OrMe e i progetti degli orti urbani di Torino
Continua a lavorare senza sosta OrMe, la rete degli orti metropolitani di Torino che si impegna a portare l’attenzione del governo sul tema dell’orticoltura urbana attraverso una serie di iniziative ben strutturate e incentrate sul recupero delle zone dismesse. Fra le ultime nate, Innesto, progetto di riqualificazione delle aree degradate in orti urbani, come il Parco Dora, che fino agli anni ’90 ospitava gli stabilimenti industriali della Fiat e della Michelin, e che ora vuole essere un punto di aggregazione per i cittadini con aperitivi, letture ed eventi culturali, oltre ad abbracciare progetti a sfondo sociale. Una realtà solida che crede fermamente nel valore dell’agricoltura e che ora presenta Telecoltura, idea finanziata da Compagnia di Sanpaolo nell’ambito del bando “Insieme andrà tutto bene”, nato in piena emergenza Covid.
Il kit per fare l’orto in casa e per aiutare le famiglie
Un periodo in cui anche OrMe, come tante altre attività, ha iniziato a puntare molto di più sulla tecnologia e sul digitale, elaborando una serie di strategie che permettano agli agricoltori di collaborare a distanza in contesti sicuri. L’obiettivo è sempre lo stesso: sostenere gli orti urbani, invogliare i cittadini a prendersi più cura dell’ambiente e fare la propria parte, recuperare il legame con la terra e ritrovare il fascino del lavoro agricolo. Casino spill. Attraverso un kit, per esempio, pensato per tutti gli aspiranti contadini che vogliono coltivare il proprio orto in miniatura sul balcone di casa e destinato in particolare alle famiglie più in difficoltà. Un progetto, quindi, nato non solo per tutelare il territorio ma anche per aiutare chi ne ha bisogno in un periodo così delicato.
I vantaggi del kit per fare l’orto in casa
“L’agricoltura urbana è trasversale”, ha dichiarato a Torino Today Giuseppe Deplano di Re.Te.Ong, cooperazione internazionale che si occupa di promuovere uno sviluppo sostenibile. Per questo, ha molteplici vantaggi: “Riesce a favorire processi di inclusione sociale, a migliorare il micro clima urbano, a potenziare le rigenerazioni delle periferie”. E se prima il concetto di orto urbano era limitato al quartiere o comunque a una comunità di persone, ora l’idea può essere messa in pratica anche dalle famiglie e dai singoli individui in casa propria. Sono circa 80 i kit totali distribuiti ai contadini amatoriali (individuati grazie all’aiuto delle case di quartiere di Barriera e Mirafiori), scatole composte da argilla espansa, terriccio vegetale e tre piantine: pomodoro, insalata e basilico. A realizzare i kit è l’orto urbano del Boschetto presso al Circoscrizione 6, dove già da tempo vengono assegnati pezzi di terreno alle famiglie in difficoltà.
Così chiunque si trovi in una situazione economica complicata, ora potrà fare affidamento sui prodotti di produzione propria, oltre a riscoprire il lavoro manuale e la bellezza di un’attività che coinvolge tutta la famiglia, anche i più piccoli.
a cura di Michela Becchi