Notizie / Rubriche / Un fermento italiano sta cambiando il volto della gastronomia di Parigi

La nuova Londra

Un fermento italiano sta cambiando il volto della gastronomia di Parigi

Viaggio a Parigi, a quasi vent'anni dal dilagare della bistronomie, per scoprire quanto cuochi, osti e camerieri italiani hanno fecondato la scena gastronomica della Capitale francese

  • 13 Novembre, 2024

Cโ€™era una volta (e cโ€™รจ ancora) un giovane cuoco, un pioniere: nel 2007 lascia Roma per Parigi, transitando nei ristoranti cittadini del momento, da Le Chรขteaubriand a La Gazzetta, e, dopo tre anni si mette a proporre la sua cucina, contemporanea, italiana, elegante, ma spogliata degli orpelli paludati da fine dining e italian sounding. Possiamo dire che, nel periodo in cui Aizpitarte e Nilsson hanno fatto conoscere al mondo una Parigi differente, รจ lui, Giovanni Passerini a consolidare la bistronomie di nuova generazione, allโ€™italiana, che mette insieme i due paesi, il fascino del bistrot e lo spirito dellโ€™osteria. Sulla sua scia, con talenti luminosi e differenti, ecco Fabrizio Ferrara, Simone Tondo, Michele Farnesi, e le varie insegne cresciute (anche perchรฉ gli spazi a Parigi sono risicati) o cambiate e moltiplicatesi negli anni.

Pastificio Passerini, Parigi

Passerini รจ passato da Rino al Restaurant Passerini, affiancandolo con il Pastificio e la cave ร  vin Passerina; Ferrara dal Caffรจ dei Cioppi allโ€™Osteria Ferrara (nella foto di copertina); Tondo dallโ€™iniziale Roseval oggi accoglie al Racines, ambiente piรน informale nel bellissimo Passage des Panoramas; Farnesi si divide tra Dilia, Dilia La Cave e Dilietta (gastronomia con pasta fresca e antipasti allโ€™italiana, nata lo scorso agosto, al 26 di Rue ร‰tienne Dolet). Con unโ€™impennata di cave ร  vin e localini nei quali giocano un gran ruolo vini naturali e piattini, stesso trend riscontrato in Italia negli ultimi anni.

Dilietta, Parigi

Il fermento italofono nella rive droite

Cucina contemporanea o di mercato, le proposte dei vari locali sono differenti, ma, casualmente o no, sono tutti posizionati nello stesso quadrante, insieme ad altre insegne interessantissime di Parigi, come Septime o il su menzionato Chateaubriand, nellโ€™XI arrondissement o nei dintorni. Ma non ci sono solo gli chef: nelle strade dei quartieri fioriscono bar ร  vin, traiteur ed epicerie italiane, cโ€™รจ chi รจ specializzato in prodotti sardi (come Joya Mia) e chi in cicchetti veneziani di grande spessore culturale (come Isola la cantine littรฉraire).  Nel centro piรน turistico e intorno alla Senna, alcuni locali italiani sono ancora vecchio stampo (tipo le pizzerie che omaggiano Sorrento), ma poco hanno a che fare con la madre patria; altri invece sono fascinosi ristoranti di cucina di mercato nel cuore dei parigini, come Lโ€™Enoteca al village Saint Paul: carta dei vini tricolore, passatelli e mozzarella con fichi della Barbagia. E poi, a testimonianza della grande voglia di Italia nella ville Lumiere, cโ€™รจ lโ€™Altro Frenchie, il bistrot italiano, di recente apertura, dello chef Greg Marchand, poliedrico imprenditore, famoso giร  in cittร  per il suo Frenchie. Ma ci sono anche altri italiani che stanno conquistando i parigini, soprattutto con lโ€™alta cucina, e sono Aurora Storari e Flavio Lucarini, pastry chef e chef di Hemicycle, che in pochissimo tempo ha conquistato anche una stella Michelin.

Lโ€™Enoteca, Parigi

La sala parla italiano allโ€™estero

In Italia cโ€™รจ crisi di personale di sala, ma basta accomodarsi nei locali parigini (non in quelli specificamente italiani) ed essere accolti, per la maggior parte delle volte, da camerieri italiani. Come mai? Perchรฉ i giovani italiani scelgono di espatriare per fare un lavoro che รจ molto richiesto anche in patria? Presto detto. Paghe e contratti giusti sono la motivazione per la maggior parte delle persone incontrate. Cโ€™รจ chi a Parigi sta alla grande e non ha rimpianti e chi, invece, un poโ€™ di nostalgia la sente. Come A., pesarese, che lavora in una brasserie su boulevard Voltaire: ยซMi sono trasferito 9 anni faยป racconta. ยซErano appena successi gli attentati dei bistrot e del Bataclan โ€“ il fatidico venerdรฌ 13 novembre 2015 โ€“ รจ stato difficile, la gente aveva paura, era diffidenteยป. In generale a Parigi A. non trova il calore umano delle sue Marche e nemmeno un clima piacevole. Perchรฉ non torni? ยซCon gli stipendi che propongono nella mia zona?ยป rivolta la domanda. ยซNo. Sto meglio quiยป. T., lombardo, lavora in uno dei ristorantini del Marchรฉ des Enfants Rouges, ambiente iperconviviale, affollatissimo, nel cuore del Marais, e non ci pensa minimamente a ritornare a casa. ยซQui il lavoro viene riconosciutoยป dice ยซsto da Dioยป. Del resto non รจ solo un vox populi, i dati sono chiari. Secondo lโ€™Oecd Employment Outlook 2024 (dati aggiornati al primo trimestre 2024), fra i 36 paesi dellโ€™Ocse nessuno fa peggio dellโ€™Italia nel campo dei salari reali: il nostro paese registra un -6,9% rispetto al 2019, contro il +0,1% della Francia. Un paese che non cresce crea meno lavoro, i posti sono di minore qualitร  e i salari piรน bassi. E i ragazzi vanno via.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE...
Un fermento...
Random24

Corsi per Appassionati

Corsi per Professionisti

University

Master

ยฉ Gambero Rosso SPA 2025
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8 Gambero Rosso registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma

Modifica impostazioni cookie

Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali โ€“ Gambero Rosso S.p.A. โ€“ via Ottavio Gasparri 13/17 โ€“ 00152, Roma, email: dpo@class.it

Resta aggiornato sulle novitร  del mondo dellโ€™enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.

ยฉ Gambero Rosso SPA โ€“ Tutti i diritti riservati.

Made with love by Programmatic Advertising Ltd

Made with love by Programmatic Advertising Ltd

ยฉ Gambero Rosso SPA โ€“ Tutti i diritti riservati