«Il commissario Várhelyi ha potuto confermarci che su alcune scelte strategiche dell'Italia non ci lascerà soli, in particolare su una alla quale teniamo in maniera eccezionale, quella del contrasto ai cibi realizzati in laboratorio lontano dai campi e lontano dal mare. Una grande battaglia di Coldiretti che abbiamo sposato per convinzione fin dal primo giorno che ci ha visti essere il primo governo del Pianeta, il primo Parlamento, ad aver approvato una norma che impedisca la produzione, la commercializzazione e l'importazione della cosiddetta carne sintetica, coltivata, del fake food». Il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, impegnato in una missione internazionale di promozione del made in Italy, torna sul tema della carne coltivata - pratica al momento vietata in Italia - durante un videomessaggio inviato all'Assemblea nazionale di Coldiretti a Roma.
Lollobrigida contro la carne coltivata, di nuovo
«Noi - ha detto Lollobrigida rassicurando l'associazione - vogliamo ribadire la centralità della produzione agricola non solo come capace di realizzare buon cibo, ma per proteggere la natura e l'ambiente, perché l'agricoltore è e resta il centro della tutela dell'ambiente con il suo lavoro, con la capacità di scolpire il territorio. Dobbiamo ripartire da qua».
Il ministro ha poi concluso: «Abbiamo lavorato con colleghi di ogni schieramento, se il presupposto era difendere gli interessi italiani e gli interessi anche del Pianeta. Il governo guidato da Giorgia Meloni ha posto come base del suo lavoro questo tipo di impegno e quindi sono contento anche oggi, purtroppo solo attraverso il video, di confermarvi il pieno coinvolgimento di Coldiretti nelle scelte strategiche perché così è per l'organizzazione più importante d'Italia dal punto di vista agricolo e per la volontà di lavorare insieme con chiunque sia disposto a farlo nell'interesse del mondo agricolo, della pesca, dell'allevamento, della tutela dell'ambiente ma anche della tutela dell'uomo all'interno dell'ambiente, con la sua capacità di produrre reddito e di garantire equità sociale».