Il gran ritorno della pentola a pressione, lo strumento anni ’70 che conquista grazie al risparmio energetico

24 Feb 2024, 10:55 | a cura di
Il fischio avvisa che la pietanza è pronta, nella metà del tempo e con pochissimo sforzo. I consumatori riscoprono la pentola a pressione, utensile nato in tempo di carestia per utilizzare anche gli scarti

Molte persone in casa neanche ce l’hanno più, eppure la pentola a pressione può essere utilissima in tempo di crisi. Per questo molti la stanno rivalutando: mentre la friggitrice ad aria continua a conquistare il pubblico, una gran fetta di mercato sta tornando alla cara, vecchia pentola a pressione. Proprio quella della mamma, che ha avuto il suo boom negli anni ’70 ma che era stata inventata secoli prima per sfamare la popolazione.

La pentola a pressione è di nuovo di moda

A decretare il ritorno di tendenza, il Financial Times, che attribuisce la moda a una nuova ondata di libri di cucina sull’argomento, sempre più completi e originali. Non solo zuppe e stufati: con la pentola a pressione si fa un po’ tutto, dall’uovo alla pasta, senza dimenticare il risotto. Lo si fa molto facilmente, proprio per questo - secondo il giornale britannico - molti la trovano noiosa: è poco stimolante doversi limitare a mettere gli ingredienti insieme e attendere il fischio che annuncia la fine della cottura.

Nel Modern Pressure Cooking di Catherine Phipps (Bibbia della cottura a pressione moderna) si trovano però anche ricette più coinvolgenti, in cui è richiesta la manualità del cuoco. Come scrive l’autrice, la pentola a pressione è solo una pentola che «cuoce in maniera più efficiente e veloce, una pentola con i superpoteri» che non ha però intenzione di sostituire la cucina tradizionale. Si richiede, invece, un pizzico di intuito: «Col tempo impari a capire quando un piatto è pronto» pur non potendo monitorare la cottura.

Come funziona la pentola a pressione

Il suo momento di massimo splendore lo ha avuto negli anni ’70, ma la pentola a pressione esisteva già nel Seicento, quando il fisico francese Denis Papin (padre del motore a vapore) la inventò per risolvere l’emergenza alimentare data dalla carestia, cercando un modo per poter cucinare anche le ossa del maiale. L’idea venne messa a punto a metà del Novecento e da allora è entrata a far parte di tutte le cucine casalinghe.

Il funzionamento è semplice: il punto di ebollizione dell’acqua varia in funzione della pressione, e questo con le pentole tradizionali avviene attorno ai 100°C. La pentola a pressione blocca la fuoriuscita del vapore, aumentando la pressione interna fino a 2 bar e innalzando il punto di ebollizione a 120°C. I cibi possono essere cucinati molto più velocemente, mantenendone principi nutritivi e gusto (caratteristica che ha affascinato anche gli chef più blasonati).

pentola a pressione

I vantaggi della pentola a pressione

Ma dov'è il risparmio? Sicuramente, nei tempi di cottura (solitamente dimezzati, alle volte ridotti anche a un terzo). Meno tempo e meno energia dispersa, rispetto alla classica cottura in pentola o padella. E poi, naturalmente, richiede meno fatica: non c'è bisogno di controllare l'andamento della cottura, tranne che nei primissimi minuti. Inoltre, la pentola a pressione permette di conservare i liquidi di cottura all'interno dei cibi, dettaglio che la rende perfetta per la preparazione di bolliti e stufati.

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