"La forza di volontà è un mito". Tenete i vostri dolci in dispensa, è l'unico modo per mangiarne meno

9 Nov 2023, 10:37 | a cura di
Ci piacciono perché sono buoni, ma soprattutto perché li percepiamo come un'eccezione alla regola, da concedersi raramente. Dandoci la possibilità di mangiarli, invece, i dolci risulteranno meno attraenti

Si è perso il conto, ormai, dei trucchi per perdere peso dispensati in rete. Medici nutrizionisti, psicologi e naturalmente salutisti dell’ultima ora, dietisti improvvisati: chiunque dice la sua, nonostante il peso dovrebbe essere ormai un argomento superato. Ma il movimento della body positivity non basta e così puntualmente tornano articoli con consigli e segreti per stringere il punto vita. Ma sembra che nessuno di questi, in verità, sia d’aiuto: per ridurre gli zuccheri basta concederseli.

Ridurre gli zuccheri continuando a mangiarli

Non è una questione di linea, in questo caso, ma di salute. Gli americani consumano troppi alimenti zuccherati e una riduzione è necessaria, per questo esperti in materia hanno cercato di stilare una serie di indicazioni per mangiare in maniera più sana. Psicologi e nutrizionisti sono tutti concordi su un unico punto: proibirsi di fare qualcosa è il modo migliore per cadere in tentazione. Non serve, quindi, eliminare qualsiasi snack dalla dispensa o privarsi di un pezzetto di torta durante una festa di compleanno. Al contrario, è consigliabile lasciarsi andare per poter soddisfare così più a lungo la voglia di dolce.

Il neuroscienziato Judson Brewer ne è fermamente convinto, “eliminare del tutto i dolci porta a mangiarne troppo in seguito”. La forza di volontà? “Solo un mito”. Abbandonare bibite gassate, caramelle e merendine, poi, è molto più difficile che ignorare una bistecca fumante o una fetta di pane perché “il cibo dolce risponde a un istinto primitivo che ci invoglia a mangiarne sempre di più”, spiega la dietista Debbie Petitpain. La privazione, insomma, non è mai la soluzione, lo conferma anche uno studio recente dell’Università del Minnesota, che ha evidenziato ancora una volta l’associazione tra restrizioni e disturbi alimentari.

Normalizzare gli snack

Un esperimento curioso è stato quello di Rachael Hartley, nutrizionista che ha messo a punto i cosiddetti “comportamenti di stoccaggio”. Ha chiesto a tutti i suoi pazienti di continuare a comprare i loro cibi preferiti, soprattutto gli snack con molti zuccheri, e tenerli a portata di mano a casa: col passare delle settimane, le persone si abituavano a vederli tutti i giorni, e la loro facile reperibilità li rendeva meno attraenti. Insomma, il vecchio detto in amore vince chi fugge non sbaglia mai: più è lontano, più il cibo richiama la nostra attenzione.

merendine USA che non sai: pop-tarts

La soluzione, allora, è rendere snack, merendine e junk food il più accessibile possibile: vedere tutti i giorni i dolciumi in dispensa li renderà sempre più simili agli altri prodotti, senza posizionarli a un livello superiore (di bontà) o inferiore (da un punto di vita nutrizionale). Saranno solo cibi, come tutti gli altri. Unica eccezione, i bambini: la dietista Crystal Karges sconsiglia un approccio troppo permissivo, invitando i genitori a distribuire un dolcetto al giorno insieme ai pasti, così da normalizzare lo strappo alla regola e renderlo meno invitante.

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