In occasione della giornata Top Italian Food & Wine, che si terrà il 18 dicembre a La Nuvola di Roma, Gambero Rosso ha indetto il convegno “Roma e il suo territorio. Qualità dell’Ospitalità e dell’Offerta Enogastronomica”: un momento di confronto in cui interverranno Istituzioni, Associazioni di categoria e rappresentanti di strutture alberghiere presenti o in arrivo nella città di Roma, che sarà possibile seguire in diretta streaming dalle ore 12 sulla pagina FB di Gambero Rosso. A seguire, dalle 16 le porte si apriranno al pubblico per la grande degustazione dei prodotti delle guide premiate.
Food&Wine sono elementi essenziali per valorizzare l’identità di Roma e della Regione Lazio, sono una leva “ghiotta” da spingere nelle iniziative di promozione. Ne abbiamo parlato con l’Assessore della giunta della Regione Lazio a Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Start – Up e Innovazione Paolo Orneli.
Assessore, cosa rende un albergo una struttura di qualità?
Che cosa siano gli alberghi di qualità ce lo dice, ad esempio, tanta letteratura contemporanea, da Moravia a Simenon, e più di tutti forse Scott Fitzgerald, che fa dell’albergo la vera e propria dimora dei personaggi dei suoi romanzi. Lì, come nella vita reale, la qualità di un albergo non è prima di tutto, o necessariamente, il lusso, l’ostentazione di arredi e suppellettili così particolari da apparire esclusivi. Il lusso, in sé, può mettere a disagio, risultare stonato; la qualità, mai. Per il turista che viene a Roma la prima volta, la qualità dell’albergo è quella discreta accoglienza, del personale come delle cose e degli oggetti, che lo mette immediatamente a suo agio e lo predispone alle numerose, e meravigliose, scoperte che lo attendono. Quando poi a Roma tornerà, dato che si tratta dell’unica città al mondo nella quale non si può non tornare, forse vorrà cambiare albergo, per curiosità o per necessità, ma cercherà la qualità sempre lì, nella sobrietà di una stanza la cui finestra apre lo sguardo sui secoli di storia accavallati l’uno sull’altro, a sua disposizione. Perché questo è il lusso vero che questa città gli offre, in ogni angolo si posi quel suo sguardo, che anche quando rivede è come vedesse per la prima volta. Anche nella qualità del cibo, saldamente legato a una tradizione da trasmettere, con quel grado di innovazione che la impreziosisce senza però snaturarla. La cucina romana esprime qualità quand’è sé stessa, nella semplice eppure elaborata consistenza dei piatti che propongono sapori ben definiti, espressione dei prodotti di un territorio come pochi fertile, per il clima e la biodiversità di una regione che assomma, nella sua centralità geografica, l’intera varietà del Paese.
Qual è la sfida concreta che gli operatori del settore devono affrontare?
La qualità, quella di un albergo che ci ospita come del cibo che si consuma, va difesa: dall’anonimato delle offerte seriali, come dalle mode patinate che si sovrappongono indifferenti al senso dei luoghi e alle loro storie, quando sono uniche e immense, come nel caso di Roma. Questa è la sfida concreta che gli operatori del settore devono affrontare. Ed è una sfida per gli stessi consumatori e turisti: esigere la qualità. Il buon viaggiare, il buon sostare, passa di qui.
La Regione Lazio continuerà a sostenere questo tipo di enogastronomia ed enoturismo per un’accoglienza di qualità nel nostro territorio.