II paradiso della spesa romana è a pochi passi dalle Mura Aureliane

15 Nov 2024, 11:56 | a cura di
Piazza Epiro è da qualche anno un riferimento per la spesa nella Capitale, tra grandi formaggi e carni di qualità

Per alcuni è semplicemente il mercato di Piazza Epiro, ma il nome ufficiale è Mercato Latino, come recita l'insegna rossa che campeggia all’ingresso della struttura coperta.

La storia del Mercato Latino

Originario dell'inizio del Novecento, quando i banchi erano all’aperto e negli anni hanno visto passeggiare abitanti del quartiere, come Alberto Sordi e Francesco Totti, la struttura coperta è stata costruita nel 2007 e un po’ i segni del tempo li mostra, ma ci troviamo in uno dei mercati più vivaci della città. Sotto una lunga tettoia rettangolare una cinquantina di box sono allineati a destra e a sinistra di un corridoio, diviso in due lati da un piccolo spazio centrale. Nei sotterranei, un parcheggio privato.

Il Mercato Latino non è un mercato turistico o un gastromercato nello stile europeo (modello Testaccio, per intenderci) con spazi per la somministrazione e sedute per mangiare. Tra i banchi si conoscono tutti, la clientela è fatta di habitué, i commercianti sono molto attivi e spesso organizzano eventi di street food, aperture prolungate il venerdì pomeriggio, degustazioni al mercato e consegne a domicilio. L’orario quotidiano, però, dal lunedì al sabato, è quello tradizionale, 7.00 - 14.00. Qui si viene per fare la spesa: si sceglie tra proposte classiche, da mercato rionale, con fruttaroli, vini e oli, pescherie, fiorai (ci sono anche la merceria, il negozio di ricambi per aspirapolvere e il parrucchiere), e box che sono diventati dei veri e propri riferimenti per i gourmand cittadini.

La Formaggeria - box 25-26

La proposta

Vale la pena venire da altre parti di Roma, ad esempio, per acquistare i formaggi selezionati da Francesco Loreti: pioniere un decennio fa della grande qualità a portata di mercato, La Formaggeria (box 25-26) è un vero luna park per chi cerca prodotti caseari d’eccezione, con una selezione tra le più ampie e interessanti della città. Varie chicche italiane ed estere nel banco frigo, dal burro di montagna ai grandi formaggi italiani, francesi, irlandesi e così via. In vendita anche salumi, vini, uova e specialità alimentari.

Macelleria Giovannini - box 36-37

Dall’altro lato degli ingressi, tre banchi formano una sorta di triangolo della carne di qualità: al box 21 c’è Tamara, gestione trentennale nota per i polli della Val di Chiana e i tanti pronti a cuocere. Subito affianco, box 23, la bottega dei fratelli Marco e Roberta Papalotti fa parte del Consorzio di Tutela della Razza Piemontese ma propone anche tagli di razze estere, carni frollate e preparati di qualità. I Fratelli Giovannini (box 36-37) selezionano capi di allevamenti bio e “grass fed” (alimentazione dell’animale con erba), spaziando tra le razze e le frollature, con grande perizia.

Nonna Pia - box 29-30

La bellezza di un ambiente come il mercato è che spesso si creano sinergie – oltre che amicizie decennali – tra i suoi banchi. Così, ad esempio, nei box 29-30, sotto l’insegna Nonna Pia, troviamo due giovani fornai con un passato nella ristorazione, Alberto Comune e Matteo Militello, che utilizzano i prodotti dei colleghi vicini per i condimenti che vanno a farcire le loro bontà. In primis i sontuosi maritozzi salati, conditi quotidianamente con specialità come le polpette di Papalotti al sugo, gli involtini di Giovannini burro e salvia o, in versione dolce, con visciole e ricotta de La Formaggeria. Sul banco anche focacce, pizza romana al taglio, filoni e panini, oltre a una rosa di piatti del giorno, come lasagne, sformati e verdure. L’abbiamo detto, nel mercato non ci sono postazioni per mangiare, ma il Parco delle Mura Aureliane è a 3 minuti di cammino, non male come luogo per una pausa pranzo differente.

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