Fondo da 150 milioni di euro per i locali storici
Custodi di un savoir faire di antiche radici e, al tempo stesso, trasformatori di trend in cult, i locali storici italiani restano presidio della cultura, della gastronomia e dell’ospitalità italiana. Tant’è che da Palazzo Madama, il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio ha presentato un disegno di legge per tutelarli (di cui lui è il primo firmatario), attraverso un fondo da 150 milioni di euro in tre anni istituito presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. I beneficiari del fondo saranno le attività commerciali, gli esercizi pubblici, le imprese artigiane e gli esercizi alberghieri che abbiano svolto l’attività da almeno 70 anni, mantenuto arredi e ambienti originali, connotati da particolare interesse storico, culturale o artistico e legati alle tradizioni locali. Il progetto di legge prevede il censimento e l’istituzione dell’elenco regionale dei locali storici, che secondo una prima stima dovrebbero essere circa 300. Saranno, poi, i singoli Comuni a decidere di destinare i fondi a contributi per l’affitto o per il restauro, nonché a riduzioni o esenzioni dalle imposte. Sono previste anche campagne di sensibilizzazione nelle scuole per l’adozione di progetti educativi su storia, cultura e tradizioni legate ai locali storici. “I locali storici non sono semplici fotografie del passato” ha detto Centinaio “Al contrario, sono vivi promotori di attività produttive, commerciali e ricettive, che rappresentano anche un importante attrattore turistico. Oggi molti di loro vivono una condizione di grande difficoltà, non solo per la pandemia e per l’aumento dei costi, ma anche per la concorrenza dei grandi gruppi multinazionali che occupano i centri storici, costringendo molte attività a chiudere e trasformando l’immagine delle nostre piccole e grandi città. Con questo disegno di legge, vogliamo aiutare i locali storici a sopravvivere e a mantenere la loro specificità come identità culturale collettiva”.
I locali storici più celebri
Tra coloro che hanno contribuito alla stesura del testo c’è anche l’Associazione Locali storici d’Italia (che oggi conta 200 soci), presieduta da Enrico Magene: “I nostri locali storici hanno in media oltre 150 anni di storia ciascuno, per un totale di circa 40 mila anni di storia e rappresentano un inestimabile valore identitario” - ha detto quest’ultimo - “Questi pionieri del Made in Italy rimangono ancora una discriminante fondamentale nella scelta del luogo di soggiorno da parte di un turismo internazionale di alto profilo, in grado di apprezzarne non solo lo stile e la qualità dell’accoglienza ma anche la storia, gli aneddoti e l’arte”. Qualche esempio? Tra i locali storici si annoverano il Caffè Greco di Roma, con il tavolino fisso di Giorgio de Chirico e il Ristorante la Bersagliera di Napoli, amato da Totò per gli spaghetti. Ci sono, poi, i luoghi celebri per gli avvenimenti storici, come l’Antica Locanda Mincio a Valeggio sul Mincio, dove sostò Napoleone nel 1796 dopo aver cacciato gli austriaci al di là del fiume. Tra i primati più curiosi, il Caffè Fiorio di Torino è passato alla storia per aver lanciato, sfidando il buon costume, lo scandaloso cono gelato da passeggio, mentre è al Caffè Paszkowski, nel capoluogo fiorentino, che si tenne il primo caffè-concerto con un’orchestra interamente al femminile, capace di innervosire il ministero della Cultura Popolare fascista con i primi foxtrot americani, allora banditi.
L'articolo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 13 aprile 2023
Per riceverlo gratuitamente via e-mail ogni giovedì ed essere sempre aggiornato sui temi legali, istituzionali, economici attorno al vino