Le fonti classiche attribuiscono l'introduzione della coltivazione dell'olivo in Sardegna ad Aristeo, figlio di Apollo e della ninfa Cirene. Come in altre regioni della Penisola, grande impulso alla coltivazione dell'olivo e alle pratiche agronomiche collegate è stata data dai monasteri dove i frati utilizzavano olive e olio per molteplici scopi, dall’alimentazione alla preparazione degli unguenti medicamentosi e per l’utilizzo sacro nelle liturgie. Nel XVI secolo, con gli spagnoli che dominavano ampiamente il territorio sardo, si implementò anche la cura degli olivi trasformando gli olivastri in piante pienamente produttive e ampliando la superficie delle aree adibite a questo tipo di coltura. Oggi l'olivicoltura isolana riveste un ruolo importante non solo come valore aggiunto a livello economico, ma anche per aspetti legati alla storia, alle tradizioni, al paesaggio e alla complessiva salvaguardia del territorio.
La campagna olearia 2022 in Sardegna
Una leggera flessione, attestata intorno a un -13%, ha caratterizzato le stime produttive di quest'ultima campagna olearia in Sardegna, sebbene la regione presenti una situazione tutt’altro che omogenea. Le province del Sud, infatti, sembrano avere avuto una produzione buona nonostante i problemi di siccità e quelli legati alle alte temperature. Sono invece le province settentrionali ad aver sofferto un calo più deciso. Parlando con i numeri alla mano si passa da una produzione 2021 di poco più di 3.600 tonnellate a quella attuale che supera di poco le 3.000, poco al di sotto della media degli ultimi anni. Questo non ha impedito alle produzioni di eccellenza e alle migliori aziende di regalarci oli emozionanti che nell'ultima edizione della guida Oli d'Italia sono andati a premio.
Migliori oli extravergine della Sardegna 2023. Le Tre Foglie
Cuncordu Bio 2022
Denocciolato Monocultivar Bosana 2022
Dop Sardegna Monocultivar Bosana Bio 2022
Monocultivar Semidana 2022
Nuragikus Monocultivar Bosana 2022
Solianu Monocultivar Bosana 2022