A Lione c'è la più grande brasserie di Francia dove si mangia in un'enorme sala Art Déco

7 Gen 2025, 09:27 | a cura di
Situata a fianco della stazione di Perrache, la Brasserie Georges è stata fondata nel 1836 dall'alsaziano Georges Hoffherr in prossimità del cambio di diligenze sull'asse Parigi-Lione-Marsiglia

Bonne bière et bonne chère depuis 1836 recita la grande scritta che campeggia in alto sull'immensa sala Art Déco della Brasserie Georges. La promessa di una buona birra e del buon cibo attrae ancora oggi, ogni giorno, migliaia di lionesi, turisti, viaggiatori di passaggio in uno storico locale che si vanta, dopo quasi 190 anni di attività, di essere ancora la più grande brasserie di Francia.

Una storia di quando si viaggiava a cavallo

Situata a fianco della stazione di Perrache, la Brasserie Georges venne fondata nel 1836 dall'alsaziano Georges Hoffherr in prossimità del cambio di diligenze sull'asse Parigi-Lione-Marsiglia. La stazione venne costruita solo una ventina di anni dopo, nel 1857, e contribuì non poco al successo di una tipologia di ristorazione e convivialità che nel frattempo aveva riscosso un grande successo in città, con altre celebri brasseries come Dupuis, Thomassin, Du Parc, Caffé Bellecour, oggi scomparse. Alla popolarità della birreria contribuisce non poco Mathieu Umdenstock, il genero del fondatore che prende i comandi nel 1873.

Poi nel 1924 la Brasserie Georges assume l'aspetto attuale con le decorazioni sui temi della mietitura, della vendemmia, dell'acqua e della birra realizzati dall'artista lionese Bruno Guillermin. I dipinti sono ancora quelli (restaurati nel 2005) che sorprendono chi entra per la prima volta, non prima di aver fatto, quasi inevitabilmente, un po' di coda all'ingresso. Il servizio è impeccabile: c'è il personale all'esterno che smista i clienti, in base al numero di persone. Se si è in un gruppo numeroso, probabilmente l'attesa sarà più lunga, più veloce l'ingresso per le coppie o per chi è da solo. All'interno si verrà accolti da un distinto maître che, menù alla mano, vi farà strada versi il tavolo libero.

Un elenco infinito di clienti famosi

Potrà anche capitare di sedervi dove hanno pranzato o cenato le celebrità che in quasi due secoli di storia hanno frequentato il locale, una sola volta o da clienti abituali, come il sindaco Francisque Collomb che ha guidato la città dal 1976 al 1989. La lista è pressoché infinità e non stiamo parlando di qualche effimera celebrities contemporanea. Ai tavoli ci sono delle piccole placchette che ricordano gli ospiti illustri: c'è il tavolo di Jacques Brel o quello di un capo di governo come Léon Blum; chi ha preferenze letterarie, potrà sperare nei tavoli di Colette, Alphonse Daudet, Jules Verne, Emile Zola, Paul Verlaine, Ernest Hemingway, Jean-Paul Sartre, Antoine de Saint-Exupery.

La scelta è vasta: si va da artisti come Auguste Rodin, Maurice Utrillo e Pierre Puvis de Chavanne a gente dello spettacolo tipo Edith Piaf e Mistinguett, fino a Luison Bobet, amatissimo campione del ciclismo. E l'elenco può continuare con gli eventi epocali. Nel 2000, il primo ministro Lionel Jospin riunisce alla brasserie per una cena tutti i membri del suo governo e 700 parlamentari. Uno dei pochi posti pubblici in grado di accogliere un evento del genere visto che nel 2012, in occasione della Fête des Lumières, la più importante festività lionese che si celebra ogni anni l'8 dicembre, sono arrivati a servire ben 3245 coperti. Un record, e non è il solo. La brasserie si vanta di essere entrata nel 1986 nel Guinness dei Primati preparando la più grande choucroute del mondo: 2000 invitati attorno a un piatto che ha richiesto l'impiego di 1070 chilogrammi di cavoli.

Il menu della Brasserie

Aneddotica a parte, non è questione di quantità e si viene alla Brasserie Georges per gustare una semplice, solida e onesta cucina francese e lionese con qualche sfumatura alsaziana, in onore al fondatore del locale, offerta a prezzi molto corretti. Si può uscire soddisfatti avendo speso anche solo una trentina di euro, compreso un calice di vino e una birretta della casa. Su una quarantina di piatti che appaiono in carta, almeno la metà sono dei classici che sono sempre presenti. A partire dall'appena citata choucroute, anzi le choucroutes, al plurale, perché si può scegliere fra la versione Royale, quella Impériale, quella del Pêcheur che è una variante marinara, con salmone e gamberi. Alla base ci sono sempre i crauti e le patate stufate accompagnati dai vari pezzi di carne di maiale affumicata, dalle salsicce di Francoforte allo stinco secondo le varie interpretazioni di un piatto che unisce la tradizione alsaziana con quella dei salumi lionesi.

Per un piatto che è già un pranzo completo si spendono dai 23 ai 29 €. Fra le entrées più tipiche non manca mai la salade de lentilles vertes du Berry au vinagre de Xérès (insalata di lenticchie del Berry condita con aceto di Xérès. 7,50 €) o la terrine de foie de volaille au Porto (terrina di fegato di pollo al Porto, 9,50 €). Una zuppa da non mancare è la Gratinée au Madère: viene preparata direttamente ai tavoli da uno degli efficienti e cordiali camerieri: si tratta di una zuppa di cipolle gratinata condita con giallo d'uovo e Madera (9,10 €).

Servizio senza fine

Quello dell'andirivieni delle decine di camerieri nella grande sala è uno spettacolo nello spettacolo. Quasi una danza, con incroci millimetrici e, spesso, una sosta davanti all'organetto di Barberia sistemato all'ingresso. Girando la manovella, escono le note di Joyeux, joyeux anniversaire ! Per molti lionesi è un rito festeggiare il compleanno alla Brasserie Georges: si spengono le luci in sala, parte il coro "tanti auguri a te", poi gli applausi e in tavola arriva l'immancabile torta con le candeline. Anche questo fa parte della tradizione. La cucina è quella tipica delle brasserie e ci sarebbero da raccontare tanti altri piatti, dalle ostriche ai plateaux di frutti di mare, dalla Tête de veau (19,50 €) all'Andouillette della Maison Bobosse (19,50 €), fino alla Steak tartare di carne Charolais (19,60 €). Per finire con un dessert a scelta fra Tarte aux pralines roses de St. Genix e Chou à la crème (7,50 €). Dalle 11,30 del mattino fino a notte il servizio della brasserie è senza interruzioni. Per chi capita alla stazione di Perrache, magari approfittando di una sosta durante il viaggio che porta a Parigi, è un'occasione per scoprire un intramontabile indirizzo lionese.

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