plastica, come quelle delle macellerie di una volta, «l’abbiamo fatta fare appositamente a Napoli». Il nome non è casuale: «A me e Federico piace giocare a carte, abbiamo pensato fossero un bel simbolo dell’italianità. Volevamo che Briscola fosse prima di tutto un punto di ritrovo, un luogo dove trascorrere tempo di qualità con le persone, e così abbiamo messo le carte a disposizione dei clienti». Ci sono anche dei quaderni per tenere i punteggi, e pian piano gli americani stanno imparando a giocare a briscola, «cerchiamo di insegnare le regole del gioco quando possibile, e a partire dal prossimo mese istituiremo un giorno a settimana dedicato proprio alle carte».
Il brunch con la frittata di pasta
Dopo solo un mese, Briscola ha ingranato alla grande «grazie soprattutto alla clientela affeziona de LaRina, che viene a trovarci regolarmente». Attualmente la trattoria è aperta solo a cena, ma da novembre si partirà anche con il brunch, all’italiana anche quello, «ci sarà la lasagna naturalmente, e poi la meno conosciuta frittata di pasta». L’idea di tornare in Italia, per ora, non sfiora neanche la chef «sto vivendo davvero il sogno americano, in futuro mi piacerebbe poter trascorrere sei mesi qui e sei in Italia, ma per ora tutte le mie energie sono concentrate sui ristoranti». Il sogno nel cassetto? «Aprire un alimentari nel Nord della Florida, una zona che conosco bene, dove la cultura italiana è ancora assente».
Briscola Trattoria – Brooklyn (NY) – 798° Franklin Ave - briscolabk.com/
