La bottega napoletana che sui suoi scaffali vende prodotti coltivati risparmiando acqua

4 Feb 2024, 16:03 | a cura di
Dal 29 gennaio la bottega Orto va in Città si è rivoluzionata, portando sui suoi scaffali verdure vive, in acquaponica, prodotte da Loop, giovane e virtuosa azienda agricola del napoletano  

«Con radice o senza?». Lo spirito non manca a Simone Mollica, il giovane titolare dell’Orto va in Città, bottega nel cuore di Napoli, dedicata all’agricoltura naturale e a selezionatissime specialità alimentari, da qualche giorno la prima in Italia ad avere un reparto orticolo in acquaponica, nel quale si vendono verdure e micro ortaggi biologici dalle piante integre, vive, con la radice. Citando il famoso tiktoker napoletano di «Con mollica o senza», Simone diffonde sui social il suo credo vegetale.

Cos’è l’agricoltura acquaponica

Qualche anno fa abbiamo cominciato a parlare di questo modello produttivo che abbatte del 90% i consumi d’acqua per le proprie coltivazioni rispetto all’agricoltura tradizionale, secondo quanto stimato da Michele Guerra e Mattia Scarnecchia di Loop, l'azienda agricola di Afragola che collabora con la bottega. Il termine “acquaponica” deriva dall’unione di due parole: acquacoltura, l’allevamento di pesce, e idroponica, tecnica agricola di coltivazione fuori suolo, senza utilizzo di terreno.

L’acquaponica è, praticamente, una tecnica di coltivazione vegetale combinata con l’allevamento di animali acquatici, in un ambiente a ciclo d’acqua chiuso e continuo: il risparmio idrico si ottiene perché con la stessa acqua si raggiungono due fini differenti.
Da Loop le serre agricole (non riscaldate, solo protettive) coprono gli impianti a tubi verticali nelle quali crescono le piante immerse nell’acqua utilizzata per l’allevamento dei pesci, permettendo di produrre tutto l’anno utilizzando solo la luce e il calore del sole, evitando totalmente pesticidi o concimi, che ucciderebbero i pesci, oltre a inquinare.

L’acquaponica nel centro di Napoli

Simone Mollica apre L’Orto Va in Città nel 2018: dopo gli studi in Economia, e una prima parte di vita lavorativa nel settore finanziario, fuori da Napoli, a trent’anni decide di tornare a casa e dare una svolta alla sua vita. Con i suoi risparmi rileva un negozio di ortofrutta in fallimento e apre una bottega dedicata all’agricoltura naturale e di qualità. «Avevo sempre avuto la passione di mangiare bene, ma il resto ho dovuto impararlo da zero. Pian piano negli anni, attraverso i circuiti come Genuino Clandestino o Corto Circuito Flegreo ho conosciuto tanti produttori e poi sono riuscito a creare una mia rete: oggi qui abbiamo prodotti esclusivi, come kefir artigianale o kombucha, L'Orto Va in Città ha supportato amiche e amici giovani, che hanno deciso di cominciare a produrre, diventando il loro punto vendita». Ma come si arriva a impiantare uno scaffale in acquaponica? «Attraverso Gennaro di Macelleria Vegetariana sono entrato in contatto con i ragazzi, giovanissimi tra l’altro, di Loop e poi abbiamo deciso di fare questo esperimento in bottega, valutando il rischio di fare qualcosa di così innovativo: a quanto io sappia non esiste in Italia una proposta del genere». Simone racconta come, aiutato da un gruppo di amici, tra i quali un bravo falegname, in una giornata di strenuo lavoro ha ristrutturato la bottega, per inserire le vasche: «Non abbiamo ovviamente i pesci, come nell’impianto completo di Loop, però abbiamo uno scaffale a tre livelli, un sistema orizzontale nuovo, nel quale possiamo tenere le piante immerse con tutte le radici».

Con radici o senza?

Così nasce il tormentone. In negozio, una volta consegnate, le piante vengono praticamente raccolte al momento dell’acquisto, volendo senza privarle delle loro bianche e lunghe radici (uno dei vantaggi di non avere il contatto con la terra): i prodotti quindi possono essere consumati freschissimi, carichi di vitamine e antiossidanti. Dalla scarola alla bieta, dalla lattuga ai germogli: «Sul discorso dei micro green sto cercando di fare tanta divulgazione tra i miei clienti: nei primi giorni di crescita della pianta, i germogli hanno un contenuto di vitamine e sali minerali importantissimo. Le persone, non conoscendoli, hanno dei pregiudizi, perché pensano che di quelle piantine non si saziano. Il messaggio che cerco di far passare è che mangiando un’insalata di qualità si guadagna in gusto e si risparmiano integratori e medicine». Attivissimo anche tramite un gruppo Whatsapp con i suoi clienti, Mollica non comunica solo la merce disponibile per le consegne a domicilio, ma anche con interviste, video, pillole di informazione.

Una bottega di quartiere

Gli inizi non sono stati certo rose e fiori, come per chiunque abbia una piccola attività: «Mi sono dovuto inserire in un’offerta molto polarizzata tra supermercati e piccoli alimentari, nel quale il consumatore è solo una macchina cui spillare dei soldi, non è un attore consapevole, un “consumattore”». Negli anni Simone ha cercato in tutti i modi di coinvolgere i clienti, con esperienze, formazione, comunicazioni mirate: «All’inizio ci chiedevano zucchine e melanzane tutto l’anno, mentre noi cerchiamo di veicolare quanto sia vantaggioso per la salute, non solo per l’ambiente, il rispetto dei tempi della natura e la biodiversità dei consumi». Negli anni, racconta Mollica, la sopravvivenza della bottega è stata legata anche alle consegne a domicilio, che gli hanno permesso di espandere il commercio verso i quartieri più benestanti della città, come il Vomero o Posillipo, ma lui ci tiene a mantenere una clientela quanto più variegata:  «Attraverso la app To Good To Go cerco di raggiungere anche chi non può avere una capacità di spesa elevata, perché non credo sia una soluzione risparmiare sulla qualità del cibo, io voglio informare su quanto sia importante spendere il giusto in tema di alimentazione».  Anche e soprattutto i tanti studenti che vivono nel quartiere e che giustamente hanno l’esigenza di risparmiare. «Siamo nel centro storico, in una strada bellissima che stiamo cercando di tutelare, con un’associazione di commercianti e residenti, per creare un borgo, supportare i locali, gli artigiani e gli artisti che sono qui da sempre, lontani dalla standardizzazione dell’offerta commerciale».

L'Orto va in Città - via Santa Chiara, 30 - Napoli - facebook.com/lortoincitta

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