La storia a ritroso dei limoni ripieni di gelato: un'idea nata negli anni Ottanta conquista Capri

18 Giu 2024, 16:25 | a cura di
Oggi impazzano in piazzetta, a Capri, ma i limoni ripieni di sorbetto al limone sono un dolce cult degli anni Ottanta, nati a Lancusi e adottati subito dall'industria main stream che invase trattorie e ristoranti

L’idea della frutta legata al fresco, al freddo, al gelato è cosa antica. Prima dei freezer e delle mantecatrici c’erano le neviere e le fruste per lavorare succhi e polpa in boule immerse nella neve gelata e mantecare fino a ottenere il gelato, o il sorbetto. Ora, con la piazzetta di Capri invasa dai limoni sfusati ripieni di sorbetto che hanno assediato anche TikTok, questa dolcezza è diventata mania. Una tendenza ormai virale, grazie ai social, tanto che per l’isola campana questi gelati sono diventati ormai una vera e propria bandiera surclassando la caprese (insalata di mozzarella con pomodoro e basilico) e l’altra caprese, la torta di cioccolato che per anni e anni è stato il simbolo dolce dell’isola più chic del Mediterraneo.

Piazzetta, Capri

Capri post Covid

Ma questa tendenza virale nasce davvero nella Capri post Covid? Il racconto di Margo Shachter sulla Cucina Italiana cristallizza bene la nuova scena del limone caprese: dopo la pandemia comincia a comparire in piazzetta e sui social l’immagine del limone ripieno del “suo” sorbetto o ad accompagnare improbabili spritz a base di limoncello. Un'istantanea, o meglio un flash back, delle trattorie e dei ristoranti pop di quaranta e più anni fa. Tavole in cui il pasto non poteva non finire con il sorbetto di limone (nel limone) dell’Antica Gelateria del Corso (oggi di Froneri, nel gruppo Nestlè) o col gelato al cocco nel guscio di cocco. Un’alternativa più “leggera” al classico tartufo (bianco o nero) affogato – in quegli anni – al Gran Marnier.

L’Antica gelateria del Corso

Quei limoni ripieni di sorbetto erano la versione main stream dell’intuizione di un bravo artigiano gelatiere campano (così come i tartufi venivano d Pizzo Calabro: benedetto Sud!). Parliamo di Matteo Napoli e dei suoi “fruttini di Lancusi”, paesotto alle porte di Salerno. Lì nasce il frutto congelato ripieno di gelato fatto con la sua polpa. E lì – sulla rotta delle vacanze estive, lungo il tracciato della famigerata (allora) Salerno Reggio Calabria che portava verso il sole i cittadini del Nord bisognosi di qualche settimana di caldo e di mare – comincia un vero e proprio pellegrinaggio alla ricerca di questi fruttini. Un boom. Tanto che da lì questa tendenza cominciò a essere esportata altrove: comincia l’industria che trova più comodo tagliare in due i limone invece che di riempirli a mo’ di coppe-contenitore, ma cominciano anche altri artigiani soprattutto della zona, come La Favola sempre a Baronissi. L'Antica Gelateria Matteo, invece, ormai produce e vende nel laboratorio di Pomezia (Roma) e vende anche online.

Da Lancusi al mondo

Insomma, è in quel luogo, in una frazione di Baronissi (Lancusi, appunto) che nasce una delle più solide tendenze e avventure dell’agroalimentare italiano che, partendo da un bravo artigiano, coinvolge l’industria e va avanti per decenni. Tanto che oggi sono sì i limoni di Amalfi a rubare la scena estiva sui social, ma il mercato online in rete è stracarico di offerte e proposte in grado di sommergervi di fruttini gelati ripieni.

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