Il recupero di un vecchio agrumeto
Il Giardino di Lipari si presenta a chi passeggia tra i vicoli del centro storico del borgo eoliano proprio per quello che è: un’oasi verde strappata all’incuria, nel luogo che un tempo ospitava un agrumeto e oggi accoglie gli ospiti che vogliono rilassarsi all’ombra di un albero di mandarino o limone, fermarsi per pranzo o godere di buona musica in una sera d’estate. Il merito spetta a Luca Cutrufelli, artista siciliano con il pallino per l’accoglienza f&b, che qualche anno fa si è innamorato a prima vista di questo angolo di mondo eoliano, quand’era ancora infestato dai rovi e abbandonato a se stesso. Così - dopo un paziente lavoro di recupero, che ha preservato il legame con l’agrumeto di un tempo, realizzando però le strutture necessarie per servire piatti e drink - è nato il Giardino di Lipari, che è cocktail bar, bistrot rilassato a pranzo e ritrovo serale animato, con musica e dj set che scandiscono il ritmo durante la cena e nel dopocena, quando le sdraio colorate che vivacizzano il cortile si popolano di persone. Specie in una località turistica come Lipari, l’estate 2020 sarà diversa, ma non per questo meno interessante.
L’estate al Giardino di Lipari
Anzi, la posta in gioco si alza, e il Giardino ha scelto di ripensare la squadra e diversificare l’offerta per esaudire esigenze diverse. Nel mese di agosto, per esempio, inizierà il programma degli Healthy Brunch, per lezioni mattutine di pilates all’aperto seguite da un brunch sano, ma generoso di sapori; e presto sarà disponibile anche il servizio take away di cestini da picnic, ideale per chi ha in mente di uscire in barca. L’evoluzione, però, risiede soprattutto nel talento delle persone selezionate per potenziare la squadra. A capo della cucina, da qualche settimana, è arrivato Raimondo Di Cataldo, cuoco romano già in brigata al ristorante Imago, con Francesco Apreda, ormai molti anni fa (2007-2010), nel periodo in cui il ristorante capitolino iniziava a farsi notare.
Giardino di Lipari. La cucina del bistrot
Influenzato da diverse esperienze in giro per il mondo, a Lipari porta una particolare sensibilità per il trattamento delle materie prime, che sull’isola significa innanzitutto valorizzare il pescato fresco, e le erbe spontanee come la nepitella, o i capperi che crescono rigogliosi, senza però rinunciare a qualche contaminazione più ardita. La proposta del bistrot, quindi, resta semplice, e ben definita nel gusto: ricotta del pastore di Vulcano con tempura di verdure, alici marinate con scarola ripassata e burrata, eliche di Gragnano al ragù di polpo e zenzero, frittura di gamberi e totani in farina di ceci e semola, polpo arrosto su battuto di patate viola, coltivate sull’isola (ma chi preferisce può optare per un poke di polpo con maionese al pompelmo). E un gelato siciliano con base Malvasia, frutta secca, uva passa e scorza di agrumi per finire.
Giardino di Lipari. Il cocktail bar
La carta dei cocktail, invece, si propone di viaggiare nel mondo: i due giovani bartender al lavoro dietro al bancone utilizzano erbe spontanee e spezie – dal ginepro alla genziana, al quassio – per giocare con drink creativi (come il Rosalia, ispirato alla santa protettrice di Palermo e alla sua corona di rose), ma presentano anche una sezione “World” che spazia dalla Michelada messicana al Pisco, al Punch indiano, meglio se in abbinamento con una manciata di capperi fritti e qualche panella per l’aperitivo.
L’obiettivo dell’estate 2020, infatti, sarà “portare il mondo al Giardino, visto che al momento il mondo è meno accessibile”, spiega Cutrufelli. Non a caso, le colorate divise dello staff sono realizzate da Giocherenda, impresa sociale nata a Palermo per dare una voce (e un lavoro) a giovani arrivati in città da Guinea, Gambia, Mali, Burkina Faso, e Marocco, fuggiti in cerca di un futuro migliore, che oggi si esprime con la creatività. Il Giardino di Lipari è aperto, è sufficiente varcare il bel portale in pietra, oltre il quale si svela il vecchio agrumeto.
Il Giardino di Lipari – Lipari (ME) – via Nuova – 339 329 9029 - pagina Fb