Il Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano ha annunciato il ritrovamento, da parte di una missione archeologica, dei resti di un'antica nave affondata nelle acque del Mediterraneo al largo della città egiziana di El Alamein. La scoperta del relitto, che evidenzia i legami storici tra Egitto e Grecia, è stata annunciata pochi giorni dopo l'incontro tra il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis e il presidente egiziano al-Sisi nella città di El Alamein per colloqui bilaterali.
I dettagli del ritrovamento
La scoperta ha riguardato anche alcune anfore, risale al III secolo a.C. Si ritiene, infatti, che la nave sia stata utilizzata per trasportare vini tra la Grecia e l'Egitto, secondo una dichiarazione di Mostafa Waziri, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità dell'Egitto. Pezzi di legno rotti della nave e centinaia di frammenti di ceramica sono stati i primi oggetti scoperti nel sito durante una recente perlustrazione della costa. Secondo Ayman Ashmawy, capo del consiglio della sezione delle antichità egizie, la maggior parte dei vasi è stata trovata su un'isola che si era abbassata sotto il livello del mare, il che ha portato gli archeologi a concludere che la nave è molto probabilmente affondata dopo la collisione con l'isola. A seguito di esami preliminari dei manufatti è stato stabilito che si trattava di una nave mercantile. Il governo è stato informato dell'esistenza del relitto da Hussein Malik, un ingegnere e proprietario di una società privata di ricerche marittime che ha recentemente condotto un'indagine sulla costa di El Alamein.
Il commercio del vino 2300 anni fa
Il segretario generale del Consiglio supremo delle antichità, Mostafa Waziri, ha affermato che El Alamein era di importanza commerciale sulla costa settentrionale nel III secolo a.C., con molti porti commerciali lì presenti. Questi includevano un gran numero di anfore importate dall'isola di Rodi in Grecia, che venivano utilizzate in tempi antichi per lo stoccaggio e il trasporto del vino. Merci come vino, olive e cereali erano tra gli articoli più prolificamente scambiati durante il III secolo a.C. Ospitando più di 30 porti commerciali, villaggi e città, la costa settentrionale dell'Egitto era una delle rotte commerciali più popolari al mondo nel III secolo a.C. grazie all'importanza della città di Alessandria.
Non è l'unico caso di questo genere: ricordiamo, solo pochi mesi fa, il ritrovamento a Pompei di un affresco che raffigura una sorta di pizza risalente a circa 2000 anni fa (poi riprodotta da Gino Sorbillo e assaggiata dal direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel ). Sempre a Pompei, vero scrigno in fatto di testimonianze sulla vita quotidiana dell'epoca, fu rinvenuta una bottega in cui si cucinava cibo per l'asporto, sorta di street food ante litteram . In Spagna è stato invece ritrovato il frammento di un'anfora utilizzata per olio di oliva con una incisione di versi del poeta Virgilio. Mentre, qualche anno fa, fu rinvenuto un oggetto che può rappresentare una prima forma di conservazione del cibo, risalente addirittura al paleolitico.