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La ristorazione dopo il coronavirus: parla chef Gennaro Esposito

Londra, Ibiza, Milano, ma soprattutto Vico Equense, che ospita il ristorante la Torre del Saracino e il mega evento di beneficienza Festa a Vico: l'esperienza di chef Gennaro Esposito a servizio della task force voluta dal Presidente della Campania Vincenzo De Luca per la riapertura.

  • 08 Maggio, 2020

Gennaro Esposito รจ un personaggio che da anni dimostra una visione aperta e coinvolgente del mondo della ristorazione. Prova ne sia la manifestazione Festa a Vico che ogni anno raccoglie fondi da dare in beneficenza a diverse strutture sanitarie locali, grazie agli amici cuochi, alla cittร  di Vico Equense, alle aziende piccole e grandi che sponsorizzano lโ€™evento.

La chiamata di Vincenzo De Luca a Gennaro Esposito

Non poteva stare fermo di fronte allโ€™emergenza coronavirus, e per questo, su richiesta specifica del governatore della Campania Vincenzo De Luca, si รจ impegnato per dare un contributo personale alla ripartenza del comparto ristorazione della Campania. โ€œSono mosso da entusiasmo e spirito di servizio, nonostante la mia attivitร  sia tra quelle che necessitano di minori โ€˜sconvolgimentiโ€™ perchรฉ alcuni temi centrali della riapertura, quale ad esempio il distanziamento sociale, ci toccano in modo marginale visto che alla Torre del Saracino giร  eravamo in grado di garantirlo da tempo proprio per la nostra modalitร  di servizio. Certo, anche noi modificheremo qualcosa per attenerci alle disposizioni che arriveranno, ma adesso รจ il momento dellโ€™interesse generale ed รจ quello che deve prevalereโ€. รˆ quello che pensa subito dopo aver accettato la nuova incombenza.

Una vista delle strade di Vico con molte persone

Festa a Vico

La mappatura gastronomica e i documenti unici di zona

La prima fase รจ quella dellโ€™ascolto delle esigenze dei colleghi, al fine di produrre un documento per avanzare richieste specifiche alle autoritร  competenti. โ€œAbbiamo provato ad entrare a fondo nel territorio campano, lo abbiamo fatto in modo capillare cosรฌ da mettere insieme poi una serie di indicazioni che potranno rappresentare una base comune. Andando nello specifico, abbiamo tenuto conto delle differenti modalitร  di ristorazione con le quali ci siamo andati a confrontare. Di conseguenza, per ciascuna area geografica ci sono stati dei referenti cosรฌ da realizzare una sorta di โ€˜mappatura gastronomicaโ€™ a cura di chef, ristoratori, pizzaioli, imprenditori del settore, chiamati a lavorare โ€“ ciascuno in base al proprio territorio di riferimento โ€“ per contattare quanti piรน colleghi fosse possibile raggiungere e ricevere quante piรน indicazioniโ€. Il risultato? Oltre 1000 aziende del settore raggiunte. Da ogni gruppo di lavoro รจ nato un โ€œdocumento unico di zonaโ€: ne sono stati scritti in totale 11. Questi documenti hanno rappresentato la base per la stesura del protocollo Brother in Food presentato in Regione.

Come hai vissuto lโ€™inizio di questa pandemia?

I primi segnali che sono arrivati dalla Cina non hanno spaventato abbastanza. Dโ€™altronde, nessuno si aspettava una tragedia simile, mancava lโ€™esperienza nel gestire il tutto, sono nati slogan sbagliati come โ€œMilano non si fermaโ€, perรฒ non era facile allโ€™inizio comprendere la portata di questo evento.

Voi come vi siete mossi?

Per quanto ci riguarda, abbiamo chiuso subito le attivitร  a Londra e a Ibiza, dove ci sono state gravi perdite da un punto di vista economico, come chiaramente anche qui da noi. Il crollo del turismo ha fortemente penalizzato la Costiera Salentina, reduce da dieci anni di crescita straordinaria.

Come vedi il proseguimento della stagione?

A Capri la situazione รจ allucinante: la stagione รจ finita prima di iniziare, lรฌ tutto il lavoro si concentra solo in sei mesi, le spese fisse sono altissime. Arrivare al 2021 sarร  indubbiamente dura e difficile. Anche perchรฉ i turisti dellโ€™isola arrivavano da tutto il mondo e il loro ritorno al momento non รจ ipotizzabile a breve termine.

Quali sono stati i primi pensieri quando tutto รจ stato chiuso?

Mi รจ tornata in mente la bella serata fatta allโ€™Osteria di Passignano, vicino a Firenze, lโ€™ultima passata in allegria. E poi lโ€™occasione perduta di curare gli eventi al Summer Festival di Lucca, di cui mi dispiace davvero. Poi, da lรฌ, sono cominciati i pensieri sul futuro. Le notti insonni sono state tante, ai piedi del letto a pensare, non riuscivo a immaginare una soluzione, una probabilitร  di scamparla.

E questi mesi come sono trascorsi?

La terapia familiare ha funzionato bene, mi hanno sopportato in famiglia (ride). Non รจ nata per essere una vacanza tutti insieme, ma รจ stata invece una bella scoperta.

Adesso perรฒ sembra che stiamo per superare questa fase

Ora, dopo due mesi, arriva una data: forse a giugno ce la faremo ad aprire.

Con quale stato dโ€™animo affronti questi giorni?

Cโ€™รจ la voglia di ricominciare e mettersi in gioco. Il nostro lavoro รจ la nostra vita, fatta di sviluppo, creativitร , racconti, uniti tutti al cibo. Quando manca lโ€™energia vitale sei fottuto, come un pesce fuor dโ€™acqua

Cosa sarร  il futuro?

Mettiamo alle spalle le occasioni e i soldi persi, voglio ripartire presto. Ho accettato di entrare nella task force costituita dal governatore De Luca in Regione, mi hanno coinvolto per contattare i ristoratori, per cercare di snellire tutti gli aspetti burocratici.

Quali sono le prime cose di cui occuparsi?

Penso a come trattare i clienti che saranno impauriti, desiderosi di ritrovare le coccole e il calore che gli sono mancati, in questo periodo. Saremo ben attenti ad applicare le norme sul distanziamento. La fase della riapertura deve essere gestita bene, e diventare unโ€™occasione per impostare bene tutto.

La stagione รจ compromessa, ma quanto?

Riuscire ad avere almeno il 60% dei clienti dello scorso anno sarebbe giร  un miracolo. La speranza vera รจ il vaccino, si รจ detto tanto su questo, vedremo chi ha ragione.

E il tuo personale? Hai mantenuto un contatto con i ragazzi?

Certo, ci siamo sentiti. Anche per loro la delusione รจ tanta, ma cโ€™รจ voglia di stare insieme, capire come sostenere lโ€™impresa Torre del Saracino, trovare insieme un nuovo modo di raccontare la cucina. Alzare lโ€™asticella dellโ€™impegno e della qualitร  sono gli obiettivi. Non sono preoccupato a livello igienico sanitario, su questo siamo preparati.

Quali misure di prevenzione adotterai?

Non penso che utilizzerรฒ i divisori in vetro, la mascherina andrร  sicuramente indossata per proteggere gli operatori, e anche il distanziamento deve avere un senso. Perรฒ tutto deve essere graduale: รจ come quando ci si rompe un braccio, dopo aver tolto il gesso dobbiamo fare riabilitazione.

Quali sono i passaggi chiave?

Fra i punti piรน importanti da curare ci sarร  lโ€™accoglienza, per esempio bisognerร  misurare temperatura allโ€™arrivo dei clienti, cosรฌ come sui bagni lโ€™attenzione sarร  massima. Ci saranno da gestire i flussi nella giusta maniera per evitare assembramenti, i piani HACCP su sanificazione e gestione merci pulite e sporche saranno ancora piรน severi, ma la sanificazione non mi preoccupa, sarร  fatta usando prodotti a base di acqua e poi sarร  importante lavare le mani, tutte le volte che uno serve al tavolo.

La tua cucina cambierร ?

La mia cucina รจ sempre stata legatissima al territorio e lo sarร  sempre di piรน. Attaccamento ai nostri prodotti e alle nostre tradizioni sono le due basi da cui ripartire soprattutto con la clientela locale. Un nostro compito รจ quello di far capire alle persone di consumare il made in Italy in casa nostra, sviluppando cosรฌ lโ€™economia locale, ed evitando il piรน possibile di far viaggiare le merci da troppo lontano riducendo cosรฌ gli imballaggi.

Dunque ancora piรน concentrato sul territorio?

Sรฌ, ripartiamo da chi sta vicino a noi, se spendiamo soldi in piรน ci ricadranno addosso in maniera positiva in mille altri modi. Ottimizzare le risorse ed evitare gli sprechi, sarร  il nostro motto.

Cosa cambierร  in futuro?

Se arriva una soluzione al problema speriamo di farci una risata. In ogni caso le modalitร  per stare insieme e il concetto stesso di convivialitร  cambieranno: dovremo imparare a fare altri gesti e movimenti.

Chi ne risentirร  di piรน?

Cambierร  molto per quei posti che facevano dellโ€™essere affollato la caratteristica principale. Penso a tanti locali in zone come Portofino, i Navigli a Milano, a Napoli: si raddoppieranno gli spazi, dโ€™accordo, ma sarร  diverso: con i tavolini spalmati su aree ampie, con un senso di calore molto cambiato. Non sappiamo dove andremo, e come i giovani fruiranno dei ristoranti, per quanto tempo i gruppi non ci saranno piรน. Sarร  una scoperta per tutti.

Torre del Saracino โ€“ Vico Equense (NA) โ€“ via Torretta, 9 โ€“ www.torredelsaracino.it

a cura di Leonardo Romanelli

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