MagazziniOz a Torino. L’origine
Nato nel 2014 come costola enogastronomica di CasaOz, il progetto MagazziniOz condivide con la onlus da cui prende le mosse l’intento inclusivo e solidale di uno spazio votato all’accoglienza. Come CasaOz si preoccupa di alleviare il disagio e le difficoltà delle famiglie con bambini malati o disabili – offrendo loro una casa ospitale nel centro di Torino – i Magazzini sono da più di cinque anni lo spazio dell’ospitalità per gli amanti di buon cibo, vino, cultura. Nati per contribuire economicamente alle attività della onlus, ben presto si sono trasformati in un punto di ritrovo molto frequentato della città, con l’emporio per la buona spesa, la cucina aperta a pranzo e cena, la caffetteria dove fermarsi anche a leggere un libro tra quelli (molti) messi a disposizione dalla casa. Nati come progetto di imprenditoria sociale, inoltre, oggi i MagazziniOz impiegano persone svantaggiate, preoccupandosi della loro formazione e dell’inserimento lavorativo in un contesto che dunque vede convivere giovani con disabilità, migranti e soggetti in difficoltà: sono 40, dal 2014 a oggi, i percorsi di formazione e inserimento lavorativo attivati. E questo è valso anche, nel 2018, il premio dell’UNHCR assegnato ai MagazziniOz per l’impegno nel garantire un futuro ai rifugiati accolti in Italia.
Un progetto di ristorazione inclusiva e sostenibile
Ma al di là della valenza sociale dell’impresa, proprio la compresenza di tante storie garantisce alla cucina dei Magazzini un respiro ampio e multiculturale, che attualmente può contare sull’intreccio di sei tradizioni diverse, dalla Costa d’Avorio, le Filippine, l’Algeria, il Gambia, la Moldavia, oltre all’Italia. A questo si aggiunge grande attenzione nella selezione delle materie prime, da piccole aziende del territorio (e lo stesso vale per le piccole cantine che forniscono i vini, fin alla produzione di un vermouth artigianale in collaborazione con la startup torinese The Spiritual Machine, e alla collaborazione con il Birrificio San Michele); approccio responsabile nella gestione degli sprechi (dalle ricette di recupero alle doggy bag, passando per le birre di Biova che trasformano in birre il pane invenduto i per il progetto Ri-Tappami, che permette all’avventore di ritappare la bottiglia di vino avanzata e portarla a casa con sé); riduzione dei materiali inquinanti, grazie alla totale eliminazione della plastica. I MagazziniOz, in poche parole, sono un laboratorio di creatività che sposano l’impegno sociale con un’offerta di qualità e ben congegnata per gli ospiti. E hanno l’ulteriore merito di supportare le microeconomie locali.
La nuova Bakery dei MagazziniOz
Dal 26 maggio lo spazio ha riaperto le porte al pubblico, con tutta l’incertezza che in questo difficile periodo di ripartenza attanaglia il settore della ristorazione (e con l’obiettivo in più di voler fare bene per sostenere la causa di CasaOz). Ma a dimostrazione del fatto che la creatività è la cifra stilistica della casa, si riparte con una sorpresa in più per i torinesi: una Bakery per la vendita al dettaglio di pane e prodotti da forno, che al contempo supporterà l’offerta della cucina, completando con un tassello ulteriore un progetto composito com’è quello dei MagazziniOz. Del resto, già nel 2014 l’attività aveva esordito con un’offerta limitata di panificazione, poi abbandonata nel corso degli anni. Ma l’intenzione non è mai venuta meno, sostenuta con forza dallo chef Luca Marin, che dall’inizio guida la brigata in cucina. E lo stop forzato dei mesi passati ha offerto l’opportunità per riflettere nuovamente, e in modo più strutturato, sull’idea: ““Ho riflettuto sulle conoscenze acquisite durante i miei viaggi di lavoro e mi è piaciuto il fatto di costruire una Bakery dal respiro internazionale proponendo sapori tradizionali ma soprattutto meno conosciuti”, spiega ora Marin. “Siamo ripartiti dal tema della diversità che è un po’ il tema dei MagazziniOz, vista la sua cucina multietnica e composta da persone con disabilità sia fisiche che mentali”.
I prodotti della Bakery e il ruolo di Mamadou
Partendo dalla pasta madre della casa (salvo poche eccezioni che richiedono l’utilizzo di altri lieviti), la nuova Bakery offre al momento una dozzina di prodotti che possono essere acquistati a portar via, ma vengono anche serviti al momento dell’aperitivo o durante i pasti, dal pane tradizionale (in formato da 850 grammi a 6 euro) alla challa ai semi di origine israeliana, passando per gli english muffin da accompagnare con salumi, formaggi o marmellata. E poi pan brioche, paninetti ai semi, bocconcini al Roquefort e bacon affumicato, shortbread e tortine di pane, uvetta e cacao. A seguire impasti e lievitazioni c’è Mamadou, arrivato in Italia dalla Costa d’Avorio, già agente immobiliare in passato, oggi riscopertosi abile panificatore, dopo aver preso parte al percorso di formazione e inserimento lavorativo destinato ai rifugiati: “Non conosco il passato di Mamadou e non ho mai voluto approfondire il perché del suo viaggio in Italia” racconta lo chef “Ricordo solo che quando è arrivato ai MagazziniOz mi ha detto: ‘Io non so fare niente in cucina però mi piacerebbe imparare a fare il pane’. E io, che adoro la panificazione, ho trovato in lui una persona con una grandissima voglia di imparare un mestiere. Oggi, dopo quasi 6 anni, posso dire che Mamadou è diventato un professionista. Lui fa panificazione per la ristorazione e lo sa fare benissimo”.
A beneficiarne saranno gli ospiti dei MagazziniOz, durante l’aperitivo servito nel cortile di Palazzo Costa Carrù della Trinità. Ma tutti i prodotti della bakery sono disponibili anche per l’asporto o la consegna a domicilio (al momento solo in città a Torino) previa prenotazione con un giorno d’anticipo sul ritiro (via telefono o Whatsapp, offerta consultabile sul sito).
MagazziniOZ – Torino – via Giolitti 19 A – www.magazzinioz.it
a cura di Livia Montagnoli