Potrebbe sembrare la storia di uno dei personaggi de La fabbrica di cioccolato. Ma quella successo a Javeria Wasim, studentessa canadese, non è uscita dalla penna di Roald Dahl. Al centro della vicenda sempre loro, le Gobstopper o Jawbreaker, le caramelle tonde diventate famose grazie al libro dello scrittore inglese pubblicato nel 1964 e talmente dure da essere impossibili da masticare. Una caratteristica che le ha rese celebri anche sui social, tra challenge su Tiktok dove vengono finite in tempo record e video su Youtube in cui le loro versioni maxi vengono pericolosamente prese a morsi.
La disavventura della 19enne
L'ultima ad aver scoperto la potenza delle caramelle spaccadenti è "Jaw breaker girl", una giovane di Toronto di 19 anni. A inizio dicembre una caramella da quasi otto centimetri è riuscita a fare onore al suo nome. Come raccontato dal Daily Mail, la teenager aveva acquistato un’edizione speciale di questo famigerato dolcetto, più grande del normale, per utilizzarla in un video. Online la ragazza aveva infatti visto vari contenuti di persone che mordevano delle piccole jawbreaker, ma mai nessuno che spaccava con successo la versione maxi. L'unico contenuto postato dalle diciannovenne è però stato quello con la bocca chiusa dopo una visita di emergenza in ospedale «Qualcuno si è mai chiesto se un rompimascella può davvero romperti la mascella? Spoiler: può farlo ed è successo».
Sì, perché Wasim ha raccontato di aver sfidato se stessa a mordere un caramella spaccamascella nel tentativo di raggiungere la gomma da masticare nascosta al centro della caramella. Ma invece di mordere la grande sfera a metà, è riuscita solo ad ammaccare la superficie della rompimascella. Nel frattempo, si è scheggiata un dente, ne ha allentato un altro e si è fratturata l'osso mascellare inferiore in due punti con un solo morso. La giovane è stata costretta a vari interventi in ospedale e ora dovrà indossare un apparecchio. «Sono stata costretta a mangiare solo cibo liquido per oltre un mese» ha raccontato su Tiktok. Eppure non si tratta solo di un trend.
Un secolo di bonbon spaccadenti
Conosciute come uno dei dolci più popolari tra gli studenti inglesi tra la prima e la seconda Guerra Mondiale, le caramelle dure che hanno conquistato un posto speciale nell'immaginario collettivo di Inghilterra e Stati Uniti, soprattutto grazie al romanzo di Roald Dahl La Fabbrica di Cioccolato. Il nome Gobstopper, di origine britannica, deriva dalla parola slang "gob", che significa "bocca". Negli Stati Uniti, però, queste caramelle erano già conosciute come Jawbreakers e prodotte dalla Ferrara Pan Candy Company sin dai primi del 1900.
È stata poi l'uscita del film omonimo nel 1971 a far esplodere questi bonbon, divenuti desiderio irrinunciabile e vero e proprio fenomeno culturale. Nello stesso anno della pellicola con protagonista Willy Wonka, la Breaker Confections di Chicago ottenne infatti la licenza per il marchio “Everlasting Gobstopper” per sfruttare il successo del film e furono messe in commercio nel 1976. Un prodotto iconico e eterno, che da più di cinquant'anni offrono un’esperienza unica grazie ai loro strati di colori e sapori che si trasformano man mano che si assaporano.