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Mani in pasta contro la violenza: il progetto
Fare pane non è solo cultura, storia o radici. Oggi, grazie al progetto ideato dall’Amministrazione provinciale di Frosinone, con a capo Antonio Pompeo e in collaborazione con Roberta Pezzella e Matteo Dolcemascolo (profonda conoscitrice della panificazione lei, lievitista italiano lui), diventa un nuovo punto di partenza per le donne vittime di violenza, che attraverso dei corsi di panificazione potranno -presto- acquisire nuove competenze professionali. “La rete antiviolenza della Provincia di Frosinone si era sfaldata nel tempo. Nel mese di maggio 2022 la Provincia, la Procura della Repubblica, la Prefettura e l’Ordine degli Avvocati di Frosinone hanno firmato un nuovo protocollo antiviolenza, dandosi l’impegno di tradurre questa esigenza in azioni concrete. Azioni mirate ad aiutare le donne e riqualificarle professionalmente, per dare loro un’indipendenza anche economica”. Spiega l’Avvocato Fabrizio Zoli, amministratore di Frosinone Formazione e Lavoro, che ha preso parte attiva al progetto: “Io ho un ruolo ambivalente, in quanto sono Tesoriere Ordine degli Avvocati e anche amministratore di un’azienda che si occupa di formazione obbligatoria di ragazzi dai 14 ai 16 anni. Ragionando all’interno del protocollo, siamo riusciti a tirare fuori questa idea: fare un primo corso pilota finanziato da noi e contemporaneamente invitare le parti sociali (sindacati e rappresentati di categorie datoriali) chiedendo loro quali fossero le figure che il mercato richiedeva per poter organizzare i corsi rivolti a queste donne”.
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Mani in pasta contro la violenza, la testimonianza di Roberta Pezzella
È in questo contesto che si inserisce “Mani in pasta contro la violenza”, il progetto virtuoso rivolto a tutte le donne, individuate tramite i centri antiviolenza, che non riescono a reinserirsi nel mondo del lavoro e a cui si vuole dare una nuova speranza, grazie all'aiuto concreto di istituzioni e imprese che saranno segnalate con un "bollino etico".
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La figura di Roberta Pezzella di Pezz de Pane ha un ruolo chiave in questa importante iniziativa, panificatrice affermata che ha ottenuto numerosi riconoscimenti nel settore della panificazione, tra i quali i Tre Pani del Gambero Rosso 2023 e Pane dell’Anno 2022 e docente di lungo corso con importanti esperienze: “Non appena mi è stata fatta questa proposta non ho esitato ad accettare. Io ho visto nel pane una salvezza. Ho sofferto di disturbi alimentari per vent’anni circa, voglio dare speranza a queste donne” racconta Roberta “Quando tocchi con mano l’impasto, quando fai il pane, è come donare la vita. È un’emozione che non si può spiegare” e conclude: “Penso che per le donne che hanno subìto violenza questo può servire ad avere uno stimolo nuovo e vivere una nuova vita”.
Il laboratorio, a titolo gratuito, partirà a gennaio 2023. Un’iniziativa che grida a grande voce la memoria di Romina de Cesare, uccisa dall'ex compagno a pochi passi dal panificio di Roberta, e che vuole dire basta alla violenza sulle donne.
a cura di Cecilia Blengino