Fieragricola Verona poteva essere un momento importante di confronto tra il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e il movimento degli agricoltori che da oltre una settimana protestano in tutta Italia con trattori, sit in e blocchi stradali contro le politiche Ue, del governo italiano e dei grandi sindacati agricoli. In effetti, un incontro c'è stato: il ministro Lollobrigida ha dialogato con alcuni manifestanti in presidio da qualche giorno, con una decina di trattori e 300 persone presenti, di fronte al Centro congressi ed esposizioni, e ha annunciato di voler incontrare una delegazione ristretta entro la giornata di oggi.
«Tutto falso», ha replicato in un messaggio diffuso sul suo profilo Facebook Danilo Calvani, che guida le proteste dei Cra-Comitati riuniti agricoli da alcune settimane: «Sono pagliacciate create da alcuni iscritti al partito del ministro, non c'è nessuna trattativa e le nostre manifestazioni proseguiranno».
«Quei presidi di agricoltori - ha spiegato Calvani - sono stati creati appositamente a Verona due giorni fa, per poter dire che il ministro Lollobrigida li ha ricevuti e per far passare il messaggio che c'è stata una trattativa con gli agricoltori. Invece, quei presidi, che dicono di parlare a nome degli imprenditori di nord, centro e sud Italia, sono una pagliacciata. Quella gente non ci rappresenta».
Calvani si è rivolto attraverso il suo canale Facebook a tutti coloro che stanno manifestando per le strade e al freddo in questi giorni, ribadendo che le proteste proseguiranno in tutta Italia e che dalla Calabria, tra giovedì 1 febbraio e venerdì 2 febbraio, sarà annunciata un'altra iniziativa di protesta: «Non facciamoci rovinare le battaglie da questi pagliacci e non lasciamo la nostra lotta nelle loro mani. I presidi finti di Verona sono stati organizzati mentre la Coldiretti ha annunciato una manifestazione a Bruxelles contro le follie dell'Ue, e qui da noi non si è vista. La cosa è tutta concordata. Caro Lollobrigida - ha concluso Calvani - continueremo a fare pressione e nessuno mollerà».