Una pubblicità ingannevole potrebbe costare cara alla famosa catena di fast food americana Taco Bell. Frank Siragusa, un cittadino newyorkese a cui era stata recapitato un panino molto meno farcito di quelli nelle foto pubblicitarie, si è particolarmente offeso e ha deciso di portare in giudizio l’azienda. La class action che ha promosso ha l’obiettivo di avere almeno 5 milioni di dollari di risarcimento dalla catena di fast food, che non ha ancora risposto alle accuse.
Il caso è uno di quelli destinati a far scalpore: Siragusa sostiene che Taco Bell sceglie scientemente di mettere poca carne, fagioli e condimenti nei suoi panini e ha accusato Taco Bell di pratiche commerciali ingannevoli. Secondo i querelanti, gli annunci online per il Crunchwrap Supreme, il Vegan Crunchwrap, il Big Crunchwrap, la Mexican Pizza e la Veggie Mexican Pizza non corrispondono ai prodotti effettivamente recapitati ai clienti. La causa è stata depositata lunedì presso il tribunale del distretto orientale di New York e nella citazione sono state incluse diverse prove fotografiche che mettevano a raffronto i panini consumati dai clienti e le immagini (chiaramente molto più appetitose) presenti sulle pubblicità della catena di fast food.
Siragusa ha affermato che l’azienda pubblicizzava prodotti con il doppio della carne effettivamente presente nei panini per affrontare un momento in cui i prezzi della carne erano particolarmente alti. Le accuse sono contenute negli atti presentati dall’avvocato di Siragusa: “Le azioni di Taco Bell sono particolarmente preoccupanti ora che l’inflazione, i prezzi dei prodotti alimentari e della carne sono molto alti e molti consumatori, soprattutto quelli a basso reddito, sono in difficoltà finanziarie”.
Per ora Taco Bell ha scelto di non commentare la vicenda e non ha risposto agli appelli delle testate giornalistiche che hanno provato a chiarire la questione. Secondo i promotori dell’azione, l’obiettivo è di recuperare almeno 5 milioni di dollari per risarcire i clienti di New York che hanno mangiato uno dei cinque prodotti elencati nella causa. Secondo i querelanti, possono aderire alla class action tutti gli individui che hanno acquistato i prodotti in un Taco Bell di New York nel periodo compreso tra il 31 luglio 2020 e la data della deposizione finale.
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