Bicchieri colmi, bevande piรน o meno colorate, qualche stuzzichino salato per accompagnare il drink, chiacchiere fra amici o anche la semplice compagnia del barman: lโaperitivo รจ un rituale talmente radicato nella cultura italiana che spesso ne diamo per scontata la sua esistenza. In effetti, le sue origini risalgono al V secolo a.C., quando Ippocrate inventรฒ un vino aromatizzato con assenzio ed erbe, una bevanda amara da utilizzare in casi di inappetenza. Lโabitudine di bere prima dei pasti cosรฌ come oggi la conosciamo inizia perรฒ a diffondersi solo nella seconda metร del Settecento a Torino. Con il Vermut (dal tedesco wermut, ovvero assenzio, giร usato โ seppur in forma diversa โ dagli antichi romani), reso celebre da Antonio Benedetto Carpano, primo italiano a replicare la ricetta nella sua bottega.
Una tradizione che ha messo radici fin dallโinizio, evolvendosi poi nel tempo. Oggi, a dominare la scena sono cocktail sapientemente miscelati, vini di pregio e birre artigianali. Ma cโรจ anche un repertorio assortito di bevande e cocktail analcolici, per chi non ama bere prima dei pasti oppure per i bambini, coinvolti a tutti gli effetti in questo rituale italiano che รจ alla portata di tutti. Dalla Coca Cola ai succhi di frutta, passando per una serie nutrita di bibite gassate, sono tanti i gusti tra cui scegliere nel mondo degli analcolici. Ma prima dellโavvento dei grandi marchi internazionali, cosa si beveva in Italia?
Cโerano i marchi simbolo del Carosello, prodotti quasi dimenticati che hanno segnato la storia dellโaperitivo italiano, frammenti di un passato recente di cui ancora รจ possibile trovare tracce in alcune botteghe o minimarket. E poi bibite presenti tuttโoggi in commercio, magari meno conosciute, bottiglie dalle grafiche dโantan e il fascino retrรฒ. Qui, abbiamo voluto raccogliere un poโ di ricordi di quel periodo che va dagli anni โ60 ai โ90, fra grandi classici ormai perduti e tesori da riscoprire.
Acqua brillante
Chiara, fresca e amarognola, lโacqua tonica รจ da sempre un prodotto immancabile nelle estati italiane, da gustare in purezza o da abbinare al gin per un buon gin tonic. Al tempo del Carosello, fra tutte era lโacqua brillante a farla da padrona, unโacqua tonica resa celebre dallโazienda Recoaro, produttrice di gingerino, chinotto, aranciata, ginger soda e acqua minerale. โAcqua brillante รจ solo Recoaroโ, recitava lo spot degli anni โ80, mentre la prima pubblicitร degli anni โ60 invitava a gustarla prima di cena: โSi prepari alle gioie della tavola con acqua brillante Recoaro! Stimola, tonifica e ristoraโ, da consumare con โbuccia di limone e addizionata ai liquori secchiโ, per un aperitivo piรน elaborato.
Acqua e menta
Oppure latte e menta. Bevanda preparata soprattutto per i piรน piccoli, particolarmente in voga negli anni โ70, basata sullโunione di due semplici ingredienti: acqua e sciroppo di menta. A fare la parte del leone a quei tempi, un nome storico dellโindustria alimentare italiana: Fabbri. Lo stesso delle amarene, del latte di mandorla e tanti altri preparati per bar, ristoranti e pasticcerie.
Cedrata
Un nome fra tutti: Tassoni. Nicola, per la precisione, marchese che nel 1868 acquistรฒ la farmacia nel centro storico di Salรฒ, per venderla poi a Paolo Amadei nel 1884, ideatore della prima attivitร di distilleria. ร recentemente tornata alla ribalta, la cedrata, ma da tutti รจ associata ai primi anni โ70 e al celebre spot che lโha resa famosa, con la voce di Mina in sottofondo.
Chinotto
Insieme allโacqua brillante e il ginger, il chinotto era un altro dei fiori allโocchiello della produzione di Recoaro. La nascita della bevanda amarognola preparata a partire dallโomonimo frutto si deve perรฒ a unโaltra azienda, anche se le origini del prodotto sono avvolte nel mistero. Molti dicono sia stata la San Pellegrino ad averla inventata negli anni โ30, mentre altri sostengono che sia stata la Neri di Capranica nel โ49. In qualsiasi caso, stiamo parlando di una delle bibite piรน popolari in Italia, che di recente ha ricominciato a catturare lโattenzione del grande pubblico.
Gazzosa o Gassosa
Zuccherina ed effervescente, la gazzosa โ oggi prodotta solo a livello industriale โ era un tempo fatta artigianalmente, lasciando fermentare il liquido al sole. Acqua, zucchero e limone sono gli ingredienti principali di questa bibita dal gusto semplice e infantile, che proprio per questa caratteristica e per la sua trasparenza veniva spesso utilizzata per diluire vino o birra. Variante insolita e ancora poco conosciuta della gazzosa, รจ quella al caffรจ prodotta in Calabria, la Brasilena, disponibile anche nella versione al limone.
Ginger
โMangiare non รจ un problema se cโรจ lโappetito. Lโappetito si prepara con gingerino Recoaro! Il famoso, delizioso aperitivo senza alcolโ. Torna ancora una volta il brand veneto, ma di marchi di ginger, in realtร , ce ne erano e ce ne sono ancora molti. Prendiamo in prestito le parole della pubblicitร degli anni โ70 solo per spiegare il ruolo che fin da subito la bevanda ha ricoperto: stimolare lโappetito prima dei pasti. Detto anche gingerino, prende il nome dal termine inglese ginger, ovvero zenzero, e si caratterizza proprio per il gusto dolce e leggermente pungente dovuto alla pianta.
Limonata e lemonsoda
Lโoriginale, vera, pura limonata. Una spremuta di limoni, prima che la versione industriale, la Lemonsoda โ ideata negli anni โ40 โ iniziasse a prendere piede fra il grande pubblico. Acqua, zucchero e limone: questi gli ingredienti alla base della limonata, perfetta per dissetarsi nei giorni piรน caldi. Veniva venduta nei chioschi, specialmente in spiaggia, ma fu ben presto sostituita con la variante industriale dellโazienda milanese Saga, dal โ99 parte del gruppo Campari. Equivalente invernale della bibita โ altro prodotto ormai dimenticato, che non ha perรฒ molto a che vedere con lโaperitivo โ รจ il canarino, un infuso caldo di acqua, limone e alloro, antico rimedio delle nonne per ogni male, specialmente per i problemi di stomaco.
Orzata
Il nome deriva dal latino hordeata, โfatta con orzoโ, ma gli ingredienti alla base dellโorzata, la bevanda ottenuta dallโestrazione idroalcolica della radice di benzoino, sono tuttโaltri. Viene realizzata, infatti, con diversi prodotti, principalmente le mandorle, ma รจ molto diversa dalla bevanda vegetale di mandorla, meno densa e piรน dolce. Potevano poi essere aggiunte essenze di vaniglia o fiori dโarancio, purchรฉ mantenesse sempre il sapore dolciastro e soprattutto il colore bianco lattiginoso che la contraddistingueva.
Spuma
Come non nominare, poi, la spuma? Una bibita a base di acqua gassata, zucchero, caramello e aromi, una sorta di versione italiana della soda statunitense. Bar, trattorie, drogherie: tutti i locali tra gli anni โ70 e โ90 avevano a disposizione una linea di spuma, apprezzata da consumatori di ogni etร . Erano principalmente due le tipologie in commercio: bionda, nata nei primi anni โ20, o nera, creata per la prima volta nel โ38 dallโazienda Spumador, anche se nel tempo si iniziarono a diffondere altre varianti aromatizzate alla menta o agli agrumi.
Tamarindo
Diffuso soprattutto in Sicilia, il tamarindo era una delle bevande estive per eccellenza, prodotto a partire dallโomonimo frutto e un misto di spezie. Apprezzato soprattutto per le sue proprietร digestive e diuretiche, il frutto veniva anche impiegato per la preparazione di creme e confetture.
Fra gli alcolici storici, invece, รจ da menzionare il bitter, la bevanda amarognola ricavata da spezie, radici ed erbe, ancora oggi onnipresente sui banconi dei bar, e poi tutti gli amari e liquori di un tempo, che rappresentavano invece la conclusione di un pasto: China Martini, Cynar, lโantico rosolio, il nocino, la liquirizia calabreseโฆ simboli di unโepoca talvolta ancora presenti sulle tavole delle nonne. Sono proprio loro le custodi delle tradizioni del passato, di quegli anni in cui i liquori venivano fatti in casa con ingredienti freschi o sciroppi acquistati alla drogheria di fiducia. Ma questa รจ unโaltra storia.
a cura di Michela Becchi
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