Il murale di Marisa Leo scomparso. “Nessun vandalismo, è stato rimosso per un equivoco”

Doveva essere spostato e invece è stato rimosso e distrutto il murale realizzato a Marsala in ricordo di Marisa Leo, la 39enne responsabile marketing di Cantine Colomba Bianca, vittima di femminicidio il 6 settembre scorso per mano del suo ex compagno. L’opera, dell’artista Fabio Ingrassia, era stata realizzata all’ingresso del centro storico del trapanese, vicino alla Porta Garibaldi. Da circa una settimana, del murale, fatto con materiale adesivo e biodegradabile, non c’era più traccia.

Tra sdegno e dubbi sul decoro urbano

Il suo posizionamento in una zona di interesse storico come Porta Garibaldi aveva destato non poche perplessità in materia di decoro urbano dei beni pubblici di interesse storico. E non erano mancate le polemiche e le indignazioni contro un presunto atto di vandalismo da parte di sconosciuti. Anche il sindaco Massimo Grillo si era detto perplesso per una sparizione improvvisa che, comunque, aveva qualcosa di strano.

Il chiarimento del sindaco

L’arcano che ha tenuto per giorni una intera comunità in sospeso è stato svelato dallo stesso primo cittadino. A rimuovere il murale è stata Formula Ambiente, la società che per il Comune si occupa di servizi urbani tra cui la raccolta differenziata. Grillo ha parlato di un equivoco sorto in occasione di un incontro tra lui e alcuni dipendenti. L’opera doveva essere spostata, d’accordo con l’artista, ma non c’è stato tempo. “Un dipendente comunale presente a quell’incontro ha inteso che andava rimossa subito e ha così dato istruzioni a Formula Ambiente”, ha chiarito Grillo.

Nuova opera in arrivo

Marisa Leo non sarà dimenticata. Il Comune sta cercando una soluzione definitiva e ha garantito che l’opera sarà realizzata nuovamente. “Cara Marisa, troveremo un posto più bello” ha scritto lo stesso Fabio Ingrassia sui social “Marisa non può essere un numero, il suo sacrificio non può e non deve essere dimenticato. Sono disposto a replicare quel dipinto in tutte le città d’Italia se può servire”.

L’articolo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 2 novembre 2023