«Dal fritto misto l’inchiesta si è allargata ad altri eventi enogastronomici piemontesi, facendo emergere quello che gli inquirenti sospettano essere un sistema collaudato di scambi di favori e interessi». Così chiude l’articolo del Corriere della Sera – cronaca di Torino – che dà notizia delle ipotesi di reato per cui sono indagati Luca Ferrua (direttore – sospeso per ora – de Il Gusto del Gruppo Gedi), a consigliere comunale con delega al turismo di Baldissero (Federico Costa, ex compagno di un’altra indagata, Maria Ursillo, socia di Ferrua in Rosfert, la società accusata di aver incassato e gestito i soldi in maniera illecita) e due funzionari della Regione Piemonte, Beppe Carlevaris e Alessandro Zanon, rispettivamente presidente e direttore di Visit Piemonte, l’agenzia regionale indoor della che segue il Turismo.
Inchiesta su altre manifestazioni tra Monferrato e Usa
Ma quali sarebbero questi ulteriori ambiti di indagine? Secondo quanto trapela dalla Procura, l’inchiesta guidata dal procuratore aggiunto Enrica Gabetta e dalla sostituta Elisa Buffa sta allargandosi anche ad altre manifestazioni legate sempre al turismo nella Regione: “Oro Monferrato”, “Il Gusto delle Alpi” e “We Are Piemonte-Usa”. Le redazioni della Stampa sono in subbuglio, i colleghi si interrogano e chiedono spiegazioni. C’è chi prova a ricostruire la storia professionale che ha portato Ferrua alla direzione de Il Gusto. C’è anche chi ricorda i diversi viaggi in Usa del direttore al seguito di queste manifestazioni e chi sottolinea la partecipazione alle degustazioni nei paesi coinvolti di diversi giornalisti americani. Interrogativi, dubbi, timori. Tutto esplicitato nei comunicati del Comitato di Redazione del quotidiano torinese i quali chiedono rassicurazioni e spiegazioni. «Come Cdr non possiamo non rilevare, il giorno dopo l’uscita della notizia, l’enorme danno d’immagine che si sta riversando su tutti i colleghi de La Stampa per la vicenda dell’indagine nei confronti del direttore del Gusto, Luca Ferrua».
Allarme in redazione e nell'Ordine professionale
«Sui social campeggiano ritagli di articoli delle questioni oggetto di indagine con tanto di testata La Stampa - scrive il Cdr - Pur nel doveroso rispetto dei tempi della giustizia e della necessaria difesa del collega, siamo del parere che a tutela dei colleghi di questa testata urga un intervento dell’azienda che spieghi in che modo si intende tutelare la rispettabilità della testata e di chi ci lavora e desidereremmo al più presto avere da voi ragguagli rispetto a eventuali provvedimenti in ordine alla possibile violazione del codice etico», scrive il CdR.
Intanto, ieri si è riunito il Consiglio di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte per valutare la situazione e capire come sentire Luca Ferrua e cosa contestargli nei particolari nell’ambito delle azioni disciplinari che l’Ordine può intraprendere. Evidentemente, si va dal richiamo alla sospensione e fino alla radiazione dall’albo professionale. Ma se e su quale sanzione i colleghi del direttore sospeso si stiano focalizzando verrà fuori nelle prossime ore.
Gli articoli sotto la lente dei magistrati
Intanto, si moltiplicano gli “esempi” di articoli che oggi vengono letti con occhi diversi dai colleghi del direttore: se prima c’era solo stupore per la loro ingenuità, ora gli occhi esprimono sgomento e sospetto. Come a proposito di quello – firmato da Ferrua – su Oro Monferrato e pubblicato su Gusto nell’agosto di due anni fa in cui addirittura si citava la manifestazione come «un format da esportare, costruito per smuovere le energie di una zona dalle grandi potenzialità, per metterla sotto gli occhi di osservatori esterni e qualificati e iniziare un nuovo corso». Dopo due anni, il nuovo corso sembra essere però quello giudiziario e gli osservatori esterni vengono dalla Procura. Chissà.