Il progetto
Circa 70 tonnellate di cibo l'anno: questa la quantità di cibo che il primo hub antispreco di Milano si propone di recuperare in un anno. Un progetto nato all'interno del protocollo ZeroSprechi, condiviso nel 2016 tra il Comune di Milano, Assolombarda e Politecnico di Milano, un'iniziativa per combattere quello che ormai è uno dei fenomeni più diffusi del nostro secolo, fortemente voluta dalla vicesindaco Anna Scavuzzo. Un hub nel cuore del quartiere Isola, in via Borsieri, dove verranno stoccate le eccedenze alimentari degli enti del settore terziario, distribuite poi a organizzazioni benefiche e no-profit. Alle imprese che doneranno cibo, sarà applicato uno sconto del 20% sulla Tari.
Come funziona
Ma non solo: nel frattempo, inizierà anche una campagna promozionale di raccolta nelle mense scolastiche, per incentivare le strutture a contribuire al progetto e limitare il più possibile gli sprechi. “Sono soddisfatta dell'apertura di questo hub perché è frutto degli sforzi congiunti di molti attori della città”, ha commentato Scavuzzo, “un nuovo esempio di rete locale per la raccolta e ridistribuzione del cibo prima che sia sprecato e diventi rifiuto”. Recuperare e ridistribuire: queste le parole chiave dell'iniziativa. Un ulteriore passo avanti “per una Milano sempre più sostenibile, inclusiva ed equa”.
L'hub di quartiere
L'hub si trova nello spazio pubblico inutilizzato di 75 metri quadri del Municipio 9, ed è monitorato dal Politecnico di Milano. A coinvolgere le imprese sarà Assolombarda, mentre a gestire lo spazio sarà il Banco Alimentare della Lombardia. Un hub di quartiere che, ci auguriamo, possa essere da esempio anche per altre zone e possa rappresentare solo il primo di una lunga serie di progetti cittadini simili, idee da esportare anche nelle altre regioni. Ad aderire al progetto, finora, sono state quattro mense aziendali e quindici supermercati (due Coop Lombardia, Il Gigante, quattro Carrefour, cinque Lidl e tre Simply), più quattordici Onlus che si occuperanno di ritirare il cibo e fornirlo a chi ne ha più bisogno.
L'obiettivo
L'obiettivo è quello di recuperare circa 220mila pasti l'anno, per un valore commerciale di 380mila euro, con un risparmio sullo smaltimento dell'umido di 5400 euro e ben 23,7 tonnellate di Co2 in meno per produzione. Senza dimenticare la riduzione di acqua risparmiata, pari a 96 milioni di litri. Insomma, un progetto che aiuta i meno fortunati, ma che segna anche un passo importante verso uno stile di vita più sostenibile, ecologico ed economico.
www.zerosprechi.eu
a cura di Michela Becchi