Viaggio in Italia per scoprire la cucina tradizionale
Territorio, una parola che sempre di più è la cifra della ristorazione italiana, trascinata da una filiera unica al mondo, per qualità, storia e oggi anche forza. Forza di rinnovarsi, di impressionare per qualità e rigore, per coerenza e capacità di testimoniare dei valori. A guardare bene dentro le cucine italiane, soprattutto quelle di tradizione, ma non solo, è proprio questa la forza rivoluzionaria che ha attraversato il Belpaese: una filiera inimmaginabile qualche anno fa. Ecco allora che abbiamo organizzato un viaggio in Italia – quasi un secolo dopo Paolo Monelli e Giuseppe Novello che nel loro “Ghiottone errante” raccontarono con curiosità e acume le tavole italiane da Nord a Sud– per scoprire a che punto è la cucina tradizionale e come sta interpretando la cultura di prodotto che nel frattempo è cresciuta ed è finalmente matura. Monelli era a caccia di personaggi, curiosità, osti, cuoche e atmosfere sempre al limite dell’esagerazione, noi a caccia di storie di filiera e di ristoratori in grado di raccontarle. Un viaggio nella tradizione, quella rinnovata da un movimento straordinario che viene “dalla terra e dal mare”, per condividere la scoperta di una cucina italiana rinnovata da sotto. Sarà una sorpresa.
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La forza del territorio. Il tour in 10 cene
Ad accompagnarci in questa avventura saranno i Lambrusco di Albinea Canali e i Prosecco di Maschio dei Cavalieri, vini popolari nello spirito e impeccabili nella qualità, figli di una comunità di contadini vignaioli, quella stretta attorno alle Cantine Riunite, la più grande cooperativa vinicola italiana.
“La tradizione va accompagnata nel futuro”, è la sintesi, modernissima, di Daniele Minarelli dell'Osteria Bottega di Bologna, uno dei grandi personaggi di quella nuova scuola italiana che guarda “indietro” nella filiera per correre avanti con la cucina. “Ed è così,” ribadisce, “che usciamo da ogni cliché. Siamo tradizione, ma non solo, siamo prodotto, racconto, atmosfera”. Noi italiani dobbiamo ancora farne una lettura, ma gli stranieri, affamati d’Italia e “life style“, sono impazziti per questa nuova alleanza, inedita e piena di verità. “Abbiamo successo”, ride Luca Stramaccioni, umbro trasferito a Nonantola dove è il protagonista di sala della Nunziadeina, “e non era così scontato. Però chi si siede qui riconosce dei valori, l’atmosfera borghese della cura dei dettagli e un gusto profondamente italiano. La filiera ci ha aiutato ad esprimere tutto questo”.
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Osteria Bottega - Bologna
Il viaggio in Italia è dunque un viaggio complesso, dove il patron personaggio non basta più. “La cucina popolare ha fatto di necessità virtù e la filiera corta era una di queste necessità, oggi che è una libertà, sceglierla è una virtù. Le osterie o le trattorie come si chiamano qua sono da sempre state icone del territorio, vuoi per i personaggi che li gestivano, vuoi per i personaggi che li frequentavano nel quotidiano, posti dove mangiavi incontrando racconti di paese. Ora che la centralità è il piatto servito la trattoria è un buon posto dove trovare racconti di lavoro agricolo, storie di resistenza montana, d’integrazione tra osti e artigiani di materie prime.". Sono parole di Paolo Gori che gestisce con il fratello Andrea una trattoria di grande storia (Da Burde) a Firenze.
Chi è l'oste moderno
Un pensiero colto e raffinato che diventa un buon ritratto dell’oste moderno, così lontano, tanto per continuare il gioco con Paolo Monelli, da quegli omoni rudi che “spadroneggiavano” nelle sale italiane. Per restare a Firenze, ad esempio, c’è nel Ghiottone errante una descrizione bellissima di Guido Campoli, detto il Troja (e anche Sostanza): “Ha un testone rapato da lottatore, va fra le tavole e incontro a chi entra con le spalle un po’ curve e gli avanti a tenaglia e le mani aperte come cercasse la presa. È taciturno e scontroso”. “Rivedo mio nonno in questa sfida al cliente!”, ride Andrea Gori “ma oggi è tutto cambiato, lo dico senza alcuna nostalgia. Dobbiamo essere personaggi, ma la forza del territorio è cresciuta e i prodotti sono sempre protagonisti del racconto.”
E il cliente moderno?
E infatti, in questa nuova leva di locali italiani dove tradizione e modernità definiscono una inedita alleanza, è sempre il rapporto con il territorio a definire la qualità della proposta. “La gente cerca un momento di verità in mezzo a un mare di comunicazione. E la verità viene sempre riconosciuta.” Filippo Volpi, aretino, grande esperto di vini e cucina, personaggio noto in tutta Italia per la capacità di osservazione di questo mondo, tratteggia con poche e ficcanti parole il ritratto del cliente moderno, sempre più informato e disposto all’esperienza. A patto che sia autentica. Popolare non definisce più una proposta “bassa di gamma”, e tradizione non evoca più “il vecchio”. C’è una serenità di fondo nella riconciliazione tra passato e futuro, tra filiera e narrazione. Vale anche per il vino, e noi di Gambero Rosso crediamo che sia il tempo dei vini italiani dall’anima più popolare, quelli dei territori inediti e mai raccontati, quelli che davvero possono essere i “post modern wines” per dirla alla Walter Speller. Come lambrusco e prosecco appunto. Ecco allora che il nostro viaggio può diventare una esperienza di futuro, luminosa e vera. Venite con noi.
Prima tappa del tour. 28 gennaio All'Osteria Bottega di Bologna
La Bottega, così la chiamano i bolognesi, è un posto nascosto sotto a un portico in una viuzza che da Porta Saragozza va verso il centro della città. Questo suo essere defilata, ma centrale, nascosta, ma nota a tutti, ne definisce anche il carattere di straordinaria normalità. Daniele Minarelli propone qui una cucina di filiera, raffinata nelle cotture e nelle tecniche, ma che mette sempre al centro la filiera emiliana e romagnola. Il racconto dei piatti, che vi accoglierà, è infatti un viaggio nel territorio, un paesaggio ancora prima che un menù. Per questo la Bottega è diventato il locale di riferimento per la cucina di tradizione a Bologna.
N.B. Per partecipare è necessario prenotare contattando il locale
All’Osteria Bottega | Via Santa Caterina, 51 | Bologna | tel. 051 585111
MENU DELLA SERATA
Antipasto
Selezione di Salumi storici della Bottega
In abbinamento:
Prosecco Valdobbiadene Docg Sup. millesimato 2018 Brut “Rive di Colbertaldo” Maschio dei Cavalieri
***
Primi piatti
Ricordo il profumo del brodo di cappone della "domenica" e i tortellini
Lasagna verde della nostra tradizione
In abbinamento:
FB rifermentazione naturale in bottiglia senza sboccatura. Lambrusco di Sorbara DOC
***
Secondo piatto
Dal cortile: faraona nostrana arrosto, il suo fondo di cottura al vino bianco e patate
In abbinamento:
Lambrusco Emilia Igt rosso frizzante secco “Ottocentonero” Albinea Canali
***
Dolce
Tipica zuppa inglese con ciambella all'Alkermes
In abbinamento:
Prosecco Doc Treviso bianco spumante extra dry “Gl’or” Maschio dei Cavalieri
Prezzo della cena a persona: Euro 45
Seconda tappa del tour. 5 febbraio Lo'steria - Roma
C’è un uso sapiente di un linguaggio “informale” in questo locale che è già un messaggio chiaro: siamo contemporanei, siamo romani, ci piace la tradizione, Insomma, un “sedete e rilassatevi” che promette un rapporto autentico con la cucina romana, fuori dagli schemi del folklore che imperversano in questa città sempre più turistica e legata al mercato come testimoniato dalla grande lavagna in sala. Luca Ogliotti, la moglie Elena e il fratello, hanno le idee chiare sulla loro identità e rifiutano gli stereotipi: “Tradizione non è abbastanza, il mondo è cambiato e noi siamo interpreti di una filiera nuova e di tante esperienze diverse.”. E in effetti le esperienze non mancano, maturate in 10 anni di rapporto con il Gambero Rosso, prima come studente e poi come prezioso collaboratore.
N.B. Per partecipare è necessario prenotare contattando il locale
Lo'steria | via dei Prati della Farnesina, 61 | Roma
tel. 06 3321 8749
MENU DELLA SERATA
Antipasti
I nostri supplì al telefono
In abbinamento:
GL’OR White” Glera in purezza spumante extra dry - Maschio dei Cavalieri
Polpettine di lesso e composta di cipolla rossa
Polpettine di lingua di vitello
in abbinamento:
“Stellato” Pignoletto Doc spumante millesimato 2019 extra dry - Cantina Albinea Canali
***
Primi piatti
Ravioli di abbacchio, cacio, pepe e mentuccia
in abbinamento:
“FB” Lambrusco Emilia Igt secco - rifermentazione naturale in bottiglia senza sboccatura – Cantina Albinea Canali
***
Secondi piatti
Petto di vitello alla fornara
Puntarelle alla romana
in abbinamento:
“Foglie Rosse” Reggiano Lambrusco Doc frizzante secco – Cantina Albinea Canali
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Dolce
Piccole ciambelline al vino
Prezzo della cena a persona: Euro 30
Lo'steria - Roma
Scoprite le altre tappe del tour La Forza del territorio
a cura di Giorgio Melandri
Si ringraziano