Carne veg e coltivata: il punto della situazione
Il panorama mondiale di aziende che producono alimenti a base vegetale, e che si propongono come attuali o future alternative alla carne, si sta ampliando a vista d’occhio tanto che ormai sembra inevitabile un futuro dove gli allevamenti intensivi vengono sostituiti da performanti stampanti 3D per la produzione di carne a base vegetale (già in commercio anche in Italia, che all'assaggio ancora non convince del tutto) o coltivata. Un iter non privo di interrogativi dove stanno lavorando tanti attori dei settori Ricerca e Sviluppo di aziende private ed enti di ricerca pubblici di tutto il mondo.
I problemi dei costi attuali della carne coltivata e la produzione di massa
All'interno di uno studio pubblicato a dicembre 2022 sul Journal of Agriculture and Food Research, i ricercatori Greg L. Garrison, Jon T. Biermacher e B. Wade Brorsen si sono posti il problema dell'effettivo costo per il consumatore della carne coltivata inserita in un contesto di produzione di massa, verso paiono spingere le più recenti scoperte scientifiche come l'uso di staminali immortalizzate. L'obiettivo dello studio era di determinare quanto costerà produrre carne di coltura cellulare in un impianto da 540.000 kg all'anno. I risultati evidenziano il fatto che l'industria della carne in coltura cellulare (e insieme a quella anche il pesce) ha ancora molta strada da fare prima di poter operare e ottenere un ritorno accettabile sull'investimento. Supponendo che la tecnologia sarà sviluppata per ridurre il costo del processo di produzione, compresi i sostituti dell'ormone della crescita e l'acquisto di ingredienti sfusi, si stima che 1 kg di carne di coltura cellulare costerà 63 dollari al kg per la produzione in un impianto su larga scala. I tre principali costi di produzione sono il processo di coltura cellulare, i bioreattori e la manodopera. Questi costi costituiscono oltre l'80% del costo complessivo di produzione.
Le previsioni di PlantPlus Foods sui prodotti a base vegetale
L'ottimismo delle aziende interessate in questo mercato non viene nascosto in primis dai vertici delle realtà protagoniste di questo mercato. L'amministratore delegato di PlantPlus Foods John Pinto ha affermato che la sua azienda, una joint venture tra il colosso brasiliano della carne Marfrig Global Foods e l'industria agroalimentare statunitense Archer-Daniels-Midland Co, prevede le vendite globali di alimenti a base vegetale salire a 30 miliardi di dollari in un decennio, dopo essersi arrestata negli ultimi anni intorno ai 2 miliardi. "Gli hamburger e le salsicce a base vegetale stanno lottando per competere con la realtà a causa del loro costo più elevato e della minore curiosità dei consumatori. Per riaccendere la crescita, le aziende dovranno aumentare la varietà e il gusto dei loro prodotti. Si devono abbassare i costi e vendere prodotti più economici" ha affermato Pinto. "Il consumo di prodotti vegetali è rallentato a causa dello scenario macroeconomico e degli ostacoli della catena di approvvigionamento che tutto il settore alimentare ha dovuto affrontare negli ultimi anni. Vediamo questo momento come un capitolo del processo di espansione del settore", ha aggiunto.
Future Farm. Nei mercati la carne plant based come le auto elettriche
Alla sua voce si aggiunge l'opinione di Alexandre Ruberti, ceo dell'azienda brasiliana di proteine vegetali Future Farm, che in un'intervista a Vegnews non si mostra preoccupato sul futuro di questi prodotti: "Come succede in ogni nuovo mercato spesso si vede una rapida crescita, un declino e poi una stabilizzazione. Siamo ancora all'inizio e sono previsti flussi e riflussi naturali". Prima di Future Farm, Ruberti ha lavorato per 16 anni per Red Bull, ricoprendo posizioni dirigenziali presso Red Bull Distribution Company USA e Red Bull North America. La sua esperienza sull'introduzione di prodotti innovativi sul mercato lo ha portato a pensare un paragone con le auto elettriche in quanto subirà alti e bassi prima di affermarsi completamente: "Fai caso dove sono ora i veicoli elettrici e le bevande energetiche: non puoi guidare per strada senza vedere un'auto elettrica o entrare praticamente in qualsiasi negozio senza vedere casse piene di bevande energetiche", afferma Ruberti, aggiungendo "il mio punto è che il vegetale non è molto diverso, abbiamo progetti a lungo termine e continueremo a innovare per soddisfare la domanda dei consumatori. Comprendiamo che il processo non è da un giorno all'altro, ma piuttosto sono le piccole scelte nel tempo nei pasti quotidiani che lasceranno un impatto positivo e duraturo sull'ambiente".
La crescita degli alimenti stampati in 3D e il futuro della carne coltivata
Un rapporto di Vantage Market Research ha rilevato che il mercato globale degli alimenti stampati in 3D crescerà con un CAGR (tasso di crescita annuale composto) del 49,9% fino al 2028. Questo porterà il suo valore totale a 872,4 milioni di dollari. Il crescente interesse dei consumatori per le alternative alla carne è un importante motore di innovazione negli alimenti stampati in 3D e numerose aziende, come l'israeliana Steakholder Foods, l'austriaca Revo Foods e l'americana Mooji Meats, stanno ora utilizzando la tecnologia per produrre carne sia vegetale che coltivata.
In questo contesto si inseriscono prodotti innovativi come un nuovo inchiostro a base vegetale per stampa 3D di carne coltivata ottenuto da scarti vegetali che è stato sviluppato da scienziati in Cina e Singapore e che contribuirà a ridurre ulteriormente i costi. "L'utilizzo di sostanze nutritive dai rifiuti alimentari per stampare non solo aumenta il valore di questi scarti, ma allevia anche la pressione sull'ambiente degli allevamenti" ha affermato Jie Sun, professore alla Xi'an Jiaotong-Liverpool University e autore di uno studio sull'argomento che aggiunge “Attualmente, uno dei motivi principali dell'alto costo della carne coltivata è il mezzo nutritivo per le cellule muscolari, che proviene ancora da proteine animali. In futuro, se si potranno trovare estratti vegetali adatti a fornire nutrienti, ciò ridurrà ulteriormente il costo della carne coltivata, rendendola più accessibile", conclude il professor Sun.