Una figura umanoide vestita da domestica tiene una brocca nella mano destra e, mentre ingranaggi nascosti scattano e girano, questa versa il vino in una coppa che uno astante ha posto nel palmo della mano sinistra. Il robot è una riproduzione dell'ancella automatica descritta per la prima volta da Filone, che l’ha chiamata Automate Therapaenis (cameriera automatica), progettata più di 2200 anni fa da un ingegnere greco. Attraverso un complesso meccanismo di molle, pesi e pressione idraulica il robot cammina, versa il vino in una coppa e diluisce il vino con l'acqua.
L'Automate Therapaenis miracolo tecnologico del III secolo a.C.
La domestica era in realtà una bambola a grandezza naturale che reggeva un oinochoe (brocca di vino) con una mano, avendo l'altra mano libera ed estesa per ricevere un recipiente per bere. La macchina automatica originale, descritta da Filone da Bisanzio, scienziato e scrittore greco antico, autore di opere di meccanica e ingegneria militare e civile, e da Erone di Alessandria, matematico, ingegnere e inventore nonché inventore di congegni meccanici, aveva un meccanismo che trasferiva vino e acqua da due recipienti inseriti nel busto, alla brocca che teneva in mano, attraverso tubi che passavano lungo il braccio. Un'altra serie di cannule che passavano attraverso la mano libera e il corpo, serviva a versare i liquidi. Quando l'ospite appoggiava una coppa sulla mano libera, il peso di questa faceva abbassare la mano e attivava la mescita di vino e, in un secondo momento, dell’acqua (in antichità il vino si beveva diluito) fermandosi quando il recipiente veniva sollevato.
L'ancella robotica, status symbol delle famiglie abbienti
L'ancella automatica era un optional fondamentale nella casa di ogni personalità facoltosa. Durante feste e banchetti, l'Automate Therapaenis si aggirava infatti per mescere il vino agli ospiti del simposio, grazie al secondo incredibile meccanismo al suo interno. All’altezza delle gambe era infatti nascosto un motore che si attivava con la caduta ritardata di un peso causato dallo spostamento i fagioli secchi contenuti all'interno di una scatola nascosta. La corda che trattieneva il peso si avvolgeva attorno a un perno che dava movimento alle due ruote poste all'altezza dei piedi.
Una replica di questa meraviglia meccanica dell’antica Grecia si trova al Museo della Tecnologia Greca Antica, a Katakolo Ileias, nel Peloponneso.
In questo video, la si può vedere in azione.