«Rientro nel Consorzio perché ho deciso di operare un cambiamento totale». Parola di Marilisa Allegrini, che dopo la separazione dai nipoti, proprio a Vinitaly ha presentato il nuovo progetto di Villa della Torre con la neonata etichetta di Amarone della Valpolicella 2019 e ha annunciato al Gambero Rosso la storica scelta di aderire al Consorzio.
Quindici anni di scontri
Un cambio di prospettiva importante, visto che da anni – insieme a Sandro Boscaini - Allegrini era stata tra le più accanite sostenitrici della causa delle Famiglie storiche proprio contro il Consorzio, da cui era fuoriuscita nel 2009. Parliamo di un periodo di 15 anni, caratterizzato da scontri (sull’uso del nome Amarone e non solo), a colpi di avvocati e ricorsi. I primi segnali di distensione, però, c’erano stati lo scorso anno, quando le due fazioni avevano annunciato la pace, sancita dalla stretta di mano tra il presidente del Consorzio Christian Marchesini e il presidente delle Famiglie Pierangelo Tommasi. Adesso, quindi, si cambia passo. D’altronde il presidente del Consorzio aveva lanciato un appello ai marchi delle Famiglie a rientrare nell’ente di tutela, anche in vista delle prossime elezioni del cda previste tra due anni. Lady Amarone ha, quindi, deciso di accettare l’invito. Ma con il suo nuovo marchio. La cantina Allegrini - quella guidata dal nipote Francesco Allegrini - resta dentro alla Famiglie Storiche. Dove, invece, non ci sarà Marilisa.
I motivi del ritorno dentro al Consorzio
«Sono stata molto incoraggiata dal cambio di passo del Consorzio che è sempre più orientato ad un rinnovamento vero, con tanti giovani pieni di coraggio e di idee - spiega al Gambero Rosso - È stata intrapresa una direzione di un percorso che segna un cambio di passo. Per fare un esempio - continua - hanno abbassato le rese per ettaro non c’è più la rincorsa alla quantità. Un trend molto diverso. Anche sulla libertà di utilizzo delle percentuali dei vitigni più importanti, come il corvinone per i vini Doc e Docg. Tutte indicazioni di una apertura mentale che prima era troppo legata alla tradizione e ad uno stile vecchio, obsoleto e anche poco tutelante della qualità». «Infine - conclude- non sono più sola oggi le mie ragazze sono parte attiva di quello che sarà il nostro futuro di produttori». Parla delle due figlie, Carlotta e Caterina che l’affiancano in qualità di vicepresidenti del nuovo brand di famiglia, di cui sono anche rispettivamente brand ambassador e direttrice marketing e comunicazione.
Dopo la travagliata separazione dai nipoti, sotto il nuovo brand corporate vanno a convivere i tre storici marchi di famiglia: Poggio al Tesoro a Bolgheri, San Polo a Montalcino e soprattutto Villa della Torre a Fumane che attualmente conta 15 ettari in produzione.