Lo scenario è quello dell’incantevole baia di Mazzarò, con la sua spiaggia di ciottoli, il mare turchese e i fondali che confinano con il parco marino di Isola Bella. È qui, nel tratto in cui la scogliera curva un po’, creando una piscina naturale, che è nato Brizza, il nuovo pop up restaurant di Villa Sant’Andrea, hotel del gruppo Belmond a Taormina, nel messinese, partner del più celebre Timeo situato, invece, sulle colline rocciose della cittadina, con l’Etna come sfondo e il Teatro Greco come vicino di casa.
Villa Sant’Andrea a Taormina
Costruita da una famiglia aristocratica inglese nel 1919, circondata da giardini subtropicali, Villa Sant’Andrea, nel corpo centrale, conserva ancora oggi tutto il fascino di una residenza privata. Settantuno tra camere e suites, la maggior parte delle quali affacciate sulla baia, piscina a sfioro, spiaggia privata, un ristorante: il Sant’Andrea, un bar, ai quali si aggiungono pool e beach bar. E oggi anche Brizza, con i suoi cinque tavoli in riva al mare, nei quali cenare a piedi nudi sulla sabbia, condividendo un menu incentrato sulla salinità.
Brizza a Taormina
Brizza è declinazione sicula di brezza marina, come quella che si può godere stando seduti in riva al mare. I cinque tavoli pieds dans l’eau sono solo da due, per permettere agli ospiti di vivere momenti di condivisione in un’atmosfera intima, rilassata. Questo nuovo format esclusivo si affianca alle altre proposte gastronomiche dell’hotel e nasce per esaltare la bellezza del luogo e per dare la giusta vetrina alla ricerca che lo chef porta avanti sulla cucina di mare.
Cosa si mangia da Brizza
Per questo ristorante, Agostino D’Angelo, executive di Villa Sant’Andrea, ha creato il menu à la carte ispirandosi agli elementi della natura locale: dai ricci di mare ai gamberi di Mazara, dalle vongole di Ganzirri al pesce azzurro, dai molluschi alle alghe locali. Materia prima che sa di acqua di mare, sole e vento di Sicilia, servita in purezza o trattata con tocco elegante come in Caviale: Calvisius Royal su tagliolini di tumminia tiepidi con acqua di pomodoro, cipolla e capperi di Salina, piatto sorprendente per gusto ed equilibrio. Tra i secondi, D’Angelo presenta una selezione di pesce “maturato” utilizzando la frollatura, tecnica innovativa per il pesce, ma che rimanda alla tradizione dell’essiccazione del pescato e alle origini trapanesi dello chef. La cena si conclude con “Dolcezze salmastre”, dessert che richiamano la salinità con grande maestria ed equilibrio, come il gelato alla salicornia con crumble al cioccolato bianco e soffice al pistacchio: bocconi di golosità.
Pesce: fresco frollato essiccato grigliato
“Essendo un ristorante in cui si respira davvero la brezza marina durante la cena, ho pensato di trovare una connessione tra tutti gli elementi che compongono il menu”, dice lo chef D’Angelo. E a proposito della scelta di mettere in carta pesce frollato, spiega che “questa tecnica della frollatura del pesce ricorda molto l’essiccazione che da anni si fa nel trapanese. Se si va nei mercati del pesce di Trapani, ancora oggi si trova il polpo essiccato o i pesci appesi all’esterno. Una volta si essiccava il pesce proprio all’aperto, oggi noi utilizziamo un frigorifero specifico che ci permette di controllare temperatura e umidità, dove il pesce viene lavorato e maturato proprio come se fosse carne, esaltandone il sapore. In Sicilia” continua “questa tradizione del pesce essiccato è molto forte, ma non viene utilizzata molto. Una proposta quindi che oscilla tra innovazione e tradizione”. Per cuocere il pesce lo chef ha fatto costruire un’apposita griglia da un artigiano pugliese: “La griglia Santa Maria è molto particolare perché permette di gestire la cottura in modo innovativo e dinamico" aggiunge "la nostra griglia riporta il nome di Efesto che, secondo la mitologia greca, forgiava l’acciaio nella lava sul vulcano Etna”.
Cosa si beve da Brizza
Il tema del mare e della salinità si ritrova anche nei calici. Per accompagnare questi piatti, infatti, sono stati selezionati vini affinati in mare, a profondità importanti ed è stata creata una lista di cocktail dedicata, per i quali viene utilizzata acqua di mare depurata.
Mangiare a Taormina
Il ristorante è aperto a cena lunedì, martedì e domenica, fino a settembre, anche a ospiti esterni all’albergo e in questa stagione da tutto esaurito a Taormina, amplia la ricca offerta locale. La cittadina messinese, meta ambita da vip e vacanzieri, conta infatti ben tre ristoranti di rilievo, uno dei quali, l’Otto Geleng con lo chef Roberto Toro, proprio all’interno del Timeo del gruppo Belmond. Poi si può scegliere tra La Capinera dello chef Pietro D’Agostino, con il suo spin off pop Kisté, o il St. George by Heinz Beck all’Ashbee Hotel. Al San Domenico Palace, Four Seasons hotel, lo chef Massimo Mantarro guida il raffinato ristorante Principe di Cerami e per gli amati dei cocktail e della lunga notte taorminese, il Morgana Lounge bar è l’indirizzo giusto. Nel centro storico di Taormina a poche centinaia di metri dall'imperdibile Teatro Greco e dalla Villa Comunale, c'è Tischi Toschi, una delle migliori trattorie d'Italia, premiata con i Tre Gamberi nella guida Ristoranti d'Italia del Gambero Rosso, che proprio di recente ha bissato con una nuova insegna, Attorna Tischi Toschi. Una visita al Duomo suggerisce una sosta al ristorante omonimo, magari di ritorno da una giornata al mare di fronte ad Isola Bella o dopo una passeggiata tra gli eleganti negozi del corso. Del resto, come disse lo scrittore francese Guy de Maupassant, Taormina “è un paesaggio che possiede tutto ciò che sulla terra serve per sedurre gli occhi, la mente e la fantasia”.
Brizza - Villa Sant’Andrea - Taormina - via Nazionale, 137 - 0185 2353453 - https://www.belmond.com/it/hotels/europe/italy/taormina/belmond-villa-sant-andrea/
a cura di Clara Minissale