Nel pittoresco borgo messinese di Novara di Sicilia, nella cosiddetta Sicilia Lombarda dove si parla il gallo-italico, lo chiamano maiorchea. Si tratta dell’antichissimo gioco che consiste nel fare rotolare una forma di formaggio Maiorchino di circa 10 kg lungo le strade del centro storico. Vince la squadra che taglia il traguardo con il minor numero di lanci.
Il riconoscimento Unesco
La gara si svolge nei mesi di gennaio e febbraio, con finalissima nel giorno di Carnevale, ma quest’anno c’è già un vincitore ed è tutta la comunità novarese, dal momento che il gioco è entrato a far parte del Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia Unesco, all’interno del “Tocatì-Festival Internazionale dei Giochi in Strada" (la rete veronese per la salvaguardia di giochi e sport tradizionali, di cui il Maiorchino fa parte). Il percorso di candidatura si è concluso il 3 dicembre 2022 a Rabat, in Marocco, e nei giorni scorsi il direttivo del Circolo sportivo Olimpia Il Maiorchino che si occupa della promozione del gioco, insieme all’amministrazione comunale e alla Pro Loco di Novara di Sicilia, ha ricevuto il riconoscimento al Ministero della Cultura.
Un gioco che coinvolge tutto il borgo
“È stato un percorso lungo” spiega Salvatore Bartolotta del suddetto Circolo, oltre che socio dell’Associazione giochi antichi di Verona “ma che oggi gratifica tutta la comunità di Novara di Sicilia. Quale modo migliore per festeggiare i 35 anni del torneo?”. Lo scorso anno è stata l’edizione più grande mai organizzata: 24 squadre maschile e 9 femminili per un totale di 99 concorrenti. "Ogni anno è bello vedere come il borgo si animi nel portare avanti una tradizione che risale al ‘600” osserva Bartolotta “qui i bambini iniziano ad allenarsi sin da piccoli. Per vincere servono un misto di forza, precisione e velocità, ma anche tanta fortuna. Tant’è che molti neofiti si son rivelati degli ottimi giocatori”. A fine gara, ovviamente il formaggio si mangia. E poi prende forma la sagra dedicata proprio al Maiorchino.
Maiorchino, ecco come è fatto
Gioco a parte, vediamo di capire cos’è questo particolarissimo formaggio. Tipico dei Peloritani, prodotto con latte di pecora e una percentuale minore di capra, viene stagionato per almeno un anno. Il risultato è un formaggio dal sapore intenso e piccante, con aromi burrosi ed erbacei, ottimo sia da tavola che da grattugia. Attualmente è un Presidio Slow Food, mentre non si è mai riusciti a portare a termine il percorso per ottenere la Dop e costituire un Consorzio di tutela. Chissà se proprio da questo riconoscimento Unesco verrà la spinta giusta.