A Torino non c'è solo la tipica pizza al padellino, da accompagnare alla farinata, ma tante altre varianti, tutte da assaggiare. Alcune Ecco i migliori indirizzi del capoluogo piemontese, quelli che hanno raggiunte i Due e Tre Spicchi nella guida Pizzerie d'Italia del Gambero Rosso. In questo momento di incertezza e continui cambiamenti e limitazioni, come quelli introdotti dall'ultimo DPCM del 25 ottobre, che impone la chiusura delle attività di ristorazione alle 18, le attività stanno riorganizzandosi, cambiando, spesso in corso d'opera i loro orari. Alcuni estendendo l'apertura del pranzo anche durante il fine settimana, altri sospendendo il pranzo e concentrandosi solo sul delivery, altri invece non hanno ancora definito orari e strategie. In ogni caso è una situazione mutevole che suggerisce di verificare preventivamente le aperture e i servizi disponibili.
Le migliori pizzerie di Torino premiate con i Tre Spicchi
Sestogusto
Un’esperienza che nasce dalla grande attenzione alle materie prime, alle farine, agli ingredienti di Massimiliano Prete che ama considerarsi lievitista piuttosto che pizzaiolo e bissa a Torino il successo di Gusto Divino a Saluzzo. Impasti leggeri e digeribili: la pizza classica, la croccante, il pizz’otto, la pala, la fermento con fermentazione spontanea per idrolisi. E la speciale base della Pizza Evolutiva, realizzata con una farina composta da oltre 70 varietà di grani antichi siciliani. I condimenti sono sempre convicenti, sia che si tratti di una classica come L’Acciuga, con acciughe del Mar Cantabrico, che della mitica Gambero Rosso, con gambero rosso di Porto Santo Spirito, lardo di Pata Negra, burrata di Gioia del Colle e salsa guacamole. La più nuova, il suo “orgoglio italiano”, è la Margherita Extravergine, farine da miscuglio evolutivo, pomodoro delle pendici del Vesuvio, ricotta di Martino Patti, un produttore visionario di Castagneto Po, pesto di pistacchio (e basilico) omaggio a Corrado Assenza. Oltre alla carta dei vini, la Birra di Focaccia. L’ultimo nato tra i dolci, in collaborazione con la pastry chef Loretta Fanella, si chiama TerraLibera ed è ispirato all’Albero della Vita di Klimt. Prosegue anche il progetto delivery, con il menu Dishcovery: pizze da completare all’ultimo, base stabilizzata e topping in vasetti nelle dosi giuste, che si aggiunge all'asporto. Qui una sua ricetta da fare a casa.
Sestogusto - Torino - via G. Mazzini, 31a – 011 18894434 -https://www.massimilianoprete.it - aperto sabato e domenica dalle 12 alle 15, dal venerdì alla domenica dalle 18 alle 21 per asporto e delivery
Libery
Un locale piacevole, curato, dal servizio attento e riservato. Qui si può gustare una classica pizza all’italiana, semplice, leggera, digeribile, croccante al punto giusto, cotta come si deve nel forno a legna. Una carta misurata, che segue la stagionalità e ha come obiettivo la qualità. Fabrizio Marzo utilizza farina 00, lievito di birra, impasto posato da 48 a 72 ore, e ricerca per il topping materie prime d’eccellenza, da fornitori fidati del territorio, per una pizza in cui punta alla stabilità. E - “purché siano sensate” - permette ai suoi clienti le variazioni secondo la disponibilità stagionale dei prodotti. Ama sbizzarrirsi soprattutto con la pizza Roberta “a sorpresa” e con il calzone Libery, altra proposta a sorpresa. Di regola predilige la tradizione: pizza Margherita, Marinara, Napoli, Romana, la Ortobaldo con le verdure di stagione, la friarielli e salsiccia, la puntarelle e acciughe, la capricciosa, la Marsigliese. Birre alla spina, focacce (con erbette, con il lardo di Arnad, con il crudo Langhirano...), e ottimi dolci per finire: un soffice tiramisù in tazza, la tarte tatin con mele renette e gelato alla crema, il Monte Bianco e i dolci a sorpresa del territorio piemontese.
Libery - Torino - via Legnano, 14 – 011 4546040 - Pagina Facebook - www.libery.it - tutti i giorni (eccetto il 26 ottobre) dalle 18 alle 22 per delivery e asporto
Patrick Ricci. Terra, Grani, Esplorazioni
A un passo da Torino, appena 9 chilometri, un tempio della ricerca, della sperimentazione, che supera il concetto di pizzeria. Patrick Ricci studia, sperimenta, reinterpreta, cambia, rompendo gli schemi e reinventando il concetto di pizzeria. Potete avere le posate, se proprio volete, ma Patrick le ha abolite (a parte per qualche piatto): mangiando la pizza a fette con le mani, i sapori si gustano meglio. La sua pizza è il risultato di una lunga ricerca sulle farine (che acquista direttamente dai produttori) e sugli impasti, di esplorazioni, di sperimentazioni. Una pizza difficile da etichettare, strepitosa da provare. L’ultimo filone di ricerca e di proposte di Patrick Ricci è strutturato nel nuovo menu: un percorso nel tempo del pane che si è trasformato in pizza. All’interno di questo percorso rientrano la pizza arcaica per definizione, la simbolica Genesi: fette di focaccia da intingere nella salsa di pomodoro al sapore di ragù (ma la carne non c’è); la pizza in tempura Incontri con l’Oriente, la Lego, la albese vegetale, la Marinara liquida. Sperimentazioni che si spingono anche al dessert, sempre a base di pizza: un esempio la pizza “dentro” la Sacher, audace quanto basta. Sorprendenti, imprevedibili e sempre convincenti, in un progetto di pizza di alta ristorazione innovativo, per offrire un’esperienza di sapori e sensazioni unica.
Patrick Ricci. Terra, Grani, Esplorazioni - San Mauro Torinese (TO) - via Martiri della Libertà, 103 – 011 4833612 - www.patrickricci.it - aperto dal martedì alla domenica dalle 12 alle 14,30 (prenotazione tramite WhatsApp al numero 011 4833612), servizio delivery ancora da definire
Le migliori pizzerie di Torino premiate con i Due Spicchi
Amici Miei
La passione per le pizze di Marco Bonomi, ingegnere folgorato sulla via dell’impasto, è cominciata da qui nel 2000 e oggi si declina in tre indirizzi, molto frequentati. Il locale è piacevole, look minimal contemporaneo, curato nei dettagli (tovaglie di stoffa), sempre affollato, con tavolini anche nello spazio esterno dei portici. La pizza viene preparata con un impasto esclusivo messo a punto dallo stesso Bonomi ed è di stretta osservanza napoletana, con cornicione pronunciato, lunghe lievitazioni, lievito madre e materie prime rigorosamente campane: mozzarelle di bufala di Santa Maria Capua Vetere, burrata di Corato. La più richiesta rimane la pizza “Amici Miei” con mozzarella di bufala, radicchio, caciocavallo e salsiccia, insieme a tutta una serie di pizze di tradizione (Margherita, Marinara, Bufala, Napoletana, Siciliana). Da segnalare la pizza per celiaci, con forno dedicato: una ventina di varianti, compresa la pizza- signature Amici Miei. In versione senza glutine anche i dolci della tradizione partenopea, dalle zeppole alla pastiera, la caprese. Amici miei è anche ristorante, per cui si possono mescolare i menu, e gustare per esempio invitanti sfizi, prima della pizza.
Amici Miei - c.so Vittorio Emanuele II, 94 – 011 5069961 - www.amicimieitorino.it - aperto tutti i giorni dalle 12.15 alle 14.30, delle 19 alle 23 per delivery e take away
Berberè
Appassionati di pizza unitevi: Berberè lancia un vero e proprio Manifesto della Pizza, in cui si conosce tutto di una pizza. I tre impasti e i prodotti, per la gran parte bio: dai capperi di Salina, alle acciughe di Cetara, la bufala di Caserta, il crudo di Norcia, il cotto di Mora Romagnola, il pomodoro Fiaschetto di Torre Guaceto. È la filosofia della pizza artigianale di qualità dei fratelli Salvatore e Matteo Aloe, due fratelli calabresi saliti a Bologna per studiare economia, che nel 2010 hanno deciso di lanciarsi nell’avventura e creare una buona pizza pop. Ora hanno 8 pizzerie in Italia e 1 a Londra (anche se altri progetti non mancano). A Torino sono due: la prima negli ampi spazi di Binaria di don Ciotti, in una ex fabbrica diventata sede del Gruppo Abele, e una seconda in pieno centro, in una deliziosa piazzetta fra via Carlo Alberto e via Cavour, aperta tutti i giorni anche a pranzo. In entrambe si gusta una pizza fatta come si deve, in versioni classiche (Napoli, Marinara, Margherita, Bufala) e meno (zucca e funghi, viola con barbabietola e porri, all’nduja), ideali da condividere. Aspettando la pizza, i “cicchetti”, assaggini sfiziosi dalle olive di Cerignola ai crostini con piattini e salumi.
Berberè - www.berbere.it
- piazzetta Madonna degli Angeli, 2 - 011 18841142 - aperto tutti i giorni dalle 12.30 alle 14.30, dalle 19 alle 22.30 con delivery e take away
- via Sestriere, 34 (ang. c.so Trapani, 95) - 011 0267530 - aperto sabato e domenica dalle 12.30 alle 14.30, tutti i giorni dalle 19 alle 22.30 con delivery e take away
Bricks
Pizza e tapas è la filosofia del locale di Carlo Ricatto, in un progetto “all day” innovativo, che inizia con le colazioni nel mattino e il servizio caffetteria e arriva a cena, passando per pranzo e aperitivo. Protagonista naturalmente la pizza, ma anche piadine e tapas sono sfiziose, dal panino al vapore ai Finger Bricks. Le pizze (versione padellino servita a pranzo e al mattone la sera) sono preparate con farine selezionate e condite con ingredienti ben scelti. Partendo da qui, il pizzaiolo Liviu Ceoflec crea pizze classiche e pizze degustazione servite in 8 spicchi. Da segnalare la sempre molto richiesta Margherita Sbagliata con mozzarella fiordilatte in cottura e fuori cottura, crema di pomodoro della nonna e acqua di basilico, la Bricks, con pomodoro, burrata a crudo (a parte), olive taggiasche, basilico, crudo di fiocchetto di maiale e scaglie di grana. La scelta è molto ampia, e c’è sempre qualche novità da scoprire, come i conetti di pizza fritta, ultima creazione del pizzaiolo, ripieni di ragù e squacquerone, di capocollo e altre farciture sfiziose. Il pane lo prepara Rudy Marangon dell’Agribiscotto di Pianezza, i dessert sono di Simone Salerno della pasticceria Chocolat di Gassino, e la gran parte dei prodotti utilizzati nelle preparazioni sono in vendita.
Bricks - via San Francesco da Paola, 46 – 011 0609529 - www.brickstorino.net - aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18, a pranzo con menu della cena e le proposte dalla cucina. Dalle 12 alle 14 e dalle 18 alle 22, consegna a domicilio e asporto tramite app
Cammafà
Cammafà si è fatta in quattro e ora conta anche un nuovo locale a due passi da corso Vittorio e dalla stazione di Porta Nuova, in via Urbano Rattazzi: la filosofia è la stessa, cambia un po’ il look, più minimal e meno ammiccante rispetto al repertorio kitsch-pop delle altre tre sedi: a parte qualche treccia di aglio sparsa qua e là, ma niente balconcini e panni stesi a riproporre scenari di vicoli all’ombra del Vesuvio. Rimane di stretta osservanza partenopea la pizza. L’impasto è segreto, identico per tutte e tre le sedi, in modo da garantire un’uniformità di prodotto, la lievitazione lunga (24/36 ore) e gli ingredienti del topping selezionati: burrata di Andria, salumi della Basilicata, mozzarelle salernitane, salsa di pomodoro campano. Annovera un bel repertorio di versioni veraci; classica con pomodorini a grappolo e burrata d’Andria, la Posillipo, con salsa, mozzarella di bufala, pomodorini a grappolo, parmigiano e basilico, il Panuozzo, con friarelli, scamorza e affumicata e salsiccia, la pizza con friarielli, scamorza affumicata e salsiccia, la Calabra, con fiordilatte e ‘nduja, ma anche un’innovativa dadolata di spada, provola fumé e chips di melanzane. Aspettando la pizza, friselle e “a’ nucella” (zeppoline di pasta fritta, con salsa di pomodoro e origano), e per finire dolci della tradizione napoletana (babà e pastiera per esempio). In menu anche la versione salata delle zeppole di San Giuseppe.
Cammafà - p.zza T. Galimberti, 23b – 011 3017328 - www.pizzeriacammafa.it - apertura ancora da definire
Da Ciro
Il Ciro cui è intitolata la pizzeria è Ciro Ferrara, ex giocatore di calcio e allenatore. Napoletano di nascita ma ormai torinese di fatto, Ferrara, ha voluto fare omaggio alla tradizione partenopea sotto i portici di corso Vinzaglio, poco lontano dalla stazione di Porta Susa. Con un locale dall’atmosfera giusta, che propone una tonda in stile napoletano, ben fatta. Partenopei anche gli ingredienti utilizzati: dall’impasto con farina napoletana, ai prodotti base, mozzarella, olio, pomodori che arrivano tutti dal Sud. Specialità, la pizza Ciro, con il cornicione ripieno di ricotta e scamorza affumicata, e molto richieste la Sant’Anastasia con pomodoro, mozzarella di bufala, olio, basilico, grana e pomodorini, la Napul’è, con salsa di pomodorini, bocconcini di bufala, scaglie di grana e basilico, la pizza con salsicce e friarielli. Molto gettonato il calzone “d’e figliole” fritto con ricotta, fiordilatte e ciccioli. Da Ciro è anche ristorante, per cui si può completare la pizza con antipasti, sempre in tema (come il fritto napoletano) e con dolci tipici.
Da Ciro - c.so Vinzaglio, 17 - 011 531925 - www.daciro.it - aperto dal lunedì al sabato dalle 12 alle 15, la sera asporto e delivery
Crudo fa la Pizza!
Proprio nel cuore di Torino, un locale votato alla qualità, dalle farine al topping, con prodotti selezionati e attento anche all’ecologia, visto che la cottura della pizza si fa in forno elettrico alimentato da sole fonti rinnovabili. Le pizze spaziano dalla classica Margherita, ma “secondo Crudo”, con pomodoro Siccagno, mozzarella di bufala e basilico fuori cottura, a una lista di proposte legate a tutto lo Stivale, dalla pizza Taggia alla Novara, la Favignana, la Aosta, la Trinacria: un viaggio italiano in versione pizza. Fra le più nuove e richieste la Caponatina, base multicereali e caponatina siciliana con verdure dell’orto e ricotta. Da Crudo anche la farinata e le Frise Salentine, la più ricca con dadolata di Cuore di Bue, filetti di tonno, olive taggiasche, cucunci di Pantelleria, julienne di cipolla di Tropea, EVO siciliano bio: decisamente “nazionale”.
Crudo fa la Pizza! - p.zza Palazzo di Città, 7d – 340 2494060 - www.pizza.crudotorino.com - aperto a pranzo dal lunedì al venerdì
DaZero – Pizza e Territorio
Il Cilento a Torino, in versione pizza (ma anche vini e prodotti tipici ): è la formula di Zero, idea di tre amici che da Vallo di Lucania sono partiti alla conquista del Nord (Torino e Milano) con un progetto basato sulla pizza cilentana classica e su topping selezionati da produttori campani: mozzarella di bufala di Agropoli, alici di Menaica, olive ammaccate, cacioricotta di capra, tonno artigianale di Palinuro e Pisciotta. Pizza top la “Marinara Cilentana”, con le alici di Menaica dal mare di Palinuro, le “pacchetelle” di pomodoro, l’extravergine del Cilento, profumata e saporita. Altri must la Primavera Cilentana, con i fiori di zucca e la Tre pomodori. Impasto con farina preparata appositament , mix di 00 e 1, per una perfetta Margherita e pizze del territorio, le più apprezzate: la Cilentana e la Cilentana sbagliata, la Tonno e olive ammaccate, la Primavera cilentana. Aspettando la pizza, arancini e altre specialità tipiche come la frittatina di bucatini, il crocchè cilentano e cannoli cilentani per finire.
DaZero – Pizza e Territorio - via San Domenico, 33 – 01118923652 - www.cominciadazero.com - aperto da lunedì a venerdì dalle 12 alle 14.30; sabato, domenica e festivi dalle 12.30 alle 14.30
Eataly
Convince e piace la pizza di Eataly, merito della selezione dei prodotti e di un nuovo impasto,con un mix di 7 farine macinate a pietra del Mulino Marino: sfarinato grano duro, farina grano tenero, farro, segale, riso, grano saraceno e mais. Impasto che viene fatto maturare a freddo più di 70 ore, per renderlo ancora più leggero e dal gusto più pieno e profumato. Risultato, una pizza soffice e morbida all’interno e croccante all’esterno. Ottima la Margherita, la Bufala, la Napoli, ma le novità sono le pizze del territorio, legate ai luoghi in cui esistono sedi di Eataly. Pizze che nascono proprio dalla volontà di far conoscere le eccellenze regionali, e sono state selezionate da Francesco Pompilio, maestro pizzaiolo di Eataly, insieme all’esperto di pizza di Slow Food Italia Antonio Puzzi. Oltre a valorizzare le specialità locali, grande attenzione alla stagionalità: la pizza del territorio cambia ogni sei mesi. A Torino sempre in carta, la Torino-Pinerolo, una tonda con topping esclusivo che spazia secondo le stagioni fra grandi formaggi piemontesi, e specialità del territorio: la versione più recente per esempio è con polpa di pomodoro, peperoni al forno, salsiccia cruda di razza piemontese “La Granda” e formaggio macagno.
Eataly - via Nizza, 230/14 - 01119506801 - www.eatalytorino.it - aperto da lunedì a venerdì dalle 11.45 alle 15 , sabato e domenica dalle 11.45 alle 15.30, dalle 18.45 alle ore 22 con asporto e delivery
La Flegrea
Flegrea, il ritorno. Sì perché la classica pizzeria Flegrea a Torino è una piccola istituzione e la riapertura è stata salutata con grande piacere. Stessa location, sala superiore dal look vagamente vintage, ampi spazi, qualche tocco nostalgico per i torinesi (come le poltroncine rosse che arrivano dallo scomparso Teatro Macario) per una pizza di tradizione cotta nel forno elettrico. Farine macinate a pietra, alte idratazioni, lunghe lievitazioni, per un impasto leggero e digeribile, in tre varianti (semintegrale, integrale, farro monococco integrale bio). Anche i condimenti sono ben studiati e realizzati con ingredienti scelti. Pizza signature la Flegrea con fiordilatte, rucola, peperone abbrustolito, acciughe di Cetara, ma le proposte sono davvero tante, anche insolite da degustazione: la pizza con crema di friarielli, fiordilatte, speck e granella di pistacchio, la Vesuvio con pomodorino giallo, la pizza ai carciofi fritti. Da segnalare le pizze gluten free: Flegrea aderisce all’Associazione Italiana Celiachia e naturalmente ha forno dedicato. E da provare anche i calzoni e la pizza fritta. Prima della pizza farinata, classica e non, il fritto misto campano, i frittoli con pomodori.
La Flegrea - c.so M. d’Azeglio, 114 – 0110373846 – https://flegrea.eu - aperto tutti i giorni tranne martedì dalle 18.30 alle 22.30 con delivery e asporto
Da Gino
Dimenticatevi i locali fighetti e preparatevi a un ritorno al passato: nel cuore di Borgo San Paolo Da Gino, storico indirizzo torinese dal 1935. Un locale con il look anni Settanta-Ottanta, pareti gialline, pavimenti di graniglia, quadri di paesaggi, tavoli quadrati, sedie rustiche. Da non perdere una farinata perfetta - sottile, morbida dentro e croccante fuori - e la pizza torinese per definizione, il padellino. E anche se tutte le pizze in carta vengono proposte oggi anche in versione pala, sarebbe un delitto venire qui e non gustare la specialità per cui Da Gino è famoso: cotta nella piccola teglia rotonda e condita come si deve, senza eccessi a coprire i sapori. Le proposte spaziano dalle classiche - Margherita, Capricciosa, Marinara, prosciutto, funghi, 4 Stagioni - alle più originali. Prezzi modici e dessert classici, e il pop è servito.
Da Gino - via Monginevro, 46 – 011 3854335 - apertura a pranzo ancora da definire, aperto tutti i giorni tranne mercoledì, dalle 11.45 alle 13.45, dalle 19 alle 23 con asporto
Fratelli La Cozza
Entrare dai Fratelli La Cozza è già di per sé un’esperienza: siamo in un fabbricato industriale riconvertito. Un grande locale colorato che mette insieme atmosfere italiche e newyorchesi, luminarie stile Festa di San Gennaro, un enorme peperoncino-installazione, finte pizze giganti, con uno spirito rigorosamente pop. I Fratelli La Cozza naturalmente non esistono, anche se nel team due fratelli “veri” ci sono, Carlo e Giulio Ferrari, a capo di una vera “food company”, cui si aggiunge un personaggio come Piero Chiambretti. La pizza – napoletana - è certificata S.T.G (Specialità Tradizionale Garantita) e affiliata all’Associazione Verace Pizza Napoletana. Merito di una formazione d’eccellenza: per una ventina d’anni infatti il pizzaiolo qui è stato Aldo Brandi, pronipote di Raffaele Esposito Brandi, napoletano, che in onore della Regina Margherita, in visita a Napoli nel 1889, preparò la mitica “Margherita”. Quindi Margherita, ma anche “Margherita non acciuga e capperi”, “Margherita con prosciutto, carciofini e funghi” . E c’è pure la pizza baby Regina, senza basilico. Un must la “F.lli La Cozza”, con cozze e polpo. Tutte hanno in comune l’impasto lievitato per 24 ore, a richiesta (e con sovrapprezzo) anche integrale.
Fratelli La Cozza - c.so Regio Parco, 39 – 011859900 - www.foodandcompany.com - aperto tutti i giorni dalle 12.15 alle 14.30, dalle 19 alle 23 con delivery e asporto
Lentini’s
Due locali (l’altro è in corso Moncalieri) davvero spaziosi e pensati in uno stile comune, che evoca atmosfere da fabbricati stile loft post industriale. Entrambi sono anche ristoranti, ma la pizza rimane la vocazione primaria (basti pensare che pure le insalate sono servite in crosta di pizza), anche nella variante piemontese del padellino. Impasto classico con farina macinata a pietra, oppure integrale o ai 9 cereali, e una ricerca attenta di prodotti per il topping, dalla salsiccia di Bra alle uova, alla bufala campana, la cipolla di Tropea, il lardo di Moncalieri. Una quarantina le pizze in carta, dalle classiche alle più insolite, come la New York con l’uovo di Parisi, la Queen of Bra con salsiccia di Bra e Castelmagno. Fra le più nuove e richieste la Roccia, con cipolla rossa di Tropea, salsiccia, ‘nduja di Spilinga, ricotta; la Scarola con indivia scarola riccia, olive taggiasche, alici di Cetara, pecorino. Anche 4 varianti senza glutine (Margherita, piccante, cinque formaggi, vegetariana) calzoni e focacce, con farciture sfiziose: la più ricca la Lentini’s: pomodorino datterino di Sicilia, mozzarella di bufala campana Dop, rucola selvatica, culatello di Zibello, Grana Padano e olio evo.
Lentini’s - www.lentinis.it
- corso Orbassano, 470 – 011 0461870 - aperto da lunedì a domenica dalle 12 alle 15, dalle 19 alle 23 per il delivery e l'asporto
- corso Moncalieri, 205 - 011 19887707 - aperto domenica dalle 12 alle 15, tutti i giorni dalle 19 alle 23 per il delivery e l'asporto
Alla Lettera
Sotto i portici di una delle belle piazze auliche di Torino, una pizzeria che ammicca con il suo nome all’illustre Giambattista Bodoni (titolare della piazza), che è stato un grande stampatore piemontese del ‘700. Il look del locale celebra in tanti dettagli di grafica e design la passione per le “belle lettere” ma gioca anche sulla preparazione della classica pizza italiana. Nata dalla costola dell’”impero della pizza” di Amici Miei, qui la tonda segue la tradizione partenopea, dalle materie prime selezionate, all’impasto a lievitazione naturale, alla cottura nel forno a legna. Nella carte delle pizze trovate tutte le classiche: Margherita, Napoletana, Marinara, Siciliana. Pizza signature rimane la Amici Miei, con mozzarella di bufala, radicchio, caciocavallo, salsiccia, molto richieste anche la pizza alla bufala e alla burrata. Specialità la focaccia al formaggio e le tigelle modenesi. Per aspettare le pizze, qualche sfizio (pizzottelle napoletane, tris di calzoncini, gnocco fritto, crocchette e arancini). Di tradizione meridionale i dolci, emblematico il “misto napoletano” che offre un assaggio di zeppole, pastiere, babà e sfogliatelle.
Alla Lettera - via G. Mazzini, 12 - 011882626 - www.allaletteratorino.it - aperto tutti i giorni dalle 12.15 alle 14.30
Pad
Pad, padellino e farinata. Il sottotitolo del locale è di per sé un programma, secondo la più classica delle formule torinesi: la pizza al padellino e la farinata di ceci, fatta come si deve, la pizza ha un impasto leggero e digeribile, ed è pure proposta in versione dolce con la crema di gianduia, insieme alle classiche graffette con crema al limone. La novità sta nei topping, che spesso esulano dagli abbinamenti più classici. Nella variante mini, anche in confezione street food tipo cartoccio (idem per la farinata), il pad standard, 22 cm di diametro e il pad “famiglia” da asporto, 40 cm di diametro. A guidare le danze, la napoletanissima chef Imma Ferraro, che ha scelto di dimenticarsi la pizza di casa sua per votarsi interamente al padellino. A farcire ingredienti selezionati e ricette della tradizione: ottimo il classico Donna Margherì, il pad diavola, marinara. Da provare anche le varianti più insolite, dal pad vegano con crema di tofu e di miso, zucchine e patate, al contadino, la Torino con salsa di acciughe, peperoni e bagnetto verde, il pad selva, con bufala, mortadella di cinghiale, pistacchi e basilico.
Pad - c.so V. Emanuele II, 32 - 011 0260229
Pizza Marco Fierro
Folgorato sulla via della pizza: potrebbe essere riassunta così la storia di Marco Fierro, che ha messo nel cassetto due lauree e un master in sicurezza sul lavoro per dedicarsi totalmente alla pizza, attività che lui, lucano di nascita, aveva intrapreso quando era studente. Così ha portato anche a Torino, al Mercato Centrale la sua pizza napoletana rivisitata. E da perfetto “artigiano pizzaiolo” fa le cose calibrate, con attenzione ai dettagli. Non lunghi elenchi, ma poche proposte classiche: Margherita, Marinara e Napoli, la Cilentana, la pizza che preparava la sua nonna, con cacioricotta di capra, e la “Magnifico” realizzata con prodotti di stagione in vendita al mercato. All’impasto dedica la massima attenzione, lo realizza con mix di grani (segale, farro monococco, farina tipo 1) preparato espressamente per lui da da un mulino piemontese, lo lavora con alta idratazione (in media 72%, ma si arriva anche a 80% e oltre), e lievitazione da 48 a 72 ore. Infine si cuoce nel forno a legna e la pizza risulta leggera e digeribile, dal giusto cornicione “naturale”. Non manca naturalmente la pizza fritta, classica proposta meridionale. Delivery e asporto su prenotazione.
Pizza Marco Fierro - p.zza della Repubblica, 25 - c/o Mercato Centrale – 011 0898040 - www.mercatocentrale.it - aperto tutti i giorni dalle 11 alle 15
Pummarò.it
Un locale piccolo con una piacevole terrazza e con una carta di pizze napoletane incredibilmente ricca e ben raccontata in una sorta di libro-menu (30 pagine e una sezione dedicata ai presidi), con il dettaglio degli impasti, differenziati per ogni tipo di pizza, dall’impasto “verace” di farina 0, che segue il disciplinare dell’Associazione Verace Pizza Napoletana, all’impasto ai 9 cereali, a quello integrale. Inoltre suggerimenti per gli abbinamenti di vino e birra. Le pizze, rosse e bianche, vengono preparate a vista, e la scelta spazia dalle storiche di Napoli (fra cui anche una mastunicola, ricetta originale del 1500) alle pizze con il cornicione ripieno (di ricotta vaccina bio), a quelle del Mastro Pizzaiolo, le pizze di mare, le delicate, le decise, i calzoni, le pizze esclusive dal Piemonte, con una inattesa Gran Cru di Barolo, con toma affinata nelle vinacce di barolo. E si aggiungono sempre nuove proposte creative, come la tonda con fiordilatte bio, crudo di Parma Dop, fragole di Marsala e pesto di rucola. Focacce e farinata (anche farcita) per iniziare e pasticceria artigianale per finire, con un’insolita cheese cake con ricotta di bufala.
Pummarò.it - via Caraglio, 130 - 011 336755 - www.pizzeria-pummaro.it - aperto dal lunedì al sabato dalle 12 alle 14.30
Ruràl Pizza
Il quartiere è emergente, vivace, mescolato, fra locali di tendenza e botteghe e artigiani di tradizione. E il locale esprime perfettamente il mood: una ex-vetreria, trasformata in pizzeria-ristorante dal look che fa tanto tendenza (e accanto c’è il negozio di biciclette, stessa proprietà). Attenta ricerca delle materie prime e un impasto leggero e digeribile (farine macinate a pietra, lievitazione in cella frigorifera per la massima leggerezza), sono i punti di forza della pizza Ruràl, una classica tonda italiana fatta come si deve, bianca o rossa. Una trentina le proposte in carta: gustosa la Pugliese con pomodoro, burratina dopo cottura e crema di basilico, o la Carmagnola con peperoni e acciughe. Fra le bianche una ben condita salsiccia e friarielli, e la Ruràl by Micky, con fiordilatte, stracchino di alpeggio, rucola e prosciutto crudo. Degne di nota anche le focacce: con stracchino e lardo di Colonnata, con crudo, con la bresaola, la burrata. Rural è anche ristorante “sulle tracce del gusto” e dopo la pizza ci si può concedere un dessert maison: dal tiramisù alla panna cotta, al caramello al tipico bunet.
Ruràl Pizza - Torino - via Mantova, 27 - 011 2359179 - www.ruralgroup.it - aperto tutti i giorni dalle 18 alle 23 per il delivery e l'asporto
Il Sarchiapone
Da Sarchiapone si gusta una buona pizza di tradizione, rossa, bianca o gourmet. Fra le rosse ci sono le classiche Marinara, Margherita, Napoli, la Gioia con burrata e crema di basilico, molto gettonata, fra le bianche la salsiccia e friarielli, la bufala, l’Italia con fiordilatte, rucola e pomodorini. Tre le pizze gourmet: la Cite con pomodorino giallo del piennolo, stracciatella, mortadella e granella di pistacchio, la Upa con bufala, radicchio, gorgonzola, salsiccia, la Lala con pomodori secchi, olive taggiasche e burrata. In carta anche 5 focacce farcite, dalla fresca con crudo e burrata alla golosa con lardo, miele e noci, e 6 pizze per celiaci, fra cui la Nina, la Pinta e la Santa Maria con ingredienti, dai pomodori ai peperoni, che si devono al viaggio di Colombo. Il servizio è cortese e l’ambiente piuttosto piacevole.
Il Sarchiapone – Torino - via C. L. Berthollet, 17 - 011 6503055 - www.sarchiaponepizzeria.it - aperto per il delivery dalle 19 alle 23
Starita
Centoventi anni di onorato servizio dalla parte della pizza, un bel successo: Starita ha iniziato la sua attività a Napoli nel 1901, dopo di che si è sparso per il mondo, fino a New York, e in Italia oltre i confini campani. Il locale torinese, look contemporaneo su due piani, è centralissimo, a pochi passi da via Roma. E l’offerta di pizze (ovviamente in stile napoletano) è ricca e spazia bene tra i classici napoletani alle ricette di casa riviste come la Marinara alla Starita, salsa, datterino, origano, aglio, pecorino e basilico, la pizza noci e fiorilli, con crema di noci, fiori di zucca, zucchine e provola affumicata e la Girella con fiordilatte e sfoglia farcita con cotto e rucola e pomodorini. Per ingannare le attese, arancini e frittini vari (da segnalare le montanarine fritte e gli angioletti fritti con pomodorini e rucola), le pizze fritte (qui sono una specialità!), e tonda pure in versione dolce. Il servizio è veloce.
Starita – Torino - via XX Settembre, 36 - 01119234019 - www.pizzeriestarita.it - aperto tutti i giorni dalle 12 alle 15