Coraje. Pasiòn. Nomi forti per i vini prodotti a Mendoza, la città del vino argentino e una delle capitali mondiali della vitivinicoltura, da Lautaro Martinez, attaccante dell’Inter campione d’Italia e stella della serie A, e dalla moglie Agustina Gandolfo, che di Mendoza è originaria. Due Malbec in purezza prodotti con le uve coltivate a 1.050 metri di altitudine da uno storico vigneto di oltre novant’anni nel distretto di Las Compuertas, a Lujàn de Cuyo, su terreni profondi e argillosi e che saranno distribuiti in Italia dalla Meregalli. L’azienda si chiama Cittanina e produce due rossi cento per cento Malbec, ciascuno con una “tiratura” di 50mila bottiglie: il Pasiòn, che affina per il 60 per cento in cemento e per il 40 per cento in barrique di rovere francesi, e che è un vino di media potenza, elegante ed equilibrato, con al naso aromi di frutta rossa e in bocca tannini vellutati e buona acidità; e il Coraje, che affina in barrique di rovere francese da 225, 400 e 500 litri ed è sontuoso, dal naso sottile e ricco di spezie, frutta fresca e aromi terziari e una bocca verticale e profonda. Ecco come Lautaro e Agustina ci raccontano in esclusiva questa avventura.
Lautaro, per un calciatore il rapporto con il vino non deve essere facile…
Certo, devo berne con moderazione. Però mi sono appassionato grazie ad Agustina, che arriva da Mendoza, la città del vino, la città del nostro vino. Che ovviamente è anche il mio preferito.
Agustina, da dove nasce l’idea di investire sul vino argentino?
Principalmente l’idea era quella di fare qualcosa che ci legasse alla nostra terra, alla nostra cultura, alla nostra gente. Ci tenevamo ad avere qualcosa là.
Una scelta di Coraje e Pasiòn?
Sono nomi decisamente importanti che hanno un significato per noi, non sono stati scelti a caso. Coraje è anche il nome del nostro ristorante milanese, dove predominano gli accenti argentini, la carne, e dove il nostro Malbec sarà protagonista. Diciamo sempre che ci vuole coraggio per avere un’attività per essere lontani dai nostri affetti, dalla nostra famiglia. Quanto alla Pasiòn, beh ce n’è voluta molta per creare questo progetto.
Per il momento avete solo due etichette di Malbec. Pensate di allargare la gamma?
Assolutamente sì, ci stiamo pensando, abbiamo una terra molto molto ricca che per fortuna ci permette di produrre altri vini, pensiamo a un Cabernet e a un bianco.
Pensate di potere investire anche sul vino italiano?
Noi siamo molto legati all’Italia, sarebbe bello ma al momento non ci abbiamo ancora pensato. Ma in futuro perché no?.
Chi è l’enologo?
Si chiama Federico Isgrò (mendocino di chiara origine italiana, noto per dare ai vini di Mendoza un’anima “tana”, ovvero italiana, ndr), siamo stati molto fortunati ad averlo, ci ha aiutato dall’inizio alla fine nel nostro progetto, prima che un collaboratore è un amico, siamo molto contenti della scelta che abbiamo fatto.
Il Malbec non è molto conosciuto in Italia. A quale vitigno italiano potreste paragonalo?
Il Malbec è molto particolare, e Mendoza è un terroir unico. Difficile fare un paragone ma se dovessimo, direi un Supertuscan.
Perché il nome Cittanina? Che cosa significa?
Cittanina è stato scelto perché questo sogno è coinciso con la nascita di Nina, la nostra prima figlia, per quello dentro il gioco di parole c’è la parola Nina. Ora dovremo inventarci qualcosa per l’altro figlio, Theo….